USO TURISTICO DELLA BICI ELETTRICA

La bicicletta elettrica è il miglior mezzo che ci sia per recarsi sul posto di lavoro a meno che non si lavori decisamente distanti da casa. Ma la bici elettrica ha anche una sua vocazione turistica che chiede solo di essere scoperta con calma per poter essere apprezzata pienamente.

Bisogna liberarsi dall’idea che la bici elettrica sia un mezzo per accorciare i tempi di spostamento. Ciò può anche essere vero ed è anche per quello che il suo utilizzo è  privilegiato in mezzo al traffico caotico delle città congestionate ma la vera filosofia della bici elettrica è un’ altra. E’ vero che la bici elettrica è nata anche per chi non vuole fare troppa fatica. Per chi non vuole farne troppa o per chi non “può” farne troppa. Alla fine chi usa la bici elettrica si muove più di chi non la usa e pertanto non è assolutamente un mezzo di sedentarietà, tutt’altro. Chiaramente un atleta giovane, in perfetta forma e magari praticante di uno sport di endurance  può inorridire all’idea di servirsi di un motore elettrico da aggiungere ai watt più che esuberanti prodotti dalle proprie gambe. Però chi non è molto allenato e non ha più l’età di un  ragazzino può trovare occasioni di movimento proprio da un mezzo che ti regala un po’ di watt, che te ne da qualcuno in più di quelli prodotti dalle tue gambe che non è che siano proprio esuberanti.

E’ qui che parte la mia ode alla “prima marcia” della bici elettrica. Per prima marcia io non intendo quella del cambio ma la selezione di potenza del motore. La prima è quel piccolo aiutino che ti da sì e no un terzo dei watt che ti da la terza marcia.

Io ritengo la terza marcia della bici elettrica quella quasi antipatica. E’ quella che quando la metti tutti si accorgono che hai la bici elettrica perché in salita vai su con una disinvoltura impossibile ed in piano fai i 25 km/h senza nessuna fatica. E’ la marcia di chi ha fretta, di chi non vuole sudare nemmeno un filo. Di chi usa la bici elettrica quasi come un ciclomotore. Ci sono dei momenti nei quali può servire ma inflazionarne l’uso vuol dire non aver capito la filosofia della bici elettrica: è pur sempre una bici, non uno scooter.

La seconda marcia è quella che ti consente già di razionalizzare un po’ il consumo di energia elettrica: se la tua bici con la terza percorre 30-40 km con una carica con la seconda può arrivare già a percorrerne 50 o 60. La spinta dei watt si sente ancora. Chiaramente se ti fai portare solo da questi difficilmente superi i 20 km/h, vai poco più di quello che vanno gli altri ciclisti con lo stesso sforzo, stai comunque andando su un mezzo che ti da una spinta in più in tutte le accelerazioni e tutte le volte che per qualsiasi motivo rallenti un po’.

Io sono qui a decantare la poesia e la grande efficacia della prima marcia. Con questa fanno buone percorrenze anche bici non molto evolute. Chi ne fa 50 o 60 con la seconda, usando solo la prima, può arrivare tranquillamente a percorrere dai 70 ai 90 chilometri solo con una carica. Andando piano vuol dire stare 5 o 6 ore sulla bicicletta praticamente “gratis”. Gratis perché se ti accontenti di fare la vera velocità turistica da famigliola spensierata, la velocità da fotografie, la velocità di chi sta visitando per la prima volta un determinato luogo, pedali senza quasi nessuna fatica, è una pedalata rilassante e mai accompagnata da grosse tensioni muscolari. Pedali e bruci calorie. Bruci molte più calorie che energia elettrica e il tuo cuore funziona in una modalità di basso impegno che anche un cardiopatico può permetterselo ma funziona e si allena perché anche la bassa intensità, soprattutto se protratta per ore, è molto allenante per il cuore. Questa “prima marcia” può consentire a chi non ha mai ipotizzato di stare in sella alla bici per più di un paio d’ore consecutive, di affrontare viaggi che con la bici normale non sarebbero possibili con un allenamento normale.

Questa, a mio parere è la vera filosofia ed è la filosofia vincente della bici elettrica: “Siccome ho la bici elettrica mi posso permettere il lusso di affrontare distanze che con un allenamento normale su una bici normale non potrei affrontare.” Non è un mezzo per accorciare i tempi, al contrario è un mezzo per dilatarli, è un mezzo per poter star via tutta la giornata senza ammazzarsi di fatica. E’ chiaro che ci vuole tempo. Per fare i turisti ci vuole tempo, il turista con la fretta non va da nessuna parte.

Provate la prima marcia della bici elettrica, fate un lungo giro in posti gradevoli quando avete tutto il tempo necessario per farlo.  Senza fretta vi farà capire che con questo mezzo l’attività fisica può essere aumentata di molto senza soffrire. E se una o molte bici normali vi superano non abbiate nessun  timore: non dovete dimostrare a nessuno che siccome avete la bici elettrica siete i più veloci di tutti. La bici elettrica è un mezzo mansueto, docile, decisamente poco aggressivo, addirittura, se avete troppa fretta, vi abbandona perché il suo motore si rifiuta di spingervi a velocità ritenute pericolose sulle piste ciclabili. Più prudente di così…