SCI DI FONDO E TURISMO

Con gli sci di fondo ai piedi si possono vedere dei panorami incredibili. Molti però sono titubanti a mettersi un paio di sci anche se solo per il fondo e preferiscono usare delle semplici ciaspole per camminare sulla neve. In realtà lo sci di fondo ha una vocazione turistica che può venire incontro anche alle esigenze di chi non ha queste grandi doti atletiche e se è vero che le ciaspole più si adattano a certi percorsi e sono certamente meno ingombranti degli sci di fondo è anche giusto precisare che la tecnica del passo alternato (quella tradizionale poi soppiantata a livello di prestazioni velocistiche dal più moderno passo pattinato) si può improvvisare anche senza nessuna nozione di sci di fondo. Mentre il passo pattinato, decisamente più performante, necessita di una buona tecnica sia che si voglia andare piano e tanto più se si vuole andare forte, il passo alternato, soprattutto nella sua forma turistica, può essere imparato in modo spontaneo anche senza dritte tecniche. Poi, a buoni livelli, cambia tutto e si può tranquillamente dire che al giorno d’oggi si fa più fatica a trovare ottimi interpreti della tecnica classica più che dello skating. Un fondista da passo alternato con una gran tecnica ormai è una rarità a ci tocca ammettere che pure ad alto livello hanno inserito la forza in modo spropositato anche nella tecnica classica e così la sciata veramente fluida ed elegante (ricordo un leggendario Zimiatov dei primi anni ’80 con una scivolata lunghissima) si vede sempre meno, scavalcata da sciate essenzialmente di braccia con grandi frequenze e poca tecnica.

Tornando allo sci  turistico, all’inizio il neofita cammina letteralmente sugli sci che usa essenzialmente per non sprofondare nella neve e non accenna nemmeno ad un a breve scivolatina che può rendere l’incedere più spedito ed economico. Poi, lo stesso turista, a seconda delle sue condizioni fisiche, apprende i rudimenti del passo alternato e comincia a scivolare in modo più o meno sicuro, ma capisce comunque ben presto che se vuole risparmiare fatica deve “scivolare” più che camminare. Anche se il passo alternato sarebbe il paradiso e contemporaneamente l’inferno di coloro che si dilettano a sciolinare la soletta il vero turista tende a rifugiarsi nel “purgatorio” della soletta squamata rinunciando all’idillio delle ottime sciolinature ma contemporaneamente evitando l’inferno delle sciolinature molto complesse di certe nevi “difficili” che anche gli sciatori più esperti faticano ad indovinare dopo anni e anni di pratica.  Con la soletta squamata non si va di certo molto veloci ma si ha lo sci sempre pronto per l’uso senza dover star lì a prepararlo Questa affermazione è semplicemente blasfema per il vero cultore del passo alternato che ha nella preparazione dello sci una ritualità che è importante quasi quanto la sciata vera e propria.

Io non rinnego queste cose, romantiche, affascinanti e pure tecnicamente importanti per praticare uno sci di fondo alternato di buon livello ma dico solo che il turista può pure farsi passare la paura degli sci e cominciare a metterseli intorno senza tante storie che si accorgerà subito che andare in giro con gli sci di fondo non è difficile. Dopo ognuno è libero di diventare un cultore dello sci sciolinato oppure di passare subito alla tecnica skating perché indubbiamente più performante.

Sulla tecnica skating non voglio soffermarmi molto perché la ritengo meno “turistica” di quella dell’alternato ma mi preme comunque precisare che non può essere improvvisata, deve essere imparata bene altrimenti uno non va nemmeno avanti ed ha indubbiamente i suoi pro ed i suoi contro. Gli appassionati di questa tecnica vi diranno che ha solo pro e niente contro: è più veloce punto e basta. Io che incarno il prototipo di fondista turista assolutamente disinteressato alla rapidità di spostamento vi dico che per esempio parlando di salite un po’ ripide la tecnica skating è certamente dispendiosa: è vero che ti fa andare più forte ma non “gratis” ed è anche per quello che raccomando chi si specializza in quella tecnica di essere più pignolo sul gesto tecnico perchè un passo pattinato fatto male in salita diventa un vero e proprio incubo mentre nel passo alternato al più chi non ce la fa a spingere cammina ed in qualche modo va su lo stesso senza spolmonarsi più di tanto. Poi, ma questo è un parere del tutto personale, preferisco vedere uno che cammina sugli sci che non uno che sbuffa atrocemente sforzandosi di tenere la coordinazione di un passo skating inefficace su una salita impossibile. Il paragone è con i podisti che corrono a 7-8 chilometri all’ora, bisogna avere molto rispetto di quelli ma fin tanto che vai a quell’andatura forse è meglio se cammini, carichi di meno le articolazioni e probabilmente fai anche meno fatica. Quando riuscirai a correre ai 9 chilometri all’ora, anche per brevi tratti, allora prova a correre e ti troverai meglio che a camminare ma prima non ha senso. Ecco, così il cultore dello skating che proprio in salita non va su fa bene ad allenarsi per affinare la sua tecnica ma è anche giusto che sappia che quando si va molto piano in salita con la tecnica classica si spende meno.

Insomma c’è un discorso tecnico molto complesso anche nello sci di fondo che nel passo pattinato è fondamentale e costringe il neofita a “prendere lezioni”. Poi c’è un discorso tecnico ancora più complesso sulla vera tecnica del passo alternato (quello classico) e lì addirittura faticate a trovare i puristi perché sono una categoria in estinzione ma, a parte ciò, grazie al passo alternato, può mettersi gli sci ai piedi, subito, quando vuole e anche senza nessun maestro, chiunque, con lo stesso spirito con il quale si calzano un paio di ciaspole e non ascoltate le balle di chi vi dice che se acquisite degli errori tecnici all’inizio poi non ve li togliete più, quello è un  discorso che può valere per il passo pattinato ma per quanto riguarda l’alternato i primi rudimenti li potete apprendere in modo istintivo senza nessuno che vi rompa le scatole (cosa abbastanza fantastica questa e che soddisfa più di molte altre imprese sportive…). Poi se sarete presi dalla smania di progredire potrete benissimo guardare gli altri (possibilmente quelli che sciano meglio di voi, non quelli che sciano peggio) e potrete anche tuffarvi nel mondo delle scioline facendovi seguire da un maestro di alternato che vi spiegherà senz’altro che c’è un alternato dei tempi che furono (grande lavoro di gambe, scivolata molto lunga e grande coordinazione) e un alternato di adesso dove la forza è determinante e bisogna spingere di braccia come degli ossessi e con grandi frequenze e se anche il movimento non è elegante come quelli di una volta chi se ne frega, tanto andate più veloce così…

Quello che vi voglio dire io è semplicemente: “Non guardate a quelli che hanno degli sci ai piedi come a degli eletti, se riuscite a camminare, un paio di sci ai piedi potete metterveli pure voi e vi fanno andare avanti certamente meglio delle vostre scarpe, poi, se preferite le ciaspole, sappiate comunque che non è una scelta obbligata, il fondo è praticamente per tutti, provare per credere.” Buon turismo con gli sci ai piedi.