PTG SUI VACCINI

E ti pareva che PTG non ci mettesse il becco anche sulla spinosa questione dei vaccini. Sulla questione vaccini è più facile stare zitti che esprimere un’opinione perché è una questione veramente delicata e spinosa ed in un primo tempo mi sono imposto un rigido silenzio, poi però, siccome la questione sta assumendo contorni macroscopici e ne parlano cani e porci, non mi pareva corretto stare zitto. Prometto che non entrerò nella questione medica, che non mi riguarda, per non invadere il campo di nessuno ma con lo stesso spirito con il quale mi sono permesso di criticare il “canone obbligatorio della televisione” entro su questo tormentone del “plurivaccino obbiligatorio”.

Qualcuno mi chiederà in che categoria inserisco questo articolo, se nella categoria “aneddoti” dove infilo tutte le innumerevoli fesserie quando parto per la tangente a scrivere di cose assurde o se nella categoria “Politica” che non esiste sul  mio sito ma è l’unica che permea tutti i miei articoli da quelli sull’opportunità di usare i pesi nella preparazione atletica a quelli sulla mancanza cronica di piste ciclabili nel nostro Paese.

Questo articolo lo infilo nella categoria “attività motoria per tutti” e pure in quella “strategie per la lotta alla sedentarietà”.  E sapete perché? Perché questo è un articolo veramente politico e ciò che mi interessa è proprio porre in risalto come nel nostro Paese si usino due pesi e due misure per affrontare questioni ugualmente importanti in termini di salute. Non c’è dubbio che la salute sia trattata dai medici (soprattutto a livello di cura delle patologie) e anche dagli esperti in attività motoria (soprattutto a livello di prevenzione) ma pare che mentre i primi lo facciano davvero, con piglio professionale, i secondi lo facciano tanto per giocare, per sport.

Non entro nel merito dell’utilità o meno di vaccinare tutta la popolazione: questa è una disputa di squisita competenza dei medici e che deve essere assolutamente affrontata dai medici, è un polpettone che non invidio assolutamente a tale categoria che si trova a dover risolvere tante questioni molto imbarazzanti nella tutela della salute dei cittadini.

Al di là di tale questione prettamente tecnica ce n’è un’ altra meno tecnica ma non meno importante di ordine etico che deve essere affrontata da tutti i cittadini, non solo dai medici.

Vi sono alcune patologie che nonostante l’ampia diffusione dei vaccini non  sono state completamente sconfitte penso per esempio al tetano che è pericolosissimo e purtroppo ancora abbastanza diffuso. Ecco lì per esempio se si riuscisse a trovare una regione pilota che a titolo sperimentale vuole provare una vaccinazione capillare ed assolutamente precisa sarebbe interessante. E’ chiaro che è difficile trovare una regione che ci sta ad imporre l’obbligo di vaccinazione assoluto a tutti i suoi abitanti, e gli altri cosa fai? Li mandi via? Li metti in galera? Non sarebbe possibile in questi termini. Allora si potrebbe fare che in quella regione fai una grande campagna pubblicitaria sottolineando (se esiste…) la non pericolosità della vaccinazione di massa e poi spendi dei soldini per monitorare precisamente tutto quanto avviene con particolare riferimento a quel tipo di vaccinazione. Un primo risultato ce l’avresti già dopo poco tempo: se vedi che dopo un po’ in quel modo la popolazione vaccinata aumenta in modo sensibile su quella non vaccinata avresti già scoperto una cosa interessante: che in quella regione la popolazione è sensibile a quel problema di salute ed è disponibile a collaborare per tentare di affrontarlo. Superato questo difficile scoglio (che se non riesci a superarlo in termini di numero di vaccinazioni non vai da nessuna parte) si potrebbe affrontare la seconda amletica questione che tanto interessa la popolazione e,  dati alla mano, in quella regione si potrebbero porre il fondamentale quesito: “Ma se io vaccino tutta, ma proprio tutta la popolazione riesco a sconfiggere in modo definitivo questo stramaledetto tetano (o quell’altra stramaledetta malattia per la quale ho deciso di fare la sperimentazione su vasta scala…) o almeno riesco a ridurre in modo significativo i casi di tetano grazie a questo comportamento virtuoso della popolazione?” Fatto un tale studio su scala regionale diventerebbe opportuno, se ha successo, estenderlo su scala nazionale, ovviamente se ci sono i  mezzi finanziari per una mossa colossale del genere.

Non mi pare che lo Stato italiano si sia mosso democraticamente in tale direzione. Qui c’è un obbligo coercitivo per tutti più o meno come quando ci hanno costretto a pagare la tv nazionale di serie “B” (che la gente non  pagava più perché giustamente se è di serie “B” non ti va di pagarla). Si obietterà che quella del canone è peggio perché la tv è di serie “B” ed invece i vaccini non sono di serie “B” però in tema di vaccini c’è una questione di salute che è molto spinosa.

Ho capito che la televisione fa danni decisamente più devastanti dei presunti danni che qualcuno dice che possano recare i vaccini ma mentre se dalla televisione ti salvi spegnendola, anche se paghi il canone, secondo quei pavidi terrorizzati dai vaccini se ti butti dentro il vaccino rischi la pelle. Avevo promesso che non avrei toccato la questione medica e voglio mantenere la promessa. Io non so assolutamente se un vaccino possa essere davvero pericoloso e se i rischi ai quali si va incontro prendendolo siano anche gravi. Penso che non ci sia nessuno in grado di dimostrare ciò altrimenti la questione sarebbe già stata risolta a livello scientifico e non potrebbe esserci nessun obbligo verso una cosa che può essere potenzialmente pericolosa per la salute, che invece di tutelarla la danneggia.

Purtroppo temo che la comunità scientifica non sia in grado di dimostrare nemmeno il contrario. E qui casca l’asino e si apre la questione etica. Se c’è un minimo rischio che il vaccino possa essere pericoloso per la salute e tu non sei in grado di dimostrarmi che tale rischio non esiste non puoi impormi un obbligo di una cosa potenzialmente pericolosa per la salute. Quando mi operi mi chiedi una firma anche se sai che se non voglio essere operato rischio la morte più che ad entrare in sala operatoria, però mi chiedi una firma perché sai che un minimo rischio che ci lasci le penne in sala operatoria esiste. E se non firmo mi mandi via dicendomi che è molto più facile che muoia per strada che non in sala operatoria ma non per questo mi costringi a “subire” l’operazione.

Una volta i pazzi criminali venivano lobotomizzati per impedire che facessero del male alla popolazione. Non gli si faceva firmare nulla, venivano lobotomizzati e basta. Non si può fare così anche con i vaccini, se prima non hai dimostrato che un rischio concreto di danno alla popolazione in caso di rifiuto del vaccino è reale. Qui non siamo ancora in grado di dimostrare nulla e facciamo le leggi d’urgenza, è questa la contraddizione.

Perché non facciamo le leggi d’urgenza contro il vizio del fumo che continua a stroncare ancora molte vite umane? Perché non facciamo le leggi d’urgenza sull’educazione degli automobilisti all’uso delle strisce pedonali che fanno più vittime del terrorismo? Perché (e qui vengo al punto del mio articolo “fuori tema” che fa arrabbiare chi pretende che io mi occupi solo di ripetizioni da fare con i pesi perché l’insegnante di educazione fisica non deve intromettersi in temi che non lo riguardano…) non facciamo leggi d’urgenza per combattere la sedentarietà e diffondere l’attività motoria per tutti  visto che questa è una vera e propria emergenza sanitaria?

Non entro nel merito della questione, non so assolutamente se sia opportuno vaccinare la popolazione al 100% o se sia più che sufficiente vaccinarla al 90% come affermano altri, so solo che fintanto che non saranno condotti esaurienti studi in proposito non ha senso imporre obblighi che finiscono per creare strani dubbi alla popolazione.

Esiste un’emergenza “abuso di antibiotici”, non me la sono inventata io. Pare che le malattie più pericolose stiano diventando quelle dove per colpa di un uso indiscriminato di antibiotici da parte della popolazione alcuni malati non reagiscono più agli antibiotici e muoiono per malattie che fino a poco fa venivano debellate con successo.

Perché non si fa un decreto d’urgenza per contenere l’uso degli antibiotici? E’ un’ emergenza documentata. Se si usa la forza solo in certe situazioni dopo la gente diventa sospettosa e qui per sospettare che si vogliano tutelare gli interessi delle multinazionali del farmaco non ce ne vuole poi molto. La fiducia dei cittadini bisogna conquistarsela. Qui di emergenze ce ne sono molte, probabilmente quella di obbligare tutta la popolazione alla plurivaccinazione non era la più immediata.

Se avete paura dei vaccini il giorno della vaccinazione di vostro figlio andate a farvi una bella camminatina. Non salva vostro figlio da eventuali rischi, se questi esistono, ma vi rilassa un po’ e vi rende meno pesante l’idea che in certi ambiti questo Stato voglia prendervi in giro. Altro consiglio: se avete paura che le multinazionali inquinino la vostra vita e quella di vostro figlio, senza fare inutili terrorismi a vostro figlio che quasi sicuramente sopravviverà al vaccino cominciate a studiare con lui i tanti ambiti nei quali il potere delle multinazionali condiziona la vostra esistenza  ed in modo certo, non in modo presunto (come nel caso dei vaccini). Insomma di fronte ad un  rischio ipotetico e senz’altro molto remoto che il vostro Stato ha deciso di farvi correre ce ne sono cento mila altri che più che rischi possono essere chiamate minacce concrete nei confronti delle quali il vostro Stato non  vi apre gli occhi perché l’economia comanda sovrana ma di fronte alle quali avete tutta la possibilità di reagire e potete già cominciare a valutare con vostro figlio. E’ vero che siamo condizionati dalle esigenze delle multinazionali in troppi ambiti della nostra esistenza, è proprio per questo che io sostengo che se la strana storia dei vaccini ci può far pensare a questo può darci l’opportunità di tutelare la nostra salute in modo concreto, è lì che dobbiamo muoverci. Protestiamo pure contro le leggi ingiuste in modo determinato e civile ma non perdiamo l’occasione per valutare la nostra salute in modo globale. Parlando di bambini i danni perpetrati a loro sono danni infiniti. Dall’acqua fresca, alla televisione, alla strada che non si può più usare per giocare. Senza alcun decreto di urgenza.