PARIGI, I MONOPATTINI E LA CIVILTA’ DELL’AUTO

Il 4% dei parigini hanno deciso che a Parigi il monopattino deve avere vita dura, così dal primo settembre non si potranno più noleggiare monopattini per spostarsi per la città. Ritengo che sia una scelta fuori dai tempi e che conferma il fatto che non ci si vuole rassegnare al declino della società dell’auto.

Senza referendum assurdi bocciati dal 93% della popolazione (tanti sono quelli che hanno disertato il voto) forse sarebbe stato più razionale, equo e soprattutto al passo con i tempi disciplinare l’uso di questo importante mezzo per decongestionare il traffico urbano in modo da renderlo più sicuro e rispettoso delle esigenze di tutti.

E’ vero che ci sono molti maleducati (dappertutto, mica solo a Parigi) che rendono addirittura antipatico l’uso del monopattino perché sbucano da tutte le parti senza regole, sono pericolosi per sé stessi, per gli automobilisti e soprattutto per i pedoni, ma cosa dobbiamo dire degli automobilisti? Quanti sono gli automobilisti maleducati, pericolosi per gli altri automobilisti e soprattutto per i ciclisti e per i pedoni? Allora, per par condicio, io propongo anche il divieto di usare le automobili così abbiamo quasi azzerato tutti i rischi che si possono correre nelle strade parigine.

Il monopattino va certamente regolamentato ma non ci si può dimenticare che il suo uso massiccio è l’unica speranza per iniziare a scrollarsi di dosso l’era dell’automobile, per far capire agli automobilisti che per strada non ci sono solo loro e proprio perché muovono un mezzo che pesa oltre una tonnellata non possono permettersi disattenzioni di alcun tipo. Ti viene addosso un monopattino ti può mandare a terra e farti ricorrere alle cure del pronto soccorso, ti viene addosso un’ automobile nemmeno tanto veloce, ai 40 chilometri all’ora (faccio notare che in quasi tutte le città italiane ci sono molte vie nelle quali si può ancora marciare a 50 chilometri all’ora) e ti può ammazzare senza nemmeno farti passare dal pronto soccorso. Se quest’auto invece di fare i 40 chilometri all’ora fa i 50 magari sei pure fortunato che non ti accorgi di nulla e ti ritrovi in paradiso senza nemmeno sapere come ci sei andato.

Mi puzza un po’ questa storia del referendum farsa dei parigini sul monopattino e mi sa tanto di clamorosa presa in giro.

Indubbiamente la lobby dei produttori di auto è un po’ più potente di quella dei noleggiatori di monopattini e pertanto temo che la protezione politica dei primi sia un po’ superiore a quella dei secondi.

La civiltà di un paese si misura anche in base alla capacità di combattere la corruzione e la prepotenza di chi fa funzionare le cose solo in base all’interesse economico e non in base alle reali esigenze della popolazione. Evidentemente i parigini non vivono in un ambiente molto evoluto e questa caduta di stile deve farci riflettere per porci nella condizione di non cascare nella stessa presa in giro.

Mi auguro che nelle città ben amministrate il piccolo monopattino riesca a mettere in riga la grande automobile. E’ evidente che ciò potrà avvenire solo se chi usa il monopattino lo fa con senso civico nella consapevolezza di usare un mezzo che devasta molto meno la città di quanto lo faccia l’automobile. Se chi usa il monopattino si comporta con senso civico non ci potranno essere colpi di coda della storia. L’automobile ha fatto il suo tempo ed il suo uso indiscriminato non è più tollerabile in una società moderna. Per quanto riguarda il monopattino indubbiamente bisogna frenare gli scalmanati, ma la storia non torna indietro.