LE STRISCE PEDONALI

Non so in che sezione collocare l’articolo che sto per scrivere. Se esistesse una sezione “Cose importanti” lo collocherei in quella. Anche se l’aneddoto c’è, e parto subito da quello, non voglio collocarlo nella sezione “Aneddoti” perché lo ritengo troppo importante per relegarlo in un angolo dove il lettore può pensare che abbia scritto qualche stupidata (visto che ne scrivo un tot.).

Questa volta contesto anche chi mi dice che scrivo di tante cose che non riguardano l’attività motoria. Se vogliamo che le nostre città tornino ad essere luoghi dove si può camminare tranquillamente (e camminare è attività motoria) le cose di cui vado a trattare sono strettamente connesse con l’attività motoria.

Tanto per cominciare con il ridicolo per poi sprofondare nel terribilmente serio, dico subito qual’è l’aneddoto.
Io uso spesso, nei miei esempi, dire una cosa che è vera ma imbroglia il mio interlocutore. Quando qualcuno mi parla di una cosa che a suo parere è pericolosa ma non lo è secondo il mio punto di vista lo contraddico affermando: “E’ più pericoloso attraversare sulle strisce pedonali!” L’interlocutore si arrabbia ma per un momento resta zittito e non riesce a controbattere in modo efficace. Si trova a riflettere su una cosa che è assurda ma reale: praticamente sempre la cosa della quale mi parla lui è meno pericolosa che attraversare la strada sulle strisce pedonali. Se volesse stroncarmi dovrebbe semplicemente controbattere “Chiaro, ma attraversare la strada sulle strisce pedonali è pericolosissimo!”

Poco ridicola quest’ultima osservazione.

Se al controllo della correttezza di guida degli automobilisti ci deve pensare la Polizia Stradale, io come Personal Trainer Gratuito e quindi soggetto che suggerisce alla gente di muoversi tanto anche a piedi per la città, mi sento in dovere di soffermarmi sull’argomento per non avere sulla coscienza qualche pedone che forse se ne stava più sicuro in auto. Quella sulle strisce pedonali è una vera e propria guerra ed il pedone può solo che difendersi.
Se il pedone sopravvive tutto sommato ciò non dispiace nemmeno all’automobilista perché generalmente l’automobilista ammazza il pedone “senza volerlo”. Il pedone muore, l’automobilista non ne esce certamente bene.

Ad istinto, senza dati statistici alla mano, parto per i miei consigli prima ai pedoni visto che io ho a che fare soprattutto con questi.

1° Consiglio: Non telefonate mai finché state attraversando la strada, anche se siete sulle strisce. Quando si attraversa la strada si rischia la vita, è inutile che ci diciamo bugie, se telefonate mentre attraversate rischiate molto di più. Sareste contenti se il pilota che guida l’aereo sul quale siete quasi comodamente seduti in fase di atterraggio fosse impegnato in una animata conversazione telefonica con chissà chi? Vi sentireste tranquilli in tale situazione? Quando attraversate la strada e state telefonando, anche se siete sulle strisce pedonali, rischiate di più di quell’ipotetico folle pilota che telefona durante la fase di atterraggio.

2° Consiglio: Le strisce pedonali sono delle strisce, non sono dei muri di cemento. A volte chi attraversa sulle strisce ostenta una tranquillità che sembra quella di uno che sta attraversando un bunker antiatomico. Vi rendete conto che se l’automobilista è distratto sopra le strisce ci scorre come sulla strada normale perché sono semplicemente disegnate e vi proteggono solo a livello teorico ma non fisicamente? Quando prelevate al Bancomat istintivamente valutate la distanza di chi vi segue e controllate che stia dietro la linea di rispetto perché avete paura che vi venga spiato il codice segreto. Chi vi segue, con quella “spiata” al massimo troverà il modo per prosciugarvi il conto, ma non vi ammazzerà certamente. L’automobilista distratto che non vede un altro genere di “linea di rispetto” (quali sono praticamente le strisce pedonali) al massimo vi ammazzerà e dunque vi farà un danno ben superiore a quello procuratovi da chi vi sta vicino al Bancomat.

3° Consiglio: Il vostro vero obiettivo, più che attraversare “fieri” sulle strisce pedonali è sopravvivere. Tenete sempre presente l’effetto “ghigliottina” che ne ammazza più della ghigliottina della Rivoluzione Francese. Può succedere che trovate un automobilista corretto che vi lascia passare, giustamente, perché vi sono le strisce, quello che passa al suo fianco, invece, non è della stessa idea e vi “ghigliottina” letteralmente. Indottrinare la popolazione sull’effetto “ghigliottina” può servire davvero a salvare un certo numero di vite umane.
Ma, direte voi, perché in un paese civile deve esistere l’effetto “ghigliottina”? Perché devo attraversare la strada temendo che un deficiente piombi sulle strisce pedonali a velocità pericolosa?
Non lo so il perché ma la Realtà è questa. Come è realtà il fatto che a volte le strisce pedonali sono poco visibili ed altre volte collocate male (quando sono, per esempio, in prossimità di una fermata dell’autobus o in posizione tale dove l’automobilista ha addirittura paura a fermarsi perché rischia di essere “ghigliottinato” a sua volta).

Poi purtroppo esistono i pedoni che si mettono a chiacchierare proprio vicino alle strisce pedonali confermando la convinzione nell’automobilista medio che le strisce sono proprio un inutile scarabocchio di scarso significato sulla carreggiata. Esistono anche quelli che ad attraversare non ci provano nemmeno ed attendono che siano passate tutte ma proprio tutte le auto. Ai primi dico che anche se c’è poco rispetto per le strisce pedonali non è un buon motivo per snobbarle ed andare a screditarle addirittura da pedoni. In un paese civile se ti fermi a chiacchierare in prossimità delle strisce pedonali blocchi il traffico. Da noi non se ne accorge nessuno. Chi aspetta fino all’ultima auto per passare lo capisco ma voglio comunque dare un consiglio anche a lui: “Anche se non te la senti di passare prova “garbatamente” a far capire che vorresti passare. Ho scritto “garbatamente” e lo sottolineo perché se quel gesto lo fai con impeto e rabbia rischi di provocare un incidente stradale. Gli automobilisti italiani non sono abituati al pedone che vuole esercitare il suo diritto sulle strisce pedonali.”

Agli automobilisti do solo due consigli. Il primo, il più importante, è di essere prudenti. Il secondo è grottesco ma ha comunque una sua importanza. Quando vi fermate sulle strisce pedonali, subito dopo aver salvato il pedone trovate il tempo di salvare anche voi stessi. Partite dal presupposto che, visto che siete in Italia, se c’è qualcuno che vi segue potrebbe esservi attaccato e potrebbe pure pensare che non non vi passa nemmeno per la testa di rispettare i diritti del pedone: guardate rapidamente lo specchietto retrovisore. Questa rapida e fulminea mossa può risparmiarvi un colpo di frusta. La macchina ve la fracasseranno ugualmente ma se riuscite ad anticipare la botta proteggete il collo con i dovuti movimenti anticipatori: è molto più soggetto a colpo di frusta chi non sospetta nulla di chi si vede piombare addosso il deficiente di turno. Ovviamente stiamo parlando di urti che anche se sono in grado di ammazzare un pedone generalmente non creano grossi problemi all’automobilista tamponato ma se chi vi piomba addosso ha uno di quei carri armati tanto di moda adesso che superano le due tonnellate vi può far male anche se procede ai 30 km/h.

Lo so che è utopia ma mi piacerebbe che un giorno quando io dico: “Ma è più pericoloso attraversare la strada sulle strisce pedonali!” mi rispondessero: “Ma non dire fesserie!”.