LE COSE ACCADONO

La bicicletta elettrica si sta diffondendo. Non è come avevo previsto io ma l’importante è che in un modo o nell’altro si stia diffondendo. E’ anni che predico che il mezzo del futuro esiste già ed è la bici elettrica, continuo ad insistere sul fatto che mancano le piste ciclabili per farcele andare su in tutta sicurezza ma appena avremo una rete ciclabile degna di essere chiamata tale in giro ci saranno più bici elettriche che automobili. La bici elettrica è quel mezzo che in un colpo solo può salvarci dall’inquinamento e dalla sedentarietà che sono due emergenze fra le più drammatiche del nostro tempo.

Negli anni ’60 prima hanno fatto le strade e poi hanno iniziato a vendere le macchine, ma l’industria automobilistica era indubbiamente più potente di quella che, al momento, sta portando avanti il prodotto bici elettrica. Se qualche colosso inizia anche ad occuparsi di bici elettriche intuendo che se ne possono vendere milioni in pochi anni è pure possibile che inizino anche a costruire le piste ciclabili per venderne di più. In ogni caso se le strade iniziano a brulicare di bici elettriche (e, al momento, possono andare solo sulle strade delle auto visto che le piste ciclabili esistono ancora solo a spot e non come rete capillare) saranno pure costretti a potenziare la rete ciclabile, se non altro… per non intasare il traffico automobilistico.

Oggi ho visto una mamma che portava a scuola un bambino un po’ grandicello (mi sa che pesava quasi quanto la mamma…) e lo portava seduto dietro alla sua bici elettrica. Ovviamente era sulla strada perché in quel tratto la pista ciclabile non esisteva (che strano, vicino ad una scuola e non esiste ancora la pista ciclabile, proprio strano…) ma comunque in qualche modo procedeva perché anche se il bambino era bello robustino grazie alla spinta dell’elettricità, oltre che delle proprie gambe, poteva comunque scarrozzarlo a scuola senza grossi problemi. Ecco, ho pensato, una soluzione all’italiana con la bici elettrica: visto che la pista ciclabile non c’è e dunque non mi fido a lasciar andare a scuola il “pargolo” (pargolo che ormai è grande quasi come la mamma) da solo, allora lo scarrozzo con la bici elettrica. E’ un uso un po’ improprio della bici elettrica quello perché non è fatta per portarsi dietro un passeggero pesantino (per quello, al limite, ci sarebbe il “risciò elettrico” altra invenzione geniale per combattere l’inquinamento e quello funziona pure a pannelli solari) ma ci fa capire che i tempi stanno cambiando.

Io penso che sia fondamentale, per capire il valore della bici elettrica, oltre che migliori la rete di piste ciclabili che la gente cominci a comprendere nella sua essenza questo mezzo eccezionale. La bici elettrica non deve essere intesa come una specie di ciclomotore, non è assolutamente una specie di ciclomotore, è semplicemente una bicicletta che ti consente di ridurre la fatica, che ti consente di fare la fatica che vuoi tu, grazie ad un selettore di potenza dell’energia elettrica ti consente di decidere quanta fatica fare. Non si usa l’energia elettrica per andare veloce, non è come un motorino dove dai gas e aumenti la velocità. Comunque la bici elettrica è un mezzo tranquillo che viaggia più o meno alla velocità delle altre bici, è vero che sempre in un uso improprio di questo mezzo, se ti trovi su una strada indecente, senza pista ciclabile e dove hai letteralmente paura di essere investito perché c’è un traffico automobilistico infernale puoi mettere l’energia elettrica al massimo per andare più veloce, aiutandoti pure con una pedalata più energica per toglierti prima possibile da quella strada ma quel modo di agire è un po’ come quello della signora che approfitta della corrente per portare a scuola il bambinone quasi adulto. La vera funzione dell’elettricità è quella di farti risparmiare un po’ di fatica consentendoti anche di arrivare sul luogo di lavoro senza aver sudato e, in tal modo ti consente di affrontare anche dei tratti un po’ più lunghi durante la giornata dandoti la possibilità di prendere un mezzo economico ed ecologico anche se per quel tragitto la bici tradizionale, senza energia elettrica l’avresti scartata perché troppo faticosa. La bici elettrica può anche essere la bici per i nonni nel senso che i nonni possono continuare ad usarla anche se avevano già deciso di smettere si usare la bici normale perché troppo faticosa ma può benissimo essere anche la bici per i giovani, per quei giovani che 15 chilometri di tragitto in bici normale non se li fanno perché tutti i giorni alla fine pesano ed in bici elettrica invece alla fine fanno bene alla salute ma non pesano troppo.

Dico sempre che la potenza ideale per la bici elettrica è quella della prima posizione del selettore (salvo che non si stia affrontando una salita impegnativa) e a quella velocità voi sentite che c’è un dolce aiuto ma non è mai fastidioso e chi vi vede non scorge nemmeno che vi state facendo aiutare dall’energia elettrica, con quel tipo di aiuto molte bici attualmente in produzione riescono anche a superare i 100 chilometri di autonomia e dunque in una giornata lavorativa nei hai più che a sufficienza anche se fai un mestiere nel quale devi continuare a muoverti. Poi è chiaro che se fai il rappresentante e devi trasportare merce pesante allora non puoi fare a meno dell’auto, ma per la spesa, per esempio, con un semplice carrellino puoi arrangiarti.

Sono cose alle quali non ci si pensa molto perché non stiamo ancora ragionando in termini di bici elettrica come soluzione per tante cose. Anche l’auto all’inizio è nata come mezzo di trasporto solo per certe circostanze, poi hanno inventato l’auto da città. La bici elettrica nasce già come mezzo da città, con un po’ di fantasia può progredire anche come mezzo che ci fa pure uscire un po’ dalla città. Resto del parere che tutto sarà facilitato dalla costruzione di nuove piste ciclabili.