LA PIGRIZIA E’ MENTALE

Per muoversi bisogna ragionare. “Ma gli animali si muovono tanto e senza pensarci su…”. Gli animali, noi per muoverci abbiamo bisogno di pensare e se non pensiamo a ciò che facciamo rischiamo di muoverci nel modo sbagliato, siamo essere umani e siamo condannati a pensare, anche se un giorno abbiamo inventato la televisione e speravamo di essercela cavata. La televisione, è probabilmente l’oggetto più criticato dal mio sito, a volte pare un sito creato per invitare a spegnere la televisione più che per incitare a mettersi a praticare un po’ di sana attività fisica. C’è che la televisione è il principale veicolo di sedentarietà per le informazioni che passa, per il fatto che te le passa finché stai inchiodato su un divano a guardarla e pure per come te le passa. Fra la televisione ed un libro c’è un abisso. Con il libro fai lavorare il cervello e dunque sconfiggi la pigrizia mentale che è la prima causa di sedentarietà. La televisione ti rende sedentario totale perchè pian piano ti danneggia la capacità di pensare, corrode lo spirito critico e ti rende pigro mentalmente, in breve ti toglie pure la capacità di pensare alla tua attività fisica oltre che ostacolartela materialmente mentre ti “indottrina”.

Una delle critiche più frequenti che giunge al mio sito è: “Ma mancano gli esercizi…”. Ed è la tipica critica che mi arriva dai grossi divoratori di televisione, quelli abituati a trovare la pappa pronta, che non possono rielaborare i concetti perché la televisione glieli somministra già sminuzzati e triturati già pronti per essere inghiottiti senza nemmeno masticarli.

Chi mi dice che mancano gli esercizi è come chi, volendo diventare ricco, cerca un sito dove vengono dati i numeri del lotto per vincere. Nemmeno un sito che ti spiega la “Smorfia Napoletana” perché quello è già troppo complicato, ti passa dei contenuti, ti obbliga pensare, no, proprio un sito che ti da i numeri da giocare senza pensarci su.

Ecco, se proprio devo dare i numeri io preferisco darli facendo ragionare il mio lettore in modo che se sbaglio abbiamo sbagliato in due e che magari il mio lettore abbia la possibilità di correggere l’errore del mio consiglio sulla base di altre informazioni che gli ho passato.

“Se è morto che parla devo mettere 47 e non 48!”. “Se devo andare tranquillo devo andare ai 5 chilometri all’ora e non ai 6 perché a 6 chilometri all’ora io già sbuffo!”. Ecco proprio così, io posso dare solo indicazioni di massima ma i dettagli poi se li deve mettere a punto chi mi interpella, con tanta certosina pazienza e proprio pensandoci su per fare le cose nel modo migliore possibile, soprattutto su Internet dove il contatto con l’interlocutore ha dei grossi limiti oggettivi.

Siamo abituati a vedere alla televisione l’esercizio da svolgere già bello e pronto, e siamo pronti a chiedere ad un istruttore se un esercizio va bene svolto in un certo modo solo sulla base della dimostrazione di un’esecuzione come se l’istruttore da fuori potesse esprimere un giudizio sommario solo sulla base di ciò che vede. Certo nella società dove ti scegli il partner su un catalogo forse può andare bene anche così, ma la maggior parte di quelle scelte non producono niente di buono poi perché l’aspetto esteriore non può darci molte informazioni.

Per certi versi Internet può pure avere una marcia in più rispetto ad altri sistemi di divulgazione dell’esercizio fisico proprio perché ti costringe a parlarne. A meno che anche su Internet non ti metti a dimostrare l’esercizio scimmiottando la televisione come fanno alcuni, sei costretto a discutere degli esercizi, sei costretto a scrivere come funzionano per fare in modo che l’allievo se li possa confezionare su misura. Se invece sei un ciarlatano li proponi già confezionati belli pronti da usare e magari così fai anche più inserzioni pubblicitarie perché la gente è pigra mentalmente e si annoia a rielaborare la preparazione fisica per i propri mezzi, la vuole prestampata, sono di moda le “schede” non i consigli individualizzati.

Il problema della sedentarietà è soprattutto un fatto di pigrizia mentale. Svolgere attività fisica una volta che ci si è scelta l’attività migliore per le proprie caratteristiche fisiche non è faticoso, è entusiasmante, La fatica sta nel dover continuare a ritarare quella certa attività fisica per aggiornarla alle mutate condizioni del nostro fisico. Magari non siamo cambiati esteriormente nemmeno di una virgola (e questa è la tragedia della maggior parte degli allievi traviati dalla televisione che non vogliono fare attività fisica per stare bene ma solo per cambiare l’aspetto esteriore) ma la nostra condizione fisica è mutata e dunque è giusto rettificare continuamente la preparazione per far fronte a questa nuova condizione.

Chi si muove pensa, questa è la sconvolgente affermazione che porto oggi e la cosa ancora più sconvolgente è che molte volte chi è pigro mentalmente lo è anche fisicamente, anche per un fatto tecnico. Chi non pensa all’attività fisica che svolge rischia di sbagliarla nel senso che rischia di fare un’ attività poco idonea, così può arrivare a pensare che l’attività fisica è una palla, è una noia mortale e non è vero che fa bene alla psiche ed al fisico. Il più delle volte quelli che pensano così sono anche quelli che sentenziano “E poi non mi ha fatto nemmeno dimagrire” perché sulla base delle direttive di stato suggerite dalla televisione, pretendono che l’attività fisica faccia dimagrire, l’importante è quello, stare bene è un optional.

Tante volte sono stato criticato di far politica su questo sito (altro peccato grave oltre a quello di non riportare la descrizione precisa degli esercizi…) perché ho questo tarlo cronico delle piste ciclabili e del riassetto della mobilità nelle nostre città manco fossi un urbanista invece che un insegnante di educazione fisica. In effetti io ho sempre sostenuto che se il cittadino pensa molla il tapis roulant e si mette a camminare nella sua città, scende dalla cyclette e chiede che vengano costruiti i raccordi delle piste ciclabili.

Siamo esseri pensanti, non siamo animali. In molte cose abbiamo capacità fisiche decisamente inferiori a quelle degli animali ma siamo comunque più evoluti. Se non ci credete guardate come attraversa la strada un gatto per capirlo. Noi attraversiamo la strada in modo decisamente più sicuro e ponderato. Se pensiamo ancora di più possiamo riuscire ad attraversarla in modo più che sicuro, in modo sicurissimo. Solo pensando all’attività fisica che facciamo e chiedendo a chi ce la lascia fare che ce la faccia fare in modo sempre più efficace e soddisfacente. Oppure possiamo limitarci a chiedere i dettagli di esecuzione di un ben determinato esercizio specifico per gli addominali, o meglio ancora per i glutei, ma quella è pigrizia mentale.