E ADESSO CHI HA IL CORAGGIO DI PRENDERE IN GIRO GRETA?

Ricordo, poco più di  un paio di mesi fa, quando era venuta fuori da poco la notizia del lavoro di Greta. Aveva cominciato a piovere e le temperature erano abbastanza sotto le medie stagionali, nonostante la primavera inoltrata. Alcuni benpensanti erano usciti con l’osservazione idiota: “Ecco la dimostrazione che Greta non ha capito niente e non è per nulla vero che il pianeta si sta surriscaldando…”. Non capivano, quegli idioti, che quello strano periodo climatico particolarmente freddo era proprio la dimostrazione dei convincimenti di Greta, del fatto che con il clima mutato ci abbiamo a che fare giorno per giorno. Adesso siamo arrivati ai quasi 40° in giugno. In Europa, non in Africa. Qualcuno ha ancora il coraggio di dire che Greta rompe le balle. Anche a me hanno detto che rompo le balle con le piste ciclabili, che dovrei scrivere più di attività motoria e meno di piste ciclabili. Perché le piste ciclabili vengono fatte per farci su cosa? I laboratori dove discutere sul clima del futuro? Le piste ciclabili sono fatte per muoversi ed il fatto che siano strettamente correlate ai discorsi di Greta mi fa solo piacere. Non solo abbiamo bisogno di muoverci abbiamo anche bisogno di salvare il pianeta che sta andando letteralmente a puttane solo perché la politica è fortemente condizionata dagli interessi di qualche centinaio di industriali che sostengono di far andare avanti il mondo con il loro lavoro. Si può produrre in modo anche diverso da come stanno facendo, senza far finta che il clima sia quello di cinquant’anni fa. Se i profitti scendono gli industriali possono anche cambiare mestiere, non glielo ha ordinato il dottore di fare gli industriali.

Mi ha detto un prete che ciò sui cui insiste Greta non è altro che uno dei forti argomenti sui quali insiste il papa già da molto tempo. Solo che il papa non lo caga nessuno e quando fa discorsi che danno fastidio alle elite dominanti dicono che è un papa comunista, eretico e andrebbe scomunicato.

Il comunismo non esiste più ma quando uno rompe le balle ai potenti automaticamente diventa comunista.

Il clima sta cambiando e basta mettere il naso fuori dalla finestra per accorgersene. Se chi non nega questa evidenza è comunista allora penso che sul pianeta nel giro di qualche anno ci saranno 4 o 5 miliardi di comunisti. Chi nega i cambiamenti climatici comunque per conto mio non è anticomunista ma semplicemente deficiente. Si può arrivare a negare la storia, se si è animati da strane idee, ma negare il presente è semplicemente patologico.