L’INFORMAZIONE CHE MODIFICA IL CERVELLO

Scrivi facile. Magari fosse facile scrivere in modo facilmente comprensibile. Si possono usare anche i termini più semplici ma alla fine il discorso può risultare di una complessità incredibile. Accade sempre così quando andiamo a disquisire sul sistema nervoso. Il motivo è molto semplice: il sistema nervoso è di una complessità disumana, ne sappiamo ancora gran poco e possiamo parlarne nel modo più semplice possibile che rischieremo sempre di essere capiti male.

Per scherzare ho scritto di DDR e di URSS, adesso scrivo di sistema nervoso, e rischio di farlo senza scherzare. La vastità degli argomenti trattati su questo sito che dovrebbe trattare semplicemente di attività motoria è un po’ troppo sconfinata. Perché? Perché in realtà l’attività motoria è davvero infinitamente complessa come tante cose che riguardano il genere umano. Più che con la DDR e l’URSS (che sono comunque davvero  paesi che  hanno avuto un approccio scientifico molto approfondito sull’attività motoria, tale da far pensare che, con la loro scomparsa, la ricerca scientifica sull’attività motoria sia tornata indietro…)  l’attività motoria ha certamente a che fare con il sistema nervoso.

Gli esempi, più di tante ipotesi teoriche, sono quelli che ci aiutano a definire un problema.

Andando su un problema piuttosto banale: quello della gente che svolge attività motoria per dimagrire. Molto banalmente chi svolge attività motoria per dimagrire cerca un adattamento strutturale. E’ una cosa che per quanto pericolosa per l’equilibrio psicofisico, dovrebbe essere tutto sommato fisiologicamente abbastanza semplice. Si stimolano delle modificazioni del metabolismo, queste vengono innescate con successo e parte il processo di dimagrimento. Sembrerebbe tutto semplice. Ma sotto c’è il sistema nervoso che della relativa semplicità del metabolismo se ne fa un baffo. Così uno può anche dimagrire 15 chili o più in un anno ma bisogna vedere se di quel dimagrimento ha acquisito l’informazione. In sintesi si tratta di vedere se quella modificazione è solo una modificazione strutturale temporanea o se è stata proprio acquisita dal sistema nervoso.

E’ come se ad un soggetto avessero prestato una vettura nuova. Se questa vettura è  in prestito il soggetto continuerà ad usarla solo per  la durata del prestito.  Se invece l’ha proprio acquistata potrà guidarla per tutto il tempo che vuole.

Siamo già andati sul complicato. Cosa vuol dire dimagrimento acquisito o dimagrimento “in prestito”?!?

Purtroppo riesco a spiegarmi solo per esempi.

La maggior parte dei dimagrimenti eccezionali, ottenuti in breve tempo, sono semplicemente in “prestito” e non acquisiti.

Tali dimagrimenti clamorosi sono costati spesso grandi sacrifici, hanno certamente portato a delle modificazioni interessanti del sistema metabolico ma è pure possibile che non abbiano comportato nessuna modificazione importante delle mappe neurali del soggetto che ha “subito” il dimagrimento. Ho scritto “subito” il dimagrimento non a caso, perché spesso il percorso che ha portato a quel dimagrimento è stato un vero supplizio.

Può portare a modificazioni neurali significative più un telegiornale di mezz’ora di un programma di dimagrimento di sei mesi. Non è la prima volta che scrivo che la televisione può essere semplicemente devastante. Ma è la prima che scrivo che un’operazione colossale sul proprio fisico (dimagrire tanti chili è comunque un’operazione colossale) può anche avere uno scarso significato dal punto di vista delle mappe neurali.

Quando ho a che fare con un soggetto che vedo per la prima volta in vita mia, al percorso della salute, sono contento ed un po’ in ansia al tempo stesso. Ho circa dieci, quindici minuti per fargli capire che se prova a scoprire i benefici dell’attività motoria senza darsi affanno e credendoci davvero ne potrà trarre vantaggio in salute per tutta la vita. E’ una  buona novella e sono contento di raccontarla ma, al tempo stesso, ho paura di fallire. Se anche quando va via da me resterà dell’opinione che l’attività fisica è una gran rottura di scatole e serve solo per dimagrire quando proprio non ci stai più nei vestiti, io avrò fallito in un compito che è di un’ importanza notevolissima.

Su internet è peggio perché, mediamente, io ho a disposizione due o tre minuti per convincere il mio lettore che ciò che sta leggendo può essere utile per far capire i benefici dell’attività fisica. Figuriamoci se mi metto a scrivere difficile e indugiando troppo sui dettagli.

In linea teorica tutta l’informazione modifica le mappe neurali, quella buona e quella cattiva, quella insignificante e quella molto importante.

Anche un spot pubblicitario può, seppure in modo infinitesimale, modificare le mappe neurali, un telegiornale molto di più. Ore ed ore di televisione modificano le mappe neurali talmente tanto da far dire che più che un popolo di cittadini siamo un popolo di “telespettatori” ed il buon Woody Allen, in una delle sue battute più famose, dice:  “Il cinema si ispira alla vita. Peccato che la vita si ispiri alla televisione…”.

Cosa c’entra questo con un dimagramento che resiste nel tempo o che torna indietro non appena il “dimagrito” tira i remi in barca e torna alla sua vita normale?

E’ la struttura delle nostre mappe neurali a dettare i nostri comportamenti, il nostro modo di agire, il nostro stile di vita, non il fatto che pesiamo 100 oppure 85 chilogrammi. Se durante il programma di dimagramento una persona ha vissuto in modo gradevole ed ha acquisito stili e ritmi di vita ideali sarà propenso a portare avanti quello stile di vita. La cosa più importante, più che il dimagramento, sarà che ha scoperto un modo di alimentarsi e un modo di fare attività fisica che prima non conosceva, che sono soddisfacenti a che invece di complicare la vita la semplificano e la rendono più gradevole. Se, al contrario, per perdere quei molti chili si è sottoposta a fatiche inenarrabili e restrizioni alimentari insostenibili, l’unica informazione autentica che sarà passata è che così non si può vivere e che bisogna quanto prima tornare al modello di vita precedente.

La sintesi di questo polpettone è una mia affermazione più spesso riportata: “conta più la sostanza dell’apparenza”. La sostanza in un piano di attività motoria, o anche in un piano di dimagramento, non è ciò che si vede (la modificazione strutturale, che può benissimo essere temporanea e non permanente) ma ciò che non si vede e va ad informare invece il cervello in modo irrevocabile, definitivo e che potrà essere solo integrato da informazioni che il nostro cervello ritiene altrettanto utili.

Lo so che questo è il mio articolo più complesso e praticamente non si capisce nulla, vi prego, fatemi domande altrimenti rischio di peggiorare!