PROPOSTA DELLA FEDERAZIONE INGLESE DI ATLETICA: IN DUBIO PRO REO

Questi sono inglesi ed io rispondo in latino, vuol dire partire subito con il piede sbagliato e non aver voglia di parlare la stessa lingua. Purtroppo su questo argomento io parlo una lingua decisamente diversa.

La questione: la Federazione di Atletica Leggera inglese propone di azzerare tutti i record’s dell’atletica per dare un colpo di spugna al passato e partire con una nuova era di sport pulito.

Vuoi partire con una nuova era di sport “pulito”? Manda a casa tutti gli addetti all’antidoping e crea una banca dati obbligatoria su tutti (tutti…) i trattamenti farmacologici sostenuti dagli atleti di alto livello. Quanto ai record’s dell’atletica puoi pure inventarti quelli della “nuova era” che saranno quelli dall’obbligo di creazione della banca dati in poi. Quelli vecchi non li puoi cancellare perché la storia non si può cancellare, anzi qui io sono decisamente controcorrente, non solo dico che i vecchi record’s devono comunque essere rispettati per il loro valore a prescindere dai discorsi molto complessi legati al doping ma proprio perché questi discorsi sono molto, troppo complessi e perché l’istituto dell’antidoping ha dimostrato al mondo intero la sua inefficacia è proprio il caso di rimettere in lista “tutti” i record’s, anche quelli che secondo l’istituto dell’antidoping sono stati viziati da comportamenti scorretti. Non siamo in grado di stabilire quali siano stati i record’s ottenuti con trattamenti farmacologici regolari e non vietati e quelli che sono stati ottenuti grazie a trattamenti vietati. Per cui è assurdo fare un distinguo fra i due tipi di record’s. Se vogliamo essere pignoli possiamo aggiungere una serie di asterischi a quei record’s che si è scoperto che sono stati inficiati da trattamenti farmacologici vietati. Chiaro che rischieremo di avere una lista di record’s con una quantità di asterischi mica da ridere ma non possiamo dare garanzia di equità con gli strumenti di indagine che abbiamo fino ad ora adottato.

E’ il motivo per cui anche una nuova lista dei record’s non avrebbe molto senso. Non è che da oggi per miracolo hai gli strumenti per scoprire tutti gli atleti positivi. Da oggi potresti semplicemente e molto umilmente chiedere a tutti gli atleti di alto livello di partecipare alla creazione di questa grande banca dati e lo farebbero per il loro interesse, per tutelare la loro salute in un futuro non molto distante, quando questa banca dati potrà certamente tornare utile per chiarire alcune situazioni.

La “sparata” della Federazione inglese non è del tutto fuori da ogni logica e forse, più che altro, ha l’obiettivo di far capire che c’è la necessità di seguire uno sport più trasparente. Non è certamente creando una nuova lista che si sconfigge il problema del doping come non si sconfigge creando una banca dati sullo stesso. Però con una banca dati faciliti il lavoro di trasmissione delle informazioni e, grande novità, gli atleti potrebbero finalmente parlare liberi di farlo senza compromettere la loro carriera.

Chiaro che dal punto di vista dell’immagine è più bella una nuova lista di record’s immacolati ottenuta da atleti santi ed eroi piuttosto che una banca dati di centinaia di farmaci dichiarati per  non prendere in giro nessuno e soprattutto per non rischiare la salute. Non è che dichiarando i farmaci verrebbe stroncato il loro consumo così come non si potrebbe evitare di avere in circolazione atleti che prendono di tutto ma non dichiarano nulla, però si darebbe la possibilità agli atleti coscienziosi di poter fare attività senza dover nascondere nulla. “Ma quelli che si dopano di più vedrai che non dichiarano nulla”. E’ pure possibile, ma diamo una possibilità a chi non imbroglia di parlare senza troppi problemi ed inoltre dichiariamo apertamente guerra a tutti quei trattamenti assurdi atti a mascherare l’assunzione delle sostanze dopanti. Vuoi continuare a mascherare il doping? Sono tutti affari tuoi, se la tua salute non ti interessa sono affari tuoi. A quel punto io proporrei sanzioni proprio per la rilevazione di eventuali sostanze coprenti. Se con la depenalizzazione del reato uno continua a mascherare il doping vuol dire che vive davvero nell’ipocrisia e merita una punizione esemplare.

Siamo certamente distanti da prese di posizione simili, qualcuno afferma addirittura che il solo obbligo di dichiarazione dell’assunzione di un determinato farmaco porterebbe ad aumentarne l’uso. Io non ne sono molto convinto ma tutto è possibile. La Federazione inglese ha evidenziato un problema e, con un certo coraggio ha fatto una proposta che è piuttosto sconcertante e non è sostenibile però ha almeno un merito: di far capire che fino ad ora in tema di doping sono andate in giro solo che bugie.