OGGETTIVITA’ DEL FANTASTICO

Si pensa che tutto ciò che ha ha a che fare con la fantasia sia impalpabile, surreale, poco concreto e soggettivo più che oggettivo. Il fantastico invece è anche terribilmente oggettivo e anche importante e questa è pure una cosa importante da sapere. Abbiamo bisogno di cose “fantastiche”, è una nostra esigenza, per questo lo sport è importante ed è un fondamentale fattore di salute in una società malata di stress e di finta oggettività reclamata da tutti gli angoli di cose che forse sono anche oggettive ma hanno una bassa importanza soggettiva.

Lo sport fa lavorare la fantasia, se non la fa lavorare non è condotto con il giusto entusiasmo e la giusta enfasi. Probabilmente la nostra società è malata di stress perché fa lavorare troppo poco la fantasia. E’ un po’ il sistema del danaro a minare la nostra fantasia impostato su una logica di una semplicità e di una monotonia stordenti. Per stare un piano sopra alla logica del danaro occorre un’ ottima fantasia e, secondo alcuni, occorre un minimo di indipendenza economica perché chi è lì sempre alle prese con il minimo sindacale fatica ad avere la serenità necessaria per far viaggiare la propria fantasia.

Nello sport, per esempio, tendono a farci vedere cose fantastiche per televisione quando le cose più fantastiche dello sport sono indubbiamente quelle che accadono a noi, nel nostro sport e, oltre che fantastiche sono pure più autentiche di quelle che si vedono in televisione, facendoci pensare che non ci sia una proporzionalità inversa fra fantasticheria e realtà.

Lo sport è fantastico a tutte le età. E’ normalmente fantastico quando siamo bambini, così come sono fantastiche quasi tutte le cose di quando siamo bambini (cosa questa che la scuola pare non considerare con la dovuta attenzione). E’ fantastico anche quando si cresce se si ha la capacità di non farlo inquinare da cose ritenute terribilmente oggettive. In alcune circostanze non si ha la capacità di comprendere come sia oggettiva la fantasia sviluppata dallo sport come e forse più dell’istinto di razionalità che ci istigano a ricercare a scuola e nella maggior parte degli ambienti di lavoro.

Viviamo in una società che abusa del concetto di razionalità e prende per razionali cose che non lo sono. E’ solo usando bene la fantasia che riusciamo a percepire l’ incoerenza di questo atteggiamento ed in questo senso lo sport, quello vero, quello praticato, non quello visto per televisione, è un’ottima lente per vedere la realtà.

Lo sport ci consente di combattere quella miopia per cui tutto ciò che è legato al denaro e alle leggi dell’economia deva essere ritenuto di una importanza fondamentale per l’esistenza. La crisi di valori che stiamo attraversando nel nostro tempo è figlia di questo eccessivo apprezzamento nei confronti delle leggi dell’economia e se si misura l’efficienza e la grandiosità di un paese in base al valore del suo PIL vuol dire che questa miopia è giunta ai massimi livelli.

Siamo malati di PIL e di indici di borsa e questa è una malattia concreta e decisamente oggettiva, per questo è molto oggettivo anche tutto ciò che ci aiuta a combattere questa malattia, quale, per esempio la fantastica leggerezza dello sport di ognuno di noi, quello che pur essendo soggettivo e non colorato dell’oggettività dei mezzi di informazione ha una sua indiscutibile ed importante oggettività. Non rinunciate allo sport, nemmeno se vi ritrovate a dormire sotto i ponti per i capricci di una società che fa finta di essere razionale ma di razionale non ha proprio nulla. La razionalità nel nostro sistema economico è una macroscopica presa in giro alla quale possiamo reagire semplicemente governando bene il nostro microcosmo, anche grazie allo sport.