MULTINAZIONALI E SALUTE PUBBLICA

Sto attendendo che mi oscurino il sito.

Perché ho osato ipotizzare come sensato l’atteggiamento del presidente della Regione Veneto Luca Zaia che sostiene come la nuova legge sui vaccini non abbia carattere di urgenza e pertanto sia più che sensato chiedere una proroga dei termini di attuazione per non creare inutili disagi alla popolazione.

Io non ho nemmeno detto questo, sono stato ancora più soft perché non ho nemmeno affermato che la questione non è urgente, ho semplicemente osservato come ce ne siano altre di molto più urgenti.

E ovviamente non è andata giù la sparata che io ritenga altre questioni più urgenti tipo il problema della sedentarietà e così mi permetto il lusso di pubblicare questi articoli “scomodi” nella sezione “Attività motoria per tutti” ed in quella “Strategie per la lotta alla sedentarietà” perché, indirettamente, per confronto, prendo spunto per fare la pubblicità alla concreta urgenza di quei temi. Ma poi ho trattato anche altre urgenze “scomode” che a mio parere devono essere valutate con molta attenzione.

Per esempio quella delle strisce pedonali che fanno un numero di vittime impressionante.

Per esempio quella dell’abuso (soprattutto in Italia) di antibiotici che sta creando una vera e propria pandemia perché si stanno creando delle resistenze nella popolazione che si ammala e non riesce più a reagire agli antibiotici in modo efficace.

Ne aggiungo un’ altra per spiegarmi meglio: per esempio quella della pubblicità dei farmaci che crea danni devastanti alla salute pubblica ed ha prodotto in Italia un incremento dell’abuso di sostanze di sintesi veramente preoccupante. Poi potremmo proseguire con la necessità di vietare la pubblicità di prodotti manifestamente nocivi alla salute ma allora si va su discorsi che davvero mettono in crisi tutto l’assetto di questa società.

Ma è quello il punto. E’ tutto l’assetto sociale che è in crisi perché c’è un conflitto cronico fra necessità del cittadino e necessità del sistema economico. Comandano le multinazionali, è questa la scoperta dell’acqua calda.

Il sindaco della mia città è stato criticato perché ha osato sognarsi che in corrispondenza dell’inizio dell’anno scolastico è opportuno rinnovare tutte le strisce pedonali vicino alla scuole. Praticamente sta tentando di scongiurare qualche disgrazia che puntualmente potrebbe accadere per l’inconveniente delle strisce pedonali poco visibili. Invece che essere apprezzato perché ha portato in campo un argomento veramente importante per la salute dei cittadini è stato criticato perché ha prestato il fianco per una discriminazione razziale fra bambini ed adulti. Questa è follia pura. La mossa del sindaco è chiaramente una mossa ad effetto per ottenere visibilità su questo problema. E’ garantito che, se avesse i soldi per farlo, chiederebbe il rinnovo delle strisce pedonali di tutto il Comune e senza distinzione di sorta anche due volte all’anno, ma se vuoi fare qualcosa di concreto parti da quelle vicino alle scuole che giustamente sono quelle che colpiscono di più i sentimenti del cittadino e fanno capire che il problema esiste e non è un inutile vezzo di un sindaco che vuol farsi vedere. Al contrario è un voler ammettere i propri limiti dichiarando implicitamente “Guardate che qui i problemi sono tanti ed urgenti: per esempio sulle strisce pedonali se voglio fare concretamente qualcosa devo partire da quelle delle scuole perché non riesco materialmente a provvedere a tutte in tempi brevi.” Poteva fregarsene e non tirare fuori il problema, no, l’ha evidenziato a costo di farci brutta figura ed il fatto che adesso venga criticato dai soliti idioti che non capiscono l’importanza della mossa mi spiace per lui ma da proprio forza a questa sua decisione: non  solo bisogna rinnovare le strisce pedonali ma bisogna anche parlarne perché bisogna proprio cambiare la testa delle gente su questo argomento più che rinnovare il colore sull’asfalto.

Sarebbe da proporre un decreto d’urgenza (tornando alle mille urgenze concrete) per l’attuazione reale delle sanzioni previste dal codice della strada per chi non rispetta il transito dei pedoni sulle strisce pedonali. Ma su quel decreto insorgerebbero gli automobilisti perché dall’oggi al domani avresti milioni di italiani  multati a tradimento (magari da poliziotti in borghese, perché è chiaro che quando vedi la pattuglia ti fermi…) senza necessaria pubblicizzazione della legge.

Dunque una legge sensata potrebbe recitare più o meno così: “Guardate che da domani mattina in Italia sulle strisce pedonali ci si ferma davvero e non per finta: avete due anni di tempo per cambiare le vostre abitudini dopo inizieremo a dare le multe”. E anche con una legge così soft creeresti il panico perché dal giorno dopo avverrebbero un sacco di incidenti sulle strisce pedonali causati dalla gente che comincia a fermasi davvero, tamponati dall’esercito dei benpensanti che inizierebbe a tamponare a tutto spiano al grido di “Va là cretino, leggi sui giornali! Le multe cominciano a darle fra due anni…”.

Io tento di buttarla sul ridere ma qui le questioni sono davvero pesanti e drammatiche e quando dico che le leggi urgenti del nostro Stato creano dubbi nella popolazione quando vanno a tutelare urgentemente gli interessi di una industria che muove flussi finanziari incredibili tocco un tasto veramente delicato.

Non si possono fare decreti d’urgenza contro l’abuso degli antibiotici, contro la pubblicità dei farmaci in tv, per regolamentare in modo più efficace e severo un traffico automobilistico che continua a procurare stragi ma, senza urgenze improponibili, bisogna avere comunque il coraggio di metter mano anche a questioni che ledono indubbiamente gli interessi commerciali di importantissime multinazionali. Bisogna avere il coraggio di affrontare argomenti di salute pubblica, di utilità sociale che possono avere anche ripercussioni pesanti sull’economia, altrimenti succede che il cittadino perde fiducia nello Stato e si va a pensare che dietro ad ogni legge, invece che veri motivi di utilità sociale vi siano mere questioni economiche orchestrate ad arte dalle multinazionali che purtroppo hanno un potere, occulto e non occulto, sul nostro sistema politico che è inimmaginabile.