LA LEGGE SUL PESO DEGLI ZAINI E LA SCUOLA DELLE VERIFICHE

Oggi ho rischiato di essere travolto davanti a scuola. Stavo attraversando ed un benpensante a bordo di una lussuosa vettura molto elegantemente ha pensato di sgasare e superare in fretta una discreta fila di genitori che stavano lasciando loro figlio proprio davanti a scuola.  Idiota quello che si è messo a superare improvvisamente ma, obiettivamente, forse anche tutte quelle auto vicino a scuola con il divieto di transito nell’orario di entrata ed uscita non ci dovevano stare.  Erano tutti genitori di ragazzi disabili? Oppure di calciatori massacrati dalle preparazioni atletiche moderne un po’ troppo moderne? Ai miei tempi si giocava tutti i giorni, non esisteva la preparazione atletica e così non esistevano i baby infortunati di tredici-quattordici anni… No, probabilmente non erano genitori né di disabili e tanto meno di ragazzini intossicati dall’eccessivo carico di allenamento, erano semplicemente genitori già alle prese con l’ormai cronico problema degli zaini troppo pesanti che i ragazzini trascinano avanti ed indietro per circa 400 volte l’anno (duecento in andata e… duecento in ritorno).

Questo problema non dovrebbe esistere perché c’è una legge molto chiara che disciplina la materia. E’ la legge più disattesa d’Italia, non gliene frega niente a nessuno e se la fai a rispettare sei costretto a riformare la scuola in modo sostanziale e fantastico che dopo l’aumento dello stipendio degli insegnanti lo chiedono tutti perché a quel punto se lo meritano tutti.

Anzi, a tal proposito ed esprimendo un’opinione politica, io dico che sono d’accordo con l’ipotesi di tale aumento a patto che tutti gli insegnanti si adoperino per fare in modo che la legge sul peso degli zaini venga finalmente rispettata.

Perché è tanto importante tale legge? A livello terra terra per una questione molto banale ed a livello profondo per questioni molti opinabili ma di importanza non certamente inferiore.

A livello terra terra è importante perché se tutti i ragazzini vanno a scuola con uno zaino dal peso umano e quindi di 3 o 4 kg come previsto dalla legge a seconda della struttura del ragazzo  (è una legge talmente precisa che considera addirittura la struttura del ragazzo…) in luogo dei 9-10 kg normalmente sobbarcabili con l’attuale organizzazione scolastica, allora i genitori non hanno più nessun motivo di parcheggiare proprio davanti a scuola, i pargoli possono pure andare a scuola a piedi che gli fa molto bene alla salute oppure possono comunque essere lasciati a 100 metri dalla scuola perché con uno zaino umano 100 metri si percorrono senza nessunissimo problema. In tal modo la via della scuola non è più pericolosa ma non solo, c’è pure da sottolineare che non è più quel luogo dove proprio negli orari di entrata ed uscita di scuola i ragazzini si fanno di quelle inalazioni di gas di scarico mica da ridere di un aerosol dove la componente gasolio è ancora molto elevata perché alla faccia dell’evoluzione tecnologica la gran parte delle vetture vanno ancora a gasolio (e con i prezzi che ci sono voglio vedere quanti si possono permettere l’elettrico).

Questo è il livello terra terra ed è un livello importante perché se il rischio investimento è piuttosto remoto ma è un rischio che certamente non vogliamo correre il rischio inalazioni inopportune non è un rischio ma un’amara certezza che non si sa che esiti possa dare nel lungo periodo. Così come il trasferimento da casa a scuola e viceversa di uno zaino impossibile riguarda 400 “viaggi” in un anno anche queste stramaledette inalazioni prevedono un ciclo di 400 sedute, un po’ troppo insistente come “aerosol” per poterlo ignorare.

Poi c’è il livello più profondo che è quello che fa dire ai miei lettori che io faccio i voli pindarici, che dovrei occuparmi solo di pesi e cardio fitness e che devo finirla di rompere le balle con cose che riguardano la scuola (che io ho la presunzione di definire la maggior agenzia educativa del nostro paese, più ancora della parrocchia e della famiglia stessa).

Questa scuola, a mio parere è ancora la scuola degli zaini pesanti perché è ancora la scuola delle verifiche. Così come la triste storia degli zaini pesanti è strettamente correlata con la storia delle auto davanti a scuola nonostante i divieti, la stessa storia è collegata pure al mito delle verifiche che nonostante i grandi proclami informa in tutto e per tutto i criteri di organizzazione scolastica.

I ragazzini sono dei “superatori di verifiche” e se superano brillantemente le verifiche avranno ottimi voti (che fanno contenti i genitori ancor più dei ragazzini…) e dunque saranno considerati ottimi scolari anche se magari a livello di cultura generale sono delle zappe e magari pure a livello di educazione non sono proprio al top.

E’ lontano un concetto di formazione globale dove il giovane nel rispetto di principi sacrosanti acquisisce informazioni importanti per il suo futuro e soprattutto un allenamento mentale ad affrontare le questioni importanti con razionalità, metodo ed efficacia.

Il “superatore di verifiche” è costretto a trascinarsi avanti e dietro da scuola pesanti zaini pieni di quei libri che servono per preparare le verifiche e se la verifica è il momento più importante, il momento più decisivo del vissuto scolastico allora è importantissimo servirsi costantemente dei libri, bisogna continuare a portarli avanti e dietro da scuola perché quelli sono lo strumento didattico principale. Uno può anche essere ignorante ma se sa quello che c’è scritto sul libro è a posto, ha i numeri per superare le verifiche e quello è l’importante. Dopo magari fa cose folli con i telefonini e si ammazza di telefonino perché non gli hanno insegnato a vivere ma quello poco conta, l’importante è che abbia ottimi voti, il parametro dell’adattamento sociale è quello.

E’ la scuola delle case editrici, è la scuola del libro di testo che comanda sovrano. A me piacerebbe che fosse la scuola degli insegnanti che si possono servire anche del libro ma che insegnano soprattutto ciò che loro hanno imparato, non ciò che c’è scritto sul libro. Se l’unica verità è quella scritta sul libro allora forse non c’è più nemmeno bisogno degli insegnanti, facciamo degli “esamifici” e aboliamo la scuola. Ma l’esamificio c’è già ed è dopo, all’Università… Bene, allora quello è un argomento altrettanto scottante ed ancora più complesso e di quello io non dovrei trattarne minimamente perché all’Università (salvo che a Scienze Motorie) di attività fisica non ce n’è più nemmeno l’ombra e pertanto io trattando di Università vado a trattare di cose che c’entrano ben poco con il mio campo di competenza. OK, allora io affermo volgarmente che un’Università, dove la maggior parte degli iscritti ha un’età compresa fra i 20 ed i 25 anni, che non considera minimamente l’attività fisica è pura follia ed in un paese civile non dovrebbe nemmeno esistere.

Allora il disgraziato che stava per mettermi sotto stamattina non è che la punta dell’iceberg di un problema culturale (e pure strutturale) della scuola italiana che, fra le altre cose, è pure fuorilegge perché anche se genitori, insegnanti e direttori didattici continuano a far finta di niente lo zaino da 10 chilogrammi non è solo sconveniente ma è pure fuori legge. Per quell’eccentrico di PTG è pure il primo argomento piuttosto urgente da considerare per poter cominciare a mettere mano all’arcaica scuola italiana.