IL MIRACOLO DI BABBO NATALE

Babbo Natale fa i miracoli. Corrono in settemila per le vie del centro, tutti vestiti da Babbo Natale e nessun automobilista impazzisce, nessun automobilista protesta, tutti buoni ad attendere che passi questa infinità di Babbo Natale. Forse non hanno capito che erano podisti travestiti da Babbo Natale e pensavano che fossero tutti Babbo Natale veri provenienti dalla Lapponia. In ogni caso io propongo che si facciano correre i Babbo Natale anche a Ferragosto così vediamo se gli automobilisti stanno buoni.

Questa cosa che la corsa dei Babbo Natale è andata alla grande senza grossi problemi nonostante che sia transitata dal centro città mi fa piacere e mi fa un po’ arrabbiare al tempo stesso. Mi fa piacere perché forse si sta muovendo qualcosa, si sta cominciando a capire che il pedone è più importante dell’automobilista, che il soggetto che va a piedi aiuta tutta la comunità oltre che sé stesso e che l’automobilista non prende mai “normalmente” la sua autovettura (anche se così sembra nel sentimento comune) ma contrae costantemente un debito nei confronti dell’ambiente al quale continua a chiedere prestiti che non riesce mai a rimborsare.

Poi però rifletto, ho questo vizio che è tanto più deplorevole quanto più mi fa diventare polemico anche in una situazione simile dove dovremmo essere tutti contenti, i Babbo Natale sono filati via lisci senza problemi, è Natale e siamo tutti più buoni.

Il fatto che questo “filar via tutto liscio” sia una novità mi innervosisce. E’ come se un automobilista prendesse la sua autovettura, andasse normalmente al lavoro e una volta giunto in ufficio esclamasse: “Oh, miracolo! Sono venuto qui in auto e nessun pedone mi ha insultato e sputato sul parabrezza… che giornata!”.

Se gli automobilisti si comportano civilmente nei confronti di una manifestazione podistica solo quando i podisti sono vestiti da Babbo Natale mi viene da pensare che tutte le altre volte sia un bluff. Allora non è vero che tutte le altre volte che c’è una corsa podistica sono rimasti bloccati proprio mentre stavano andando dalla zia che stava morendo, oppure che sono stati colti da un attacco di cagotto mondiale ed hanno danneggiato in modo irreversibile la tappezzeria dei sedili dell’auto nuova.

Perché un comportamento normale e civile nei confronti dei podisti (che poi sono pedoni, perché i podisti alla fine è gente che va a piedi non è che siano una razza particolare…) deve essere ipotizzabile solo se questi sono travestiti da Babbo Natale? Qualcuno reclama di sentirsi “chiuso in casa” troppe volte per colpa di questo eccesso di manifestazioni podistiche. Nessuno è chiuso in casa. Viene semplicemente vietato l’uso dell’auto e se senza auto ci sentiamo amputati di un qualcosa che fa parte del nostro corpo come se l’auto ormai fosse una protesi, un qualcosa che sostituisce un pezzo che ci manca, allora quello è un fatto grave.

Chi abita in centro dovrebbe avere dei privilegi. Uno dei privilegi, oltre che abitare in un posto molto bello della città, dovrebbe essere quello di poter essere gli unici, in virtù della residenza in centro, a poter usare l’auto in certe situazioni. Un altro privilegio dovrebbe essere quello di poter essere gli unici a poter disporre di un servizio di trasporto pubblico molto efficiente che ti mette in contatto con tutti i quartieri periferici. Ho scritto “dovrebbe” ed ho usato il condizionale ma non è così. In realtà sono abbastanza poche le città europee dove la situazione è davvero così ed in Italia, ahimè,di veramente così non ce n’è proprio manco una.

Nelle nostre città l’auto la possono usare ancora tutti, residenti e non, chiunque può attraversare il centro in qualsiasi modo, in certe ore ci manca solo che ti consentano di fare il tour dei monumenti comodamente seduto sulla tua autovettura privata. Quanto al servizio pubblico non presenta delle lacune solo nei “pericolosissimi” giorni di manifestazioni podistiche ma assolutamente tutti i santi giorni ed il collegamento con le periferie avviene a bordo del mezzo pubblico in tempi superiori a quelli necessari per attraversare la città con il mezzo privato. E’ questa la cosa scandalosa e decisiva per convertire i più all’uso del mezzo pubblico. Ai cittadini non gliene frega niente di risparmiare, anche se sono in bolletta sparata, non esitano ad usare il mezzo privato che costa il doppio se con questo i tempi di spostamento sono ridotti. Siamo nell’era dello stress e impiegarci 25 minuti anziché 40 per uno spostamento è decisivo per far scegliere un mezzo anziché un altro. Se il mezzo pubblico ci impiegasse meno di quello privato le cose sarebbero capovolte.

E’ chiaro che, a questo punto chi abita in centro si senta preso in giro. Non ho i mezzi pubblici che mi consentono di muovermi agevolmente nella mia città, sono costretto ad usare l’auto, in questa auto sono perennemente inscatolato in mezzo a gente che non abita assolutamente qui ma per centomila motivi diversi è sempre qui. In più, ogni tanto, arrivano pure i podisti che mi impediscono di scappare dal centro a bordo della mia auto. Insomma alla fine i privilegi li ha chi abita fuori che con la sua auto in centro può fare quel cavolo che vuole quasi sempre, mentre io devo fare pure i conti con le limitazioni del traffico dovute all’infinità di manifestazioni (non solo podistiche) che si continuano ad organizzare in centro.

Babbo Natale deve fare un altro miracolo: deve portarci la consapevolezza che il nostro principale mezzo di locomozione sono le nostre gambe. Se passa questo concetto avremo più rispetto per chi abita in centro e la smetteremo di considerare il centro come quel salotto dove dalla provincia si può tranquillamente arrivare comodamente a bordo della nostra splendida auto perfettamente inquinante. E’ giusto che il centro non sia considerato solo come quel lussuoso salotto al quale può accedere solo chi ha il privilegio di abitarvi ma non si può nemmeno pensare che il centro possa essere invaso e devastato da una infinità di automobilisti che si sentono in diritto di andare ovunque con l’auto anche nel terzo millennio. E’ chiaro che l’organizzazione del tessuto urbano deve fare i conti con il presente ed un centro storico disseminato di banche e uffici è un anacronismo. I servizi vanno decentrati dove effettivamente si può usare l’auto e parcheggiare, per chi lavora spostarsi a piedi può essere un lusso improponibile. Insomma si tratta di non mischiare il sacro con il profano. Accedere al centro per visitarlo a piedi è un diritto sacrosanto anche di chi non vi abita. Scorrazzare in auto su e giù per il centro con la scusa che in centro sono localizzati ancora alcuni servizi che dovrebbe essere decentrati è una cosa intollerabile. Non è un problema di Babbo Natale, è un problema di tutti i cittadini, di tutti i giorni.