FORSE E’ IL CASO CHE FACCIAMO UN PO’ PIU’ ATTENZIONE A CERTE COSE

Visto che sono accusato di fare politica su questo sito ne faccio davvero con un laconico commento a queste elezioni così almeno poi la critica è fondata.

Trovo semplicemente scandaloso che il partito dei verdi in Italia sia quasi inesistente ed abbia avuto un progresso minimo assolutamente non il linea con il resto d’Europa. Cos’è, che l’Italia è un’oasi felice e da noi il disastro ambientale non esiste? Oppure è che guardiamo troppo la televisione e non ci occupiamo di guardare fuori dalla finestra ogni tanto?

Qualche ben pensante ha scritto su giornali a vasta tiratura che questa primavera folle è la dimostrazione del fatto che Greta ha torto e non stiamo andando verso un surriscaldamento del pianeta. Veramente un’osservazione da premio Nobel per la climatologia. Ma è possibile che ancora nel terzo millennio gli interessi di qualche centinaio di industriali devano prevalere sulla salute della collettività e si giochi ancora al ricatto del posto di lavoro?

Il problema, e qui mi riaggancio al mio solito tormentone sulla scuola italiana, è che Greta nelle scuole italiane non ci è proprio passata, è scivolata via come nulla fosse perché a scuola si ha sempre paura di far politica. Così la scuola continua a vivere nel suo limbo staccato dalla realtà, nel suo mondo ovattato fatto di nove e dieci che dopo pochi anni si scontreranno con una realtà che non è da dieci, non è da nove e nemmeno da sei stiracchiato, è un quattro secco e molti dovranno scappare via per sopravvivere alla faccia dei dieci a scuola.

Ma è proprio su questo che si gioca per continuare ad ignorare il problema ambientale: “Non c’è tempo per affrontare la questione ambientale perché c’è una questione occupazionale più urgente da affrontare”, e praticamente si affronta la questione lavoro vista solo dalla parte degli industriali, invece di ammettere che è tutto il sistema che è collassato e che bisogna assolutamente uscire dalla logica del ricatto (se mi crei dei vincoli porto la fabbrica all’estero…) si continua a propinare il concetto che le istanze ecologiche possono essere perseguibili solo da una elite di radical chic agiati che non hanno problemi occupazionali. Questa è la cultura dominante, altro che Greta. E pertanto Greta è una bambina viziata con strane idee, meglio che torni sul banco a studiare come tutti gli altri bambini.

La scuola italiana ha dei problemi concreti che io riassumo brevemente così: 1°) Si studia troppo alla caccia dei fantomatici nove e dieci che creano una realtà virtuale, una sorta di droga per isolarsi dai veri problemi del nostro tempo; 2°) In conseguenza di ciò non si solleva la testa dal banco reprimendo la capacità critica che nell’età della scuola dovrebbe invece essere spinta ai massimi livelli; 3°) Infine, ma non meno importante, il motivo per cui io torturo i miei lettori con questi argomenti su un sito che dovrebbe occuparsi solo di attività motoria, i giovani sono in gran parte in odore di sedentarietà perché con la scusa che devono studiare troppo non riescono nemmeno a trovare il tempo per una quota opportuna di sana attività fisica.

Se questi discorsi sembrano tanto campati in aria riporto il siparietto di ieri al percorso della salute che è più illuminante di tante considerazioni politiche e fa capire in che contesto culturale siamo immersi.

Bambina di 10-11 anni circa, normalissima (e questo “normalissima” deve essere considerato per valutare quanto segue), al percorso della salute dove faccio assistenza a chi pratica attività fisica, mi chiede: “E tu cosa fai?” – “Sono qui a dare consigli gratis per chi si muove, chi cammina, corre, fa ginnastica” – “Ah, bene…  e che consigli dai?” – “Ma, su qualsiasi problema, tu corri, giochi?” – “Certo, io corro, gioco, faccio di tutto… e cosa bisogna mangiare?”

E li ho l’illuminazione e penso “Porca miseria, vuoi vedere che questa a dieci anni è già nella logica delle diete?…”. Faccio finta di nulla ed invece di dire che non sono un dietologo (come avrei risposto ad un adulto) rispondo “Ma mangia quello che vuoi, l’importante è che mangi di tutto e che l’alimentazione sia varia perché se giochi tanto bruci tante calorie ed avrai sempre fame…” e lei mi fa: “Perché vedo che mia sorella si è messa a dieta e sta sempre attenta a ciò che mangia…” Invece di chiedere quanto pesa la sorella (e mi viene il sospetto che sia normalissima come lei, solo un po’ più grande e con qualche flippa in più nella testa…) chiedo: “Ma scusa e come sta tua sorella?” – “Ah, da quando è a dieta è sempre stanca e non ha voglia di fare niente…”. A questo punto l’articolo sarebbe già finito perché sapete benissimo dove voglio arrivare, non sono stato ad indagare ulteriormente sulla sorella perché non voglio fare disastri ma alla bambina ho ripetuto: “Guarda che se giochi tanto non avrai nessun bisogno di metterti a dieta ed è normalissimo che più giochi e più fame ti viene, perché più giochi e più calorie bruci…” – “E non c’è il rischio di ingrassare?” – “Se continui a giocare tanto ed hai un’alimentazione varia e non mangi solo porcherie, non c’è il rischio di ingrassare”.

Insomma mi sono messo a fare il dietologo, che non è il mio mestiere, con una bambina normalissima di dieci anni (se fosse stata in evidente sovrappeso come purtroppo molti suoi coetanei non mi sarei mai permesso di risponderle così).

Fuori piove, diluvia, Greta minorenne viene a dirci che ci sono dei problemi seri urgenti nel pianeta e che vanno studiati anche a scuola perché sono problemi soprattutto per chi avrà la fortuna di campare almeno altri 30-40 anni, ma nelle scuole italiane non c’è tempo per parlare di queste cose ed invece la sorella di questa si mette a dieta e non si muove più perché non ha la forza di muoversi. Il problema è collettivo non è individuale. E’ un problema politico. Lasciate perdere i due chilogrammi in più, alzate la testa, fate sport e se qualche genio vi dice che bisogna prendere tutti nove e dieci perché solo così si può affrontare la realtà non ascoltatelo perché vi sta prendendo in giro, Le realtà va studiata e vissuta non subita.

No vi sto dicendo di non studiare, al contrario studiate e molto anche ciò che stanno facendo su di voi per convincervi a non reagire  e rendervi obbedienti alla logica del telefonino e delle diete.