ECOLOGIA E SCUOLA

Siamo la prima generazione che sta pagando in modo concreto e drammatico i problemi dell’inquinamento della società industriale. Non siamo i primi ad inquinare se è vero che questo sistema è nato ben più di un secolo fa, però siamo i primi che non possono più far finta di niente perché i danni sono sotto agli occhi di tutti e stanno minando in modo inarrestabile la nostra salute.

L’argomento ecologia è entrato, ovviamente, anche in modo prepotente nelle scuole e si spendono fiumi di parole per spiegare cosa si può e cosa si deve fare per contenere i danni del disastro ambientale in atto.

Purtroppo,  come spesso accade, non si riesce ad essere coerenti nelle piccole cose.

Mi spiego: c’è una piccola, grande questione che riguarda direttamente la scuola e deve essere risolta proprio da questa per far capire a tutti che le misure contro l’inquinamento vanno rispettate, anche e soprattutto dove esistono già le normative per mettere in atto i comportamenti “ecologicamente virtuosi”. Si tratta di sconfiggere la pigrizia che ci fa andare avanti come se queste norme non esistessero, come se tutti i  discorsi sull’ecologia fossero un pretesto per dire che a scuola si trattano cose molto attuali e basta.

Davanti alla maggior parte delle scuole d’Italia non si può parcheggiare e negli orari di entrata degli studenti non si può nemmeno transitare perché spesso la via è interdetta al traffico per quei 20-30 minuti di grande flusso degli studenti. Questa norma viene troppo spesso ignorata perché… gli studenti sono costretti a portare a scuola zaini molto pesanti in quanto non si attua un’altra norma che, formulata proprio per consentire agli studenti di andare a scuola a piedi, impone di contenere il peso degli zaini (o trolley, o cartelle, o tutto quello che volete, insomma del materiale didattico da trasportare a scuola) in un  range fisiologico che va dal 10 al 15% del peso dell’allievo.

Ora avviene che per colpa del fatto che gli zaini sono ancora pesanti, come e più di prima che fosse redatta l’importante norma, gli studenti si fanno circa duecento sedute all’anno (tanti sono i giorni di scuola) di inalazioni di gasolio perché, piccolo correlato di ecologia, il gasolio è ancora il carburante preferito dagli italiani per alimentare le autovetture.

Non mi sto a soffermare su quanto sia assurdo che la battaglia al gasolio sia solo agli inizi quando abbiamo scoperto già da un bel po’ che è un carburante improponibile per il terzo millennio (e vogliono lasciarlo usare ancora almeno fino al 2025…) ma sul fatto che stiamo a darci la colpa a vicenda come i bambini su una questione che è molto importante per la salute.

L’ecologia è importante, allora è importante che le auto non transitino davanti a scuola durante l’orario di entrata degli studenti perchè se sono tante (e lo sono…) ammorbano l’aria davanti all’ingresso dove stazionano gli studenti, per far questo è importante che gli studenti non siano  costretti a trasportare a scuola diversi chilogrammi di materiale didattico altrimenti perdono ogni entusiasmo sulla possibilità di avvicinarsi a scuola a piedi. Le norme esistono sia in un senso che nell’altro si tratta solo di farle rispettare. Quelle sulla circolazione stradale andranno controllate dalla Polizia Stradale, quelle sul peso degli zaini dovranno essere considerate da studenti (sono i primi interessati), genitori (che troppe volte si interessano molto di aspetti meno importanti per la salute dei loro figli) ed insegnanti che hanno il coltello dalla parte del manico perchè con le loro scelte in tema di programmazione didattica sono addirittura in  grado di condizionare la produzione delle case editrici (ultime e prime responsabili di tutto ciò per un discorso che è troppo complicato da sviscerare…).

Come sempre occorre la buona volontà per muoversi concretamente, altrimenti ci riempiamo solo la bocca di bei paroloni sull’ecologia ma continuiamo a farci le inalazioni di gasolio davanti a scuola, guarda a caso proprio negli orari nei quali sarebbe meglio che l’aria fosse più pulita.