CONTROLLO E SOCIETA’ PERBENISTA

Sono sempre stato contrario al registro elettronico dei ragazzi a scuola, assurda aberrazione di una società perbenista che toglie possibilità di maturazione a ragazzi che hanno decisamente bisogno di essere responsabilizzati un pochino prima di compiere 40 anni.

Ebbene nella società del registro elettronico dei ragazzi vengono menati dalla polizia in modo esagerato ed inutile (non è mai utile menare dei ragazzi ma se è per legittima difesa puoi anche essere costretto a farlo…) e i genitori onnipresenti che non si fanno mai i cavoli loro non dicono nulla. Intervengono solo quando il pargolo non prende otto per tentare di capire perché non ha preso otto ma se vengono menati dalla polizia in modo ingiusto tutto tace.

Strano perché dico “delle due l’una” nel senso che se sono supercontrollati che non possono nemmeno beccare tranquillamente una clamorosa insufficienza a scuola che lo sa tutto il mondo grazie al registro elettronico allora mi attenderei che tale supercontrollo venga esercitato anche quando vengono menati nei vicoli per il solo torto di aver presenziato ad una manifestazione di contestazione con altri coetanei.

In quel caso non sono supercontrollati, sono tutti cavoli loro e che vengano pure menati così imparano a stare al mondo. In effetti guardate che su questa osservazione cruda io sono pure d’accordo. Sperando che non vengano ammazzati di botte, io sono pure d’accordo che devono imparare a vivere e anche a stabilire ciò che è pericoloso e ciò che non lo è.

C’ è che a questi non hanno insegnato nulla a riguardo del G8 di Genova del 2001. Sanno tutto di Giulio Cesare ma non sanno nulla del G8 e così non sanno che se vai a manifestare pacificamente corri il rischio di essere menato duramente perché ci sono dei sistemi di repressione della contestazione che sono piuttosto sofisticati ed un po’ rigidini.

Insomma la non violenza non è facile da imparare, da organizzare e non ti insegnano sui libri come si fa a metterla in pratica.

La non violenza per assurdo é di una violenza abbastanza marcata ed è l’unico strumento in mano ai giovani per contestare una società che ha fortemente bisogno di essere informata dalle osservazioni dei giovani.

La non violenza è violenta, è questo il paradosso. Se tu manifesti contestando in modo rozzo ed incivile, non fai nulla, anche se spacchi vetrine, bruci cassonetti e provi pure a creare problemi seri alla polizia. In quel modo fai solo danni, fai la figura del cretino e ti meriti pure di essere menato dalla polizia che deve certamente fare il suo mestiere.

Se invece manifesti in modo civile, senza slogan preconfezionati volgari e cretini, senza violenza e pure controllando con gli stessi sistemi di controllo che usano gli adulti che dentro al tuo gruppo non si infiltri qualche idiota che vuole distruggere tutto, allora sei di una potenza allucinante e rischi di essere violento. Rischi di essere violento perché, anche se non te l’hanno insegnato a scuola, sei l’unica forza incontrollata e l’unica possibilità di rinnovamento e quindi di cambio delle regole di questa società ingessata che, proprio in quanto ingessata, è di una fragilità epica.

Chiaramente a scuola del G8 non ti hanno insegnato nulla anche perché verrebbe ritenuta istigazione a delinquere e dunque devi capire queste cose da te, ma ci vuol poco a capire che con la violenza non combini nulla e che l’unica vera violenza rischia di essere la tua nel momento in cui impari a manifestare e ad esplicare in modo corretto il tuo disagio per poterlo portare all’attenzione di tutti. E’ proprio perché la non violenza è pericolosa per il sistema che si tenta di reprimerla in tutti i modi e di trasformarla in contestazione becera e volgare.

Se ti menano nei vicoli dopo che hai tentato di manifestare in modo civile è normale, allora è a scuola, dove non ti menano ma ti controllano sul registro elettronico, che devi iniziare a far valere con educazione i tuoi diritti e potresti iniziare a chiedere che la scuola fatta dagli adulti possa diventare finalmente la scuola dei ragazzi dove gli adulti non hanno bisogno di controllare niente perché in una scuola vera sono i ragazzi che controllano (con benevolenza…) gli adulti e non viceversa.