Commento a “L’errore è vedere l’errore dappertutto”

  • – Come al solito prendi spunto da un qualcosa che ha a che fare con la tua professione per fare un’analisi politica del tutto particolare. Facile pensare che in tema di attività motoria l’errore principale sia non muoversi un po’ meno istintivo pensare che anche a livello di scelte di macroeconomia lo stesso errore sia quello da evitare. Fra le tue righe si legge anche in modo abbastanza trasparente che sei un ecologista convinto e pertanto sostieni la Decrescita Felice che è del tutto incompatibile con questo sistema economico. E lì si tratta di analizzare l’eterno conflitto fra salute della popolazione ed esigenze di sostentamento di questo sistema economico. La questione non è per nulla semplice ma non si può pensare che un’ evoluzione di questo sistema economico possa avvenire in tempi brevi senza traumi. In breve, per dirla con il tuo modo di vedere, non siamo per niente pronti per andare tutti a piedi, soprattutto nel mondo occidentale e pure in altri luoghi dove l’automobile è una conquista di recente acquisizione –

Non faccio mistero di essere un sostenitore del Movimento della Decrescita Felice che ritengo che sia l’unica possibilità che abbiamo per affrontare l’urgente questione ecologica sul pianeta. Ormai siamo ad un bivio: o continuare a far finta di nulla come stiamo facendo nel tentativo ormai cronico di non far crollare il PIL dei paesi iperindustrializzati oppure affrontare un cambio di rotta che per quanto morbido non potrà non essere traumatico perché implica un cambio deciso delle politiche economiche degli stati ricchi.

Io ho diffusamente trattato di “economia del petrolio” ma qui non siamo nemmeno più all’economia del petrolio bensì all’economia dell’energia a tutti i costi perché stiamo spingendo in modo assurdo addirittura l’estrazione del carbone è c’è chi non nasconde di voler tornare pure al nucleare ignorando che il problema delle scorie nucleari non è mai stato affrontato e dunque assolutamente non risolto. Si pensa all’energia nucleare come ad un energia pulita quando poi hai bisogno di stati spazzatura per stoccare le scorie. In un mondo che guarda alle sorti di tutto il pianeta e non alla ricchezza degli stati dominanti ciò è pura follia.

Lo so che non siamo pronti per andare tutti a piedi e trovo quanto di più normale l’idea di far produrre auto regolarmente inquinanti addirittura fino al 2035. Ciò è la dimostrazione che dell’ecologia come dice l’attenta Greta a chi comanda non gliene frega proprio nulla ed invece sono ben chiari gli obiettivi economici che vogliono assolutamente evitare una pericolosa recessione. Da un punto di vista naturale la recessione è la fisiologica risposta del pianeta intero a queste scelte economiche. Risposta che riguarda non solo l’ambiente ma anche in prima battuta gli abitanti del pianeta che sono un po’ stufi di consumare prodotti inutili per mandare avanti questo tipo di economia obsoleta dettato dai paesi ricchi e basato sullo sfruttamento dei paesi poveri grazie a delicati equilibri militari.. A farne le spese sul particolare conflitto Ucraina Russia che poi andando a tempi non tanto remoti sembra l’eterno conflitto USA-URSS della guerra fredda sono anche e soprattutto i paesi poveri che vengono completamente tagliati fuori da politiche di sviluppo necessarie ed urgenti. Si pensa al PIL dei paesi ricchi ma di quello dei paesi poveri non gliene frega niente a nessuno, tanto per cambiare. Non è una politica molto nuova, ed in modo un po’ utopistico io sostegno appunto che come c’è necessità di muoversi a livello globale per combattere la sedentarietà a livello fisico c’è pure bisogno di combattere una pericolosa “sedentarietà psicologica” che ci porta a pensare come parecchi decenni fa. Le esigenze del mondo sono cambiate, Si può continuare a far finta di niente e consumare a più non posso oppure prenderne atto ed intervenire. Ed in quel caso l’idea di spingere il petrolio almeno fino al 2035 è veramente un’idea bislacca.