Commento a “Camminare, ginnastica e mangiare poco”

“L’articolo  – Camminare, ginnastica e mangiare poco – è di un pressapochismo insostenibile, tutto sommato non è nemmeno nel tuo stile. Dici sempre che non sei un dietologo e pertanto ti astieni dal dare consigli dietologici (e lo ripeti pure in quell’articolo) e poi caschi nella più banale delle raccomandazioni che se non contestualizzata può essere anche una fesseria madornale.

In inverno si tende a mangiare di più e sai bene che è una cosa fisiologica e non patologica. Se poi uno, come consigli tu, cammina e fa pure ginnastica può anche avere bisogno di un surpluss calorico e pertanto bisogna anche andarci piano dal demonizzare i cibi ipercalorici come se fossero il problema di questo mondo. La preparazione di una bella torta può anche essere la cosa più sana di questo mondo se inserita in un’alimentazione sana e riferita ad un soggetto che fa normalmente attività fisica.

Come scrivi sempre tu bisogna stare attenti a formulare titoli fuorvianti perché poi, obiettivamente nel testo si capisce dove vuoi andare a parare ma se uno si ferma al titolo pare che sia una buona idea mettersi a camminare, a fare ginnastica e contemporaneamente incominciare a mangiare meno così si rischia di trovarsi in deficit di alimentazione in un amen…”

 

Incasso e porto a casa. Il titolo è abbastanza fuorviante, mi auguro che nessuno si fermi al titolo perché manda un messaggio potenzialmente sbagliato. Poi, però, nell’articolo faccio capire che non bisogna perdersi nell’abitudine di mettersi a fare dolci tanto per far passare il tempo magari in un contesto di sedentarietà pericoloso dove la cosa più urgente più che mangiare dolci è cominciare a muoversi.

Sono perfettamente d’accordo sul fatto che l’alimentazione deva essere adeguata alle uscite energetiche e pertanto se uno si muove di più sarà anche portato a mangiare di più così come sappiamo che in inverno a parità di attività fisica siamo portati a mangiare di più perché il freddo aumenta in modo fisiologico questa esigenza. Come sempre si tratta di ragionare su cosa si legge ed è chiaro che anche leggere i miei articoli senza pensare criticamente cosa suggeriscono può essere un grave errore.

Ad essere pignoli una grossissima castroneria l’ho scritta anche quando ho scritto che uno può infettarsi pure in una camminata all’aperto toccando un trattore contaminato da un presunto contadino positivo che è appena sceso da quel trattore. In realtà è molto più facile contaminarsi già sul portone di casa incontrando il condomino che ha avuto la cattiva idea di rientrare proprio mentre noi stavamo uscendo ed al trattore in questione ci arriviamo già belli contaminati. Il buon senso è sempre fondamentale. Il senso di quell’articolo è che la possibilità di tenerci sani ce l’abbiamo anche in questo momento sfortunato, va sfruttata pensando bene a tutto ciò che facciamo per tentare di evitare il contatto con il virus e mantenendo l’organismo sano, certamente non chiudendosi in casa per 15 giorni a mangiare continuamente aspettando che finisca il lock down per poi gettarsi in mezzo alla folla come se non fosse successo nulla. Adesso ci vuole una grande precauzione ma bisogna comunque trovare il tempo di uscire ad ossigenarsi, poi forse, si spera che le precauzioni potranno diminuire ma non è che da un giorno all’altro potremo permetterci il lusso di pensare che incrociamo solo persone sane. Il commento a quanto ci dicono per televisione non posso che confermarlo: se quel mio titolo era effettivamente pressapochista ed impreciso rilevo come la maggior parte delle raccomandazioni che danno per televisione siano un trionfo di pressapochismo in seguito al quale la gente risulta spazientita, disorientata e finisce per non applicare più con attenzione nemmeno quelle norme banali sulle quali non ci dovrebbero essere fraintendimenti.