LIBERARSI DAL MARKETING

Stiamo attendendo che il marketing arrivi anche alla facoltà di medicina, perché se non ci svegliamo fuori il trend è quello, dopo aver devastato le Scienze Motorie il libero mercato è pronto per devastare anche i principi della medicina. Guardate la televisione per capire se non è vero e subitevi la pubblicità del mucolitico. Se prevalesse il buon senso bisognerebbe fare la pubblicità delle biciclette, non quella del mucolitico ma il buon senso è stato stritolato dal marketing.

Cosa c’entra la bicicletta con il mucolitico. Non bisogna aver fatto le scuole alte per capirlo. L’inquinamento devastante delle nostre città che provoca un’ impennata clamorosa delle patologie bronchiali quando lo smog è più alto (è un problema di smog, non di freddo come la pubblicità ti fa credere…) si combatte con la bicicletta non con il mucolitico. Il mucolitico, che è un farmaco e pertanto te lo deve ordinare il medico e non è assolutamente opportuno che te lo consigli la pubblicità, forse può servire ad alleviare una patologia che ti sei beccato perché le nostre città sono malsane e non si respira bene. Se puliamo l’aria va via anche la bronchite e non c’è più bisogno di vendere il mucolitico. Ma non diciamo che l’aria delle nostre città è sporca per vendere più mucolitico perché sarebbe troppo grossa (quello sarebbe un vero miracolo dell’arte del marketing…) e tentiamo molto semplicemente di capire perché non si fa la pubblicità delle biciclette che ci potrebbero aiutare a risolvere tanti problemi, non solo ecologici ma anche di sedentarietà.

Lì il marketing c’entra eccome. Perché la bicicletta dal punto di vista del mercato è devastante perché te lo blocca. Con un prodotto che costa cento euro e può durare 15 anni (quelle del supermercato costano così e possono durare 15 anni, se di euro ne spendi 200 puoi trovare una bici che dura 30 anni o anche di più…) blocchi i consumi di altre cose che costano molto di più. Non solo ma chi usa la bicicletta al giorno d’oggi è il soggetto più rivoluzionario che ci sia perché pubblicizza uno stile di vita che non è al passo con i tempi. In bicicletta non si va al centro commerciale e non è il mezzo ideale per andare a consumare chissà cosa. Il simbolo della società non consumistica, la società che non esiste più praticamente, è proprio la bicicletta.

Il business dei monopattini è un business pericoloso, non per chi vuole riconquistare le città ma per chi vuole tenerle così come sono, a misura di automobile. Lì il mercato si trova in conflitto perché da un lato si trova il sistema per farti pagare salato (i monopattini a noleggio sono decisamente costosi) un mezzo di trasporto che è meno efficiente della bicicletta, dall’altro se si pubblicizza troppo questo mezzo (con un ottimo marketing perché il trionfo dei monopattini nasce da manovre di marketing di grande efficacia) si finisce per danneggiare il mercato in altri ambiti che non ci stanno molto a subire questo tipo di concorrenza. In breve io sono convinto che i monopattini non ce la faranno a rivoluzionare la mobilità urbana perché se così fosse sarebbe un trionfo del buon senso ed una volta tanto io direi che un grande business ci ha aiutato a migliorare la società.

La pubblicità dei farmaci è il minimo storico della nostra società, ti fa capire quanto il mercato condizioni la nostra esistenza e che a Scienze Motorie si studi anche marketing invece che concentrarsi su altri problemi quali le politiche sociali per la diffusione dello sport per tutti non è poi tanto sorprendente.

La scienza deve sapersi liberare dalla morsa dell’economia che è l’unica scienza che procede tutelando sé stessa. Il primato dell’economia sulle altre scienze nasce dal fatto che lo studio dell’economia è l’unico che può garantire redditività ai fondi che vengono ad esso destinati. Se studi da un punto di vista medico come risanare una città puoi arrivare ad ottime soluzioni ma se quelle soluzioni non producono ricchezza non trovano sponsor e pertanto restano soluzioni ipotetiche buone per la teoria ma da non mettere in pratica, anzi da non pubblicare nemmeno perché potenzialmente pericolose.

La pubblicità del mucolitico vince su quella della bicicletta, perché il mucolitico è politicamente corretto mentre la bicicletta è semplicemente devastante. Il fatto che la bicicletta faccia bene alla salute ed il mucolitico nella maggior parte dei casi non serva proprio a nulla è semplicemente un’opinione perché da altri punti di vista, in questa situazione, il mucolitico in molti casi è proprio necessario altrimenti non si respira più mentre la bicicletta è decisamente pericolosissima, provoca incidenti mortali e pubblicizzarla è semplicemente criminale. Senza piste ciclabili e con lo smog ai vertici è proprio così.