ITALIANO ED INGLESE: “NORDIC WALKING”, “SQUAT”, “LEG EXTENSION” E DINTORNI

“Camminata nordica”, “piegamenti sulle gambe” ed “estensione della gamba”, esistono, in italiano, i termini per definire cose che ci ostiniamo a chiamare in inglese anche se non  proprio necessario.

Non dico che tutti quelli che usano troppi inglesismi vi stiano prendendo in giro però un conto è se tutti questi inglesismi li usa uno di madre lingua inglese che sì e no che spiaccica quattro parole in italiano ed un conto è se questa selva di inglesismi copre uno che parla comunemente l’italiano e sì e no che spiaccica quattro parole di inglese e pure in modo maldestro ed anzi quando va all’estero continua a parlare in italiano perché proprio in inglese non se la cava. Lezioni di inglese ed inglesismi esasperati da un soggetto così non ne accetto.

Per cui quando uno usa troppo l’inglese domandatevi se è perché proprio non può farne a meno o se è semplicemente perché non vuole essere estremamente chiaro.

Vi faccio tre esempi di uso smodato dell’inglese in cose che si possono benissimo chiamare in italiano e che se chiamate in italiano ci aprono orizzonti che in inglese non riuscivamo a scrutare. Le tre voci del titolo non sono casuali e, pur non volendo fare un trattato sulla camminata nordica, sui piegamenti sulle gambe o sull’estensione della gamba vi accenno a dei particolari che vi faranno venire voglia di usare sempre l’italiano quando parlate di queste cose.

Il “Nordic Walking” o camminata nordica, è stato inventato poco meno di cent’anni fa nei paesi del Nord Europa per allenare gli sciatori dello sci di fondo (sci “nordico” appunto) che avevano bisogno di allenare le braccia anche in estate e non solo in inverno anche se non c’era la neve. Ecco che pertanto l’atleta dello sci di fondo, che aveva il preciso obiettivo di andare molto forte nelle gare di sci di fondo, si trovava ad usare i bastoncini da sci di fondo anche nelle sue corse e/o camminate estive, questo perché per lui era un lusso improponibile lasciare andare giù troppo la muscolatura delle braccia correndo o camminando come tutti i normali cristiani. Nello sci di fondo le braccia si usano sempre (al giorno d’oggi ancora più che molti anni fa) e se uno corre e basta terrà su la condizione aerobica ma non il tono muscolare delle braccia, essenziale per il fondista.

Poco più di vent’anni fa (ma in forma non codificata anche molto prima) gruppi di anziani camminatori del nord Europa si sono accorti che camminare con l’uso dei bastoncini da fondo nei percorsi boschivi e accidentati era molto utile per aver più sicurezza, soprattutto per chi, essendo in età avanzata, aveva già qualche problema di equilibrio e qualche problema articolare. Lo spirito di questi “pionieri” inventori di un nuovo modo di intendere l’uso del bastoncino da sci di fondo era completamente diverso da chi usava i bastoncini da fondo per restare in forma nello sci di fondo.

Quando questa geniale idea si spostò verso il resto del mondo nacque subito un dilemma: il bastoncino doveva essere usato per emulare lo sci di fondo o doveva essere usato semplicemente per dare più equilibrio a camminatori piuttosto stagionati ed incerti?

Il mercato si inventò che andavano tenute su entrambe le strade a costo di incappare in  clamorosi equivoci ma era essenziale tenere su tutti gli aspetti di questa camminata nordica per molti motivi.

Intanto una questione di mercato: se il bastoncino serviva solo per problemi di equilibrio andava usato solo laddove realmente necessario (percorsi impegnativi) e riposto nello zaino quando non necessario.  In tal senso il bastoncino telescopico avrebbe stroncato quello fisso da sci di fondo perché richiudibile e facilmente trasportabile nello zaino nei momenti nei quali non necessario. I puristi del Nordic Walking (o sostenitori del business a tutti i costi, a seconda di gusti) si inventarono che il bastoncino richiudibile era blasfemo perché il bastoncino andava usato in tutte le circostanze (e per i fondisti dello sci di fondo era proprio così) e non solo quando strettamente necessario.

A dar man forte ai puristi del “Nordic Walking” si aggiunsero quelli del partito che “bisogna consumare di più”, quelli che valutano l’attività fisica solo per quanto fa dimagrire tanto per intenderci, che dissero che se vuoi avere una camminata dove spendi molte calorie devi usare sempre il bastoncino, anche quando non necessario, perché solo in quel modo consumi  tante calorie. Per assurdo infatti il bastoncino usato nei percorsi veramente impegnativi non ti fa bruciare più calorie ma te le fa risparmiare perché ti agevola il cammino, non te lo ostacola. Così si passò in breve tempo dal partito degli spontanei (il bastoncino solo quando serve e per far meno fatica possibile) al partito dei puristi (il vero Nordic Wlaking é quello dove il bastoncino lo usi sempre, anche su asfalto, anche in piano è sempre fisso e non si può mettere via e se fai più fatica chi se ne frega anzi le regole sono proprio queste del resto tu fai attività fisica per dimagrire mica per divertirti…).

Da quanto sopra esposto voi avete già capito che io non faccio parte del gruppo dei puristi del Nordic Walking mentre appoggio pienamente la sana idea dei camminatori nordici di età avanzata di qualche decennio fa. Per conto mio il bastoncino è uno strumento per agevolare la camminata nei percorsi impegnativi e serve a semplificare la camminata non certamente a complicarla. In tal senso in italiano si chiama “Camminata con i bastoncini” e non “Nordic Walking” e si può fare assolutamente con bastoncini telescopici che si possono mettere nello zaino quando non servono più e costano pure meno di quelli fissi da Nordic Walking.

La cosa un po’ curiosa è quando vedo su percorsi asfaltati persone che vanno a camminare con i bastoncini senza usarli minimamente e praticamente se li portano a spasso con un movimento che non ha assolutamente senso. Quelli sono “camminatori con i bastoncini” che hanno ascoltato alla lettera i consigli dei puristi del Nordic Walking ma non sanno praticare il Nordic Walking.  Allora un consiglio che dovrebbero dare i cultori del Nordic Walking a questi soggetti è “Non usate i bastoncini da Nordic Walking in piano e su percorsi facili (urbani) se non li sapete usare perché non ha assolutamente senso. Praticamente è bastato che si difondesse l’informazione che camminare con i bastoncini fa consumare più calorie per far sì che migliaia di persone che non sanno praticare il Nordic Walking si ostinassero ad usare i bastoncini anche su percorsi nei quali assolutamente non necessari.

Il mio consiglio è: se siete appassionati di Nordic Walking imparatene bene la tecnica ma tenete presente che è un’attività piuttosto pesante che carica un po’ tanto le braccia, le spalle e pure il tratto cervicale (cosa da tenere ben presente questa per una popolazione che soffre in grande percentuale di problemi del tratto cervicale) se invece vi servite semplicemente dei bastoncini per rendere più piacevole e sicura la vostra camminata allora usateli solo quando necessario, usate pure i telescopici e poi rimetteteli nello zaino quando non servono, risparmierete energie, caricherete di meno le braccia, le spalle, anche il tratto cervicale e userete un po’ più gli addominali (cosa piacevole per chi ha l’incubo della pancia) oltre a stimolare adeguatamente l’equilibrio che è una cosa che ad una certa età è sempre utile stimolare. Non è vero che brucerete meno calorie perché se non avete i minuti contati una camminata così sarete disposti a farla anche un po’ più lunghina e così quelle poche calorie risparmiate mettendo i bastoncini nello zaino le userete per fare quel piccolo tratto in più che il risparmio di energie vi consente di fare. Purtroppo è vero che al giorno d’oggi  molti hanno i minuti contati e non si possono permettere il lusso di allungare neanche di un secondo la durata di quella camminata. A quei soggetti mi tocca dire che se sono costretti a bruciare assolutamente più calorie nell’unica ora disponibile fanno bene ad usare i bastoncini per tutto il tempo ma mi tocca anche dire che da quel punto di vista farebbero bene a tagliare legna per tutta l’ora perché è l’attività che nell’unità di tempo fa bruciare più calorie.

Due brevi parole per gli altri due inglesismi molto usati: lo squat. Lo squat in italiano si chiama “Piegamento sulle gambe” e non flessione come militari e calciatori si ostinano a chiamarlo dalla notte dei tempi (l’importante è che si intendano fra loro). Lo squat, o più volgarmente “piegamento sulle gambe” può essere inserito nella preparazione fisica di soggetti anche non più molto giovani perché la forza delle gambe è necessaria a tutte le età. Cosa importante da sapere è che il piegamento sulle gambe può essere fatto benissimo in centomila modi diversi a corpo libero anche dai giovani (per le persone su con  l’età è quasi un obbligo non usare i pesi nello “squat”) e non è assolutamente necessario usare pesi per farli in modo efficace e pertanto è una cosa che si può fare benissimo anche a casa o al percorso della salute senza necessariamente recarsi in palestra.

Stesso discorso dicasi per il “Leg extension” che in italiano si chiama “estensione della gamba” che è un esercizio riabilitativo molto utile per la stabilizzazione del ginocchio che se lo chiamo in italiano chiunque capisce che puoi fartelo benissimo a casa tua senza iscriverti da nessuna parte. La maggior parte o la quasi totalità degli esercizi che si riescono a fare con le macchine si riescono a fare anche a corpo libero, non è vero, invece il contrario. Occorrono istruttori, non macchine, istruttori che ci insegnino ad usare il corpo ed a liberarci dalle macchine che stanno inquinando sempre più, in modo esagerato, la nostra attività fisica. Questi discorsi fatti in italiano si capiscono abbastanza facilmente, ma smontano il “business”, ecco che usare l’inglese diventa un sistema per sostenere il business altra parola in inglese che per chi lo orchestra in italiano si chiama “profitto” ma per chi lo subisce si chiama “fregatura”.