CONTRO LA FAME CAMBIA LA VITA

Se va avanti così fra un po’ avremo risolto il problema dell’immigrazione, non come volevamo risolverlo ma in qualche modo sarà risolto.

E il principio dei vasi comunicanti a dircelo. Gli immigrati seguono quel principio e tendono ad andare nei paesi più ricchi fintanto che questi non diventano al loro livello. Sarebbe stato molto meglio se gli africani si portavano al nostro livello di ricchezza. Invece siamo noi che rischiamo di andare alla fame, né più né meno che come loro. Se a noi dovesse andare peggio che a loro, tenteremo di invaderli con i nostri barconi restituendo loro il problema che ci ha assillato per anni.

C’è un altro problema che forse riusciremo a risolvere, quello dell’obesità patologica. Se non abbiamo più nemmeno i soldi per comprare il cibo non è più nemmeno necessario comprare quello dietetico che fra l’altro costa più di quello non dietetico.

Einstein diceva che non sapeva come sarebbe stata la terza mondiale ma immaginava che la quarta si sarebbe combattuta a colpi di clava. Io non oso paragonarmi ad Einstein, forse potrei farcela nel capello se sto molto tempo senza andare dal barbiere ma mi mancano decisamente le doti intuitive del grande scienziato oltre, ovviamente ad una preparazione che io non proverei nemmeno lontanamente ad abbozzare neanche con un mitra puntato addosso e per una vita lunga 120 anni. Preferisco morire ignorante e me ne accorgo quando, costretto a stare a casa, invece di approfittarne per acculturarmi mi perdo in centomila stronzate che con la cultura non c’entrano proprio nulla.

Però è inutile negare che in questi giorni chiusi in casa si pensa molto e allora, così come c’è chi con un pizzico (io dico più di un pizzico…) di follia dice che questa è la terza guerra mondiale, c’è chi dice che questa è la volta che cambiamo sistema economico e dopo il crollo del comunismo questo è il crollo del capitalismo.

Senza andare così distante io ipotizzo come potrà essere l’auto del futuro. E qui sono un po’ Einstein che diceva “Non so come sarà la terza guerra mondiale immagino come sarà la quarta”. Io non so come saranno le auto dei prossimi anni, quelle che riproveranno maldestramente a ripartire dopo questo disastro, ma ho un’idea di come saranno quelle del futuro. Penso che saranno auto che faranno poco più dei  70 chilometri all’ora di velocità massima e che faranno cinquanta chilometri con un litro di carburante, se proprio lo useranno. Sono auto che siamo in grado di produrre già ora ma non c’è mai stato motivo di produrle. Perché siamo ancora nell’epoca della velocità e abbiamo ancora auto che fanno i 200 chilometri all’ora e consumano un litro di carburante ogni 10 chilometri o quasi.

La velocità potrebbe diventare un lusso. Potrebbe succedere che l’ambiente dobbiamo tutelarlo davvero e allora dobbiamo rallentare tutti. 30 all’ora nelle città se proprio ci si può andare in auto perché potrebbe pure essere che in città si va solo a piedi, in bici o in autobus e 70 chilometri all’ora sulle strade di grande scorrimento, perché la velocità inquina, la velocità è pericolosa, la velocità non ce la possiamo più permettere se non è per soccorrere chi non respira più.

Diciamolo chiaramente: i polmoni ormai li avevamo marci già prima che arrivasse il virus. E sarà un caso ma il virus è comparso proprio nel paese che stava inquinando di più, il paese che stava producendo tutto ad un ritmo infernale, anche ciò che non avevamo bisogno di comprare, il paese che pur dichiarandosi comunista era rimasto il maggior motore del capitalismo moderno.

I calciatori dei grandi club stanno rivedendo i loro compensi. Questo dovrebbe essere il mio argomento. Ma quella è solo l’ultima notizia e di gran poco conto di un sistema che può cambiare nelle sue basi. Lo sport seguirà la società e se sarà una società che lotta contro la fame non sarà certamente più quella di prima. Io mi auguro che la tutela dei più deboli sia presa in considerazione seriamente da chi ci governerà. Altrimenti dovremo organizzarci con i barconi.