Commento a “Sull’eliminazione della pubblicità delle medicine”

“Ho letto con attenzione l’articolo sull’idea di abolire la pubblicità dei farmaci in televisione. La proposta è un po’ provocatoria e forse utopistica ed irrealizzabile perché lede interessi troppo grandi delle case farmaceutiche però le motivazioni riportate nell’articolo non sono del tutto campate in aria perché in effetti è necessario e urgente ristabilire un rapporto di fiducia fra cittadino e stato in questo delicato momento per il paese. Un’osservazione: non è stato accennato al concetto di immunità di gregge che per considerare l’intera problematica della campagna vaccinale non può essere trascurato…”

Non essendo un medico ho chiaramente tralasciato punti anche molto importanti della questione. Per quanto riguarda il concetto di immunità di gregge l’ho volutamente ignorato non perché non creda nella sua importanza ma perché in ogni caso in un discorso di carattere generale viene scavalcato dalla necessità di tutelare la salute del singolo cittadino. Mi spiego: possiamo scegliere di aumentare il numero dei vaccinati anche se tale mossa può essere inutile per alcuni soggetti se in un contesto globale favorisce comunque la salute collettiva ma non possiamo permetterci di rincorrere quell’obiettivo se le mosse per arrivarci sono potenzialmente lesive della salute di qualcuno. Questa non è nemmeno medicina, non occorre nemmeno un medico per determinare queste priorità e basta il buon senso senza nemmeno appigliarsi a questioni di carattere legale che alimentano in modo nauseante i dibattiti nei talk show.