UNA BUONA ED UNA MENO BUONA SULLE BICI ELETTRICHE

Partiamo da quella buona per tirarci un po’ sul il morale. Bisogna ammettere che il bonus un po’ di effetto l’ha fatto e si cominciano a vedere un po’ più di biciclette elettriche in giro, che, come scrivo sempre qui sopra, se vogliamo avere davvero a cuore le sorti dell’ambiente e della vivibilità delle nostre città concretamente nei fatti e non solo a parole, deve essere considerato il mezzo del futuro in sostituzione non totale ma piuttosto decisa delle ormai insostenibili automobili.

Si vedono più bici elettriche e si vedono anche più persone che hanno capito come vanno usate. La bici elettrica non è una specie di scooter per sgusciare agili nel traffico e fare prima di tutti gli altri (magari con tanto di pernacchia sbeffeggiante all’italiana…) ma è semplicemente una bici che ti consente di fare meno fatica, o meglio di “modulare” la fatica a seconda delle tue esigenze, senza sudare in salita e senza dover star lì a penare se c’è un chilometro in più da fare per andare da qualche parte. In breve è una bici che si usa meglio e con meno problemi, non uno scooter. Chiaro che se uno ha capito questo non è sempre con la corrente elettrica al massimo a chiedere più possibile alla batteria. Se la corrente la usi in modo parsimonioso fai anche attività fisica (altrimenti va a finire che ti fai quasi portare dalla bici elettrica…) e fai pure durare di più la batteria senza doverti continuare a preoccupare se non è già giunto il momento di caricarla.

Per cui è innegabile che ci stiamo evolvendo come utilizzatori di bici elettrica, abbiamo capito a cosa serve, la sappiamo utilizzare ed apprezzare, ha perso l’etichetta di bici di quelli che “non ce la fanno” perché l’ambizione di non arrivare in ufficio sudato può essere di chiunque, non solo di chi “non ce la fa”…

Purtroppo però siamo ancora indietro su certi aspetti e questo è il lato meno entusiasmante della faccenda. Se stiamo migliorando come utilizzatori di bici elettrica non si può dire che ci stanno facilitando in questo compito. Abbiamo acquistato la bici elettrica grazie al bonus ma ci vergogniamo a chiedere le infrastrutture per usarla. Mancano parcheggi per le bici, più o meno dappertutto e manca un tipo di traffico che possa dare un nuovo senso di sicurezza che non esiste ancora minimamente. Il tutto si traduce nella quasi assoluta assenza sul nostro territorio di un mezzo che è semplicemente geniale e ci potrebbe davvero far ridurre l’uso dell’auto all’osso come se fosse un vecchio ricordo: alludo al Cargo Bike che da noi molti non sanno nemmeno cosa sia ed è quella bici a pedalata assistita che ti consente di andare a fare anche la spesa tosta, quella ingombrante e voluminosa, senza problemi. Non possiamo usare il Cargo Bike perché non ci sono le strade per utilizzarlo ed i nostri automobilisti diventano isterici e ci passano sopra se proviamo ad utilizzarlo per strada visto che le nostre corsie ciclabili (ed anche le piste ciclabili, purtroppo) sono troppo strette per poterci passare con il Cargo Bike. Con il Cargo Bike le occasioni per “dover” assolutamente usare l’auto si riducono notevolmente ma obiettivamente occorrono delle infrastrutture che non abbiamo ancora per poter cominciare a vederlo sulle nostre strade.

Un passo alla volta, fino a poco tempo fa pensavamo che una bici elettrica fosse una specie di scooter per disabili, adesso che abbiamo capito che con una semplice batteria l’utilizzo della bicicletta diventa decisamente più facile in tantissime circostanze dovremo capire che fra queste c’è pure quella di andare a fare la spesa. Il posto dove fai la spesa è in tanta malora e acquisti mezza tonnellata di merce? Con il Cargo Bike ci puoi andare lo stesso. Sempre che ci sia il posto per parcheggiarlo e la strada per andarci, altrimenti la spesa vai a farla con la tua bella automobilina, come al solito, come siamo abituati in Italia da ormai più di mezzo secolo. Le cose non cambiano da un giorno all’altro ma inesorabilmente, per fortuna, cambiano. Attendiamo fiduciosi.