TERRORISMI

Quando esco di casa io ho paura delle moto, delle auto e dei camion. Anche del terrorismo ma di quello comunemente inteso che si vede al telegiornale ho un po’ meno paura di quello ordinario che non si vede al telegiornale.

Mi fido della Polizia che fa di tutto per farci sentire sicuri nel nostro territorio e sono perfettamente consapevole che se qualche balordo volesse ammazzarmi perché è un balordo ed ha perso la speranza di vivere decentemente (non per fantomatici motivi religiosi che non sono mai l’autentica motivazione di nessun omicidio) non esiterebbero ad uccidere il balordo per salvare la mia vita anche se magari il vero fetente sono io che ho molte più speranze di lui di essere protetto anche se la mia vita è molto meno difficile della sua.

In questi casi mi sento protetto dalla Polizia che si prodiga con grande spiegamento di forze per tentare di farci sentire sicuri.

E’ un altro l’ambito nel quale mi sento vittima di un terrorismo che è meno spettacolare ma più strisciante e diffuso e dove mi spiace di non sentirmi sufficientemente protetto dalla Polizia ma mi rendo conto che se la Polizia dovesse proteggerci in modo efficace anche da quel tipo di terrorismo occorrerebbero milioni di poliziotti. E’ il terrorismo di tutti i giorni che subiamo regolarmente in silenzio sulle strade italiane.

L’altro giorno c’era un camion su una superstrada dell’Appennino che tentava di spingermi perchè stavo rispettando (unico scemo) i limiti di velocità chiaramente indicati su quella superstrada. Secondo lui si poteva andare più veloce di così e probabilmente il suo bel camion esuberante di potenza era proprio in grado di andare ben più veloce di così. Il limite di velocità diceva un’ altra cosa ma lui stava lavorando, non era un terrorista che voleva ammazzare la gente, voleva solo “spingermi” perché stava lavorando e così rischiava di ammazzarmi né più né meno di chi vuole proprio ucciderti perché gli stai sulle balle per motivi del tutto incomprensibili.

A me fanno paura i terroristi che “stanno lavorando” e visto che stanno lavorando si possono permettere il lusso di ucciderti perché il lavoro è più importante del tuo stupido capriccio di voler rispettare i limiti di velocità da scemo.

Io non volevo che un poliziotto sparasse a quel camionista per salvarmi la vita, mi sarebbe bastato che una pattuglia lo avesse fermato ma nemmeno per dargli la multa per il mancato rispetto del limite di velocità e della distanza di sicurezza, oltre che di uso improprio del segnalatore acustico. Mi sarebbe bastato che lo avesse fermato, anche senza dargli la multa, per spiegargli che un lavoratore, per onesto che sia, non è autorizzato a fare il coglione in strada solo perché sta lavorando e la salute non si rischia per portare a destinazione più in fretta un carico di acqua minerale che può benissimo arrivare qualche ora dopo.

Io ho capito che quello non era un terrorista e se avesse voluto ammazzarmi ci avrebbe impiegato un secondo perché invece di “spingermi delicatamente” mi sarebbe passato sopra ma ho avuto paura perché uno che rischia la vita per portare l’acqua minerale più in fretta è uno che della vita non ha capito un cavolo e come rischia la sua può mettere a repentaglio anche la tua. Purtroppo sono le statistiche a dirmi che questi onesti lavoratori “non terroristi” non sono tutti dei “Vettel” quanto a padronanza del mezzo e, senza volerlo, alla fine riescono a fare anche più morti dei terroristi. Ho capito che non lo fanno apposta ma quando finisci nella tomba che sia stato un terrorista vero o un terrorista finto poco cambia.

Ecco, speravo che una pattuglia lo fermasse. Non aveva cinture esplosive, si sarebbe lasciato fermare e non avrebbe opposto alcuna resistenza. Solo, sarebbe uscito molto stupito dal suo mezzo ed alla Polizia avrebbe potuto raccontare: “Ma guardate che io non stavo facendo niente di male, era quel deficiente là davanti che si ostinava a rispettare gli assurdi limiti di velocità anche se ho sfanalato, ho suonato, stavo quasi per spingerlo pur di farlo andare ad una velocità superiore…”. Ecco, il problema è quello. Mettere sotto i pedoni con un camion è follia ma “spronare” un’ auto ad infrangere i limiti di velocità in tutti i modi non è una cosa normale, anche se uno sta lavorando.

Cosa c’entra tutto ciò con l’attività motoria? C’entra, c’entra, perché in un Paese dove accadono queste cose non  puoi chiedere che vengano rispettati i ciclisti concedendo i giusti spazi in fase di sorpasso, non puoi pensare che le strisce pedonali siano sempre rispettate e non puoi sperare che nelle città venga imposto il limite dei 30 km all’ora.

C’è troppa gente che sta lavorando. Ma l’acqua minerale se la bevi in fretta ti va di traverso e fa male alla salute anche se è minerale. Meglio l’acqua del rubinetto bevuta con calma.