TECNICA DI CORSA E INTERNET

Internet sta veramente invadendo il mondo. Ormai l’ha già invaso, non si salvano più nemmeno le persone anziane ed i bambini ne sono praticamente malati. Quando vado in giro e vedo tanta gente che corre per le strade, e questa è una bellissima cosa e non penso che c’entri molto Internet, riesco a capire quali sono quelli che corrono come glielo ha suggerito Internet, perché sono gli unici che corrono davvero male. Quando vedi in giro qualcuno che corre male, in modo decisamente innaturale, sforzandosi di correre in un modo che non è il suo puoi stare tranquillo che sotto c’è Internet, non è colpa sua che ha dei problemi particolari, la sua colpa è solo di aver consultato Internet come fosse oro colato e di essersi fatto abbindolare da tutte le panzane furibonde che passano su Internet.

Ho guardato per curiosità alla voce “tecnica di corsa” cosa viene fuori su Internet dai motori di ricerca più diffusi. Intanto una constatazione che mi riguarda: io di articoli sulla tecnica di corsa, senza scrivere “come” si deve correre ma semplicemente trattandone in modo critico ne ho scritto almeno una decina, alcuni sono stati letti anche abbastanza ma sui vari motori di ricerca non ve n’è l’ombra. Sono un emerito pirla. Lo sapevo già, non c’era bisogno di scoprirlo osservando che i miei articoli di corsa sono assolutamente ignorati da praticamente tutti i motori di ricerca, del resto io non vendo nulla, nessun integratore, nessuna pozione magica, nessuna macchina da palestra, cosa cavolo vuoi che gliene freghi a Internet dei miei articoli sulla tecnica di corsa. Poi, però ho scoperto che non sono l’unico pirla perché, per esempio, in tema di amplificazione dell’errore nella tecnica di corsa siamo tutti ignorati, dal primo all’ultimo ed io non sono che il capo di questi pirla, forse l’unico che ha avuto il coraggio di insistere su un argomento che su Internet evidentemente non ha senso che passi.

Esiste un articolo tipo sulla corsa su Internet, si assomigliano più o meno tutti, il cui dettato si riassume in queste semplice parole: “Non fate così ma fate così… e vi troverete molto meglio”. Dove il “così” è riferito ai sani e perversi convincimenti del vario autore di volta in volta e pertanto secondo Internet non dobbiamo assolutamente correre come facciamo noi, che è certamente sbagliato, ma solo come ci indicano di volta in volta, secondo le varie congiunzioni astrali, i vari santoni di Internet.

Allora io, per tentare di acquisire disperatamente visibilità sui motori di ricerca, perché se non sei visualizzato in questa società non sei nulla, praticamente non esisti, mi accodo alla sequela dei santoni e proclamo anch’io il mio anatema, più o meno uguale a quello degli altri: non correre come ti dice Internet ma corri come cavolo vuoi tu, basta che la corsa che produci sia la tua corsa e non quella di Internet. Per cui anch’io ti dico “Non fare così, ma fai così… e ti troverai meglio” e lo dico proprio scrivendolo su Internet.

Ad essere sinceri ho visto già qualcuno che ha tentato di percorrere questa strada ma poi si è inesorabilmente schiantato sulla sua ricetta magica. Io di ricette magiche non te ne formulo, ti dico solo si diffidare con sano entusiasmo delle clamorose panzane che passano per Internet e, se le leggi, di leggerle con sano spirito critico ipotizzando che l’opposto di ciò che hai visto scritto possa essere un’ottima soluzione applicativa, da provare se non altro perché il contrario di ciò che c’è scritto su Internet che non ne azzecca una.

Ho letto qualcuno che scrive che è una panzana quella di chi dice di correre a 180 passi al minuto. E non ci vuole tanta fantasia per capirlo, non è necessario aver frequentato le scuole alte per capirlo. E’ come se ti dicessero che in auto bisogna andare sempre a 4000 giri al minuto. Quattromila giri al minuto per chi e per dove? Perché se ci vai in un Gran Premio lo perdi di sicuro, se ci vai in centro per la tua città ti sequestrano la patente e fanno benissimo.

180 passi al minuto non vuol dire nulla perché dipende da che struttura hai, da come corri, da che tipo di allenamento stai facendo, che andatura e da una infinità di cose che devono essere analizzate prima di scrivere questo numero senza senso.

Poi ho letto di quelli che scrivono che non ha senso torturarsi a continuare di tentare di variare l’appoggio a terra perché secondo alcuni sarebbe sbagliato e l’appoggio si sistema automaticamente se corri bene senza essere condannato a rettificarlo volontariamente.

E sarei anche d’accordo con questi se non che dopo ti danno la formula magica per la buona tecnica di corsa e ti dicono di pensare a centomila altre cose alle quali è praticamente impossibile pensare contemporaneamente fin che corri.

Poi c’è quello che ti dice di correre rilassato e mi potrebbe anche andare perché a me viene da pensare che uno che corre rilassato non sia uno che corre pensando ad Internet, e questo che ti dice di correre rilassato è lo stesso che ti dice di correre pensando a respirare facendo entrare l’aria solo dai buchini del naso. Ma che buchini del naso ti ritrovi? Hai fatto un intervento chirurgico per dilatarli?

Insomma ben venga Internet se è una scusa per pensare a come correte perché la tecnica di corsa incide certamente sulla qualità di corsa (a tal proposito sappiate che, a differenza di ciò che trovate scritto su Internet, gli unici interventi di tipo “qualitativo” possono essere operati solo in tema di tecnica di corsa perché gli altri interventi di carattere biochimico, siano effettuati con il doping o senza doping sono sempre comunque interventi di carattere “quantitativo” e non “qualitativo”…) però tentate di non far mai soffocare il vostro importante spirito critico perché è l’unico che può condurvi a scoperte interessanti sulla “vostra” corsa più dei proclami dei santoni di Internet.