SULL’ASPETTO TATTICO DELLE GARE DI MEZZOFONDO… DI BASSO LIVELLO

Questo titolo pare preso dalle battute di Raimondo Vianello quando diceva a Sandra Mondaini: “Sono impegnatissimo perché devo assolutamente vedere in televisione il secondo tempo in registrata della partita di calcio di serie B…”. Eppure, nella sua comicità. questo titolo ha in sé pure qualcosa di serio. Le ho viste io le gare di mezzofondo di basso livello con elevato tatticismo ed alto contenuto spettacolare, si può dire che sono cresciuto con quelle ed hanno contrassegnato un’ epoca irripetibile dell’atletica italiana.

Ma che senso ha che si vada ad esasperare l’aspetto tattico di una gara di mezzofondo di basso livello?

Per conto mio ha molto senso, anzi esagero, è l’essenza dello sport, Siamo tutti d’accordo sul fatto che l’importante è partecipare e non vincere ma se vincere non conta nulla allora vuol dire che non ti interessa nulla nemmeno dello sport e tale atteggiamento è quasi irrispettoso nei confronti degli altri contendenti che sono lì animati da un sincero e sano (non patologico…) agonismo.

Allora c’è da premettere che per chi non mastica molto di corse di mezzofondo è utile precisare che fra vincere una gara dagli 800 metri in su (quelle che non si corrono in corsia, tanto per dire) e fare un ottimo crono nella stessa, c’è una certa differenza e molto spesso i due obiettivi non vanno d’accordo.

Si dirà “Ma se uno ottiene un ottimo tempo ha molte possibilità di vincere…” e forse questa cosa è anche vera, ma chi vuole davvero vincere in realtà non guarda assolutamente al buon crono almeno che non sia talmente forte da stracciare gli avversari con qualsiasi condotta tattica anche scriteriata (un po’ come Rudisha nella finale degli 800 metri delle Olimpiadi di Londra dove ha pigliato, è andato in testa subito e ha vinto facendo il record del mondo convinto che nessuno riusciva a stargli dietro a quel ritmo.). Se l’importante è vincere non bisogna fare la pappa per gli avversari, è importante sfruttare la scia e fare meno fatica possibile per arrivare nelle migliori condizioni possibili alla parte finale dove ci si gioca la vittoria almeno che qualche pazzo scatenato non abbia deciso prima di fare azioni di forza che nella maggior parte dei casi però non hanno buon esito salvo che l’atleta che le produce non sia decisamente più forte di tutti gli altri in modo tale da ammazzare la competizione.

Purtroppo l’aspetto tattico, molto spettacolare, delle gare di mezzofondo negli ultimi anni è stato un po’ soffocato perché proliferano sempre di più i meeting molto ricchi nei quali l’organizzatore, a suon di dollari, organizza una gara dove di correrà a ritmi pazzeschi e per far questo oltre a pagare i migliori atleti del mondo va ad ingaggiare delle lepri (pure queste pagate bene) che si occupano solo di tenere alto il ritmo della prima parte di gara senza arrivare in fondo alla stessa.

Succede che, per emulazione, pian piano anche nelle gare di basso livello il divertente aspetto tattico ha finito per andare fuori moda e così vedi atleti amatori che partono a palla come se dovessero fare il record del mondo.

Ovviamente è questione di gusti ma io dico che era molto più bello quando un sano tatticismo imperava nelle gare e solo saltuariamente (allora si con la lepre) ci si metteva d’accordo per fare la gara da record e allora tutti bravi senza spintoni e tattiche a seguire quel treno record.

La gara tattica, a mio parere ha almeno tre vantaggi su quella tirata alla morte con tanto di lepre: 1°) E’ molto più spettacolare perché il basso ritmo consente anche ad atleti che non hanno la capacità di sostenere ritmi elevatissimi di giocare le loro carte nel finale di gara; 2°) Consente anche agli atleti meno performanti, anche se non sono in grado di vincere, di reggere la scena per un po’ più tempo e non sparire dalla gara fin dal primo giro. 3°) Consente agli atleti più qualificati e dotati di un buon senso tattico di gareggiare di più perché l’atleta “bravo” oltre che forte è anche in grado di vincere risparmiando energie e dunque può replicare con più frequenza gesta sportive di alto livello. Tanto per dare i numeri, per un atleta di vertice, vincere una gara sui 1500 in 3’40” con ultimo giro in 51″ oppure vincerla in 3’30” con l’ultimo giro in 54″ è una cosa ben diversa nel senso che la gara da 3’30” a pochi secondi dal record del mondo indubbiamente implica un impegno fisico più difficile da replicare anche se magari da un punto di vista tattico è più facile da gestire di quella da 3’40”.

Visto che sull’alto livello non ci si può mettere becco perché sono gli sponsor a comandare e se gli sponsor vogliono una marea di gare tirate senza contenuti tattici continueremo a vedere gare con la lepre dove appare chiaro fin dall’inizio che possono vincere solo due o tre personaggi a me piacerebbe, che, nel nome dello spettacolo, tornasse la sana abitudine del tatticismo esasperato nelle gare di basso livello, quando per magia dello sport in certe gare vince proprio l’ultimo dei pirla perché è stato quello che ha avuto più fortuna nelle dinamiche complesse dello svolgimento della gara e anche se non è un atleta in grado di sostenere grandi ritmi ha comunque la capacità di finire forte che ha messo in crisi gli altri atleti.

Insomma una volta tanto la competizione esasperata è più democratica di quella “regolamentata”. Se fai tattica possono vincere quasi tutti, se programmi la gara da record i meno forti sono tagliati fuori quasi subito. Viva le gare dove nessuno vuole andare in testa a tirare…