SE FOSSI EDOARDO BENNATO…

C’è un brano di Edoardo Bennato, un po’ datato, si intitola “Detto tra noi”, è molto bello e descrive i progetti di un presunto politico lungimirante. Elenca tutte le promesse che non potrà mantenere fra cui, per esempio, “autostrade a dieci e più corsie senza code, pedaggi ed altre diavolerie…”. Ripeto è bello, leggendario ma se l’avessi scritto io l’avrei scritto diversamente. Avrei fatto un altro elenco delle mie promesse da non mantenere più o meno così:

1°) La creazione di un’efficiente rete di piste ciclabili su tutto il territorio nazionale, che possa garantire l’uso in sicurezza della bici sia per le abitudini quotidiane che per i percorsi di cicloturismo.

2°) La costruzione di un gran numero di impianti sportivi pubblici su tutto il territorio: piscine, campi da calcio, palestre per Basket, Pallavolo, tutti gli sport e aperte a tutte le fasce di popolazione.

3°) La ristrutturazione della scuola, per quanto riguarda l’attività motoria, secondo il modello americano che prevede che già a scuola sia garantità la possibilità a tutti i ragazzi di poter affrontare lo sport a 360° senza dover ricorrere a strutture esterne alla scuola.

4°) La creazione di una figura di insegnante di attività motoria di base che, affiancando il medico di base, si prenda cura dell’attività motoria di tutti i soggetti che non vanno più a scuola prevedendo un servizio di consulenza che possa orientare verso la pratica di un’attività motoria mirata per le caratteristiche del soggetto.

5°) L’introduzione di contributi sistematici alle società sportive che dimostrino di offrire un servizio sociale nella diffusione dello sport, con particolare riguardo a quelle che vanno ad offrire servizi non presenti sul territorio.

6°) La previsione di sgravi fiscali ed anche di contributi per quelle palestre che dimostrino di offrire un servizio sociale per la diffusione dell’attività motoria con particolare riguardo al settore riabilitativo.

7°) La messa in sicurezza di percorsi pedonali particolari, quali per esempio “casa-scuola” per garantire una maggior mobilità di massa a piedi ed in bicicletta. A tal scopo anche il potenziamento della rete dei mezzi pubblici per fare in modo che tali spostamenti siano possibili, il completamento della conversione del parco dei mezzi pubblici in mezzi a basso impatto ambientale (e dotati di pedane per disabili e biciclette) per incentivare ulteriormente gli spostamenti a piedi ed in bici anche nei centri urbani ad alta densità, nonché la maggior attenzione nei confronti di pedoni e ciclisti anche aumentando i controlli sui comportamenti potenzialmente pericolosi (per esempio cominciare a dare le stramaledette multe a chi non rispetta le strisce pedonali…).

8°) La creazione di nuovi parchi urbani e la buona manutenzione di quelli già esistenti avendo cura di proporre, nei più frequentati, anche un minimo di assistenza tecnica gratuita per gli utenti e prevedendo, laddove possibile, la costruzione di piccoli spogliatoi e bagni per favorire la fruizione del parco anche a chi ha problemi organizzativi particolari.

9°) Lo studio di un modello di bici elettrica bella, semplice, funzionale ed economica che possa riproporre l’esplosione di vendite della Fiat 500 degli anni ’60 e quella del ciclomotore “Ciao” negli anni ’70. Questi due miracoli italiani possono certamente essere ripetuti anche nel campo delle bici elettriche con la creazione di un modello che abbia le caratteristiche vincenti dei due mezzi sopracitati.

10°) Dopo la creazione di tutto ciò in tempi brevi tornerei certamente al punto di partenza perché fare tutto ciò in tempi brevi sarebbe decisamente una rivoluzione troppo traumatica per il popolo italiano che, nel frattempo, sarebbe passato a chiedere a gran voce: la tv con lo schermo a tutta parete, il telefonino che ti prepara la cena e la cyclette che ti piglia ti mette in sella e fa tutto lei…

Pertanto l’unica cosa che mi resta da fare adesso è semplicemente dire che uno qualsiasi dei nove punti sopraelencati è comunque più importante di queste ipotetiche richieste degli italiani e che se piano piano riusciremo a realizzare qualcuno di quei nove obiettivi forse riusciremo pure a capire che non serve la tv a tutta parete, né il telefonino che ci prepara la cena e tanto meno la cyclette che ci prende e ci fa fare tutto lei…