PTG E’ IMPAZZITO

La clausura da corona virus mi da alla testa. Non che prima fossi molto regolare ma almeno alcune idee piuttosto chiare le avevo. Per esempio mi sono sempre rifiutato di dare consigli dietologici su questo sito perché, giustamente, sostenevo che questo è un sito che tratta l’attività motoria e non le diete. Non che sia impazzito al punto tale da mettermi a trattare di diete su questo sito ma… rischio di andarci vicino.

Partiamo da ciò che ho sempre scritto: le diete devono essere trattate dai dietologi e non dagli insegnanti di educazione fisica. Dopo però arriva il corona virus e allora non è che io cambi improvvisamente idea e mi senta autorizzato ad invadere un campo che non devo assolutamente invadere però, proprio come insegnante di educazione fisica, mi metto a fare delle considerazioni che riguardano anche l’alimentazione, seppur indirettamente. Inutile negare che in questo periodo mi siano arrivate molte domande che riguardano l’alimentazione, accade sempre anche se io continuo a ripetere che non tratto questo argomento. Sembra quasi che chi mi fa queste domande voglia prendermi in giro, come minimo vuol dire che fa queste domande senza aver letto alcuni miei articoli “basilari”.

C’è la cattiva abitudine di pensare che un personal trainer sia un personaggio che tratta anche le diete oltre che l’attività fisica. Premesso che quasi mai i personal trainer sono anche dietologi e che comunque “Personal trainer gratuito” è un qualcosa di un po’ diverso dal concetto di personal trainer vero e proprio (vi basta leggere pochi articoli per capirlo, non tutto il sito…) vorrei puntualizzare come attività fisica e diete siano due cose molto diverse anche se certi hanno la curiosa idea di associarle in un unico pensiero un po’ strano.

Partiamo da un concetto molto discutibile ma che è una cosa che ho sempre sostenuto. Lo sportivo comune è un soggetto che mangia normalmente, forse tendenzialmente in modo un po’ superiore rispetto alla media della popolazione, in base a quanta attività fisica fa ma non è che per il solo fatto di essere sportivo deve modificare in modo drammatico la sua alimentazione. Purtroppo ai giorni nostri è diventato un concetto un po’ vago un concetto di alimentazione “normale” e normalmente varia, perché una infinità di diete hanno un po’ assassinato questo concetto. Altro discorso vale per gli sportivi professionisti che quasi sempre sono seguiti da dietologi e che hanno a che fare con volumi di preparazione decisamente eccezionali che costringono ad alterare in modo significativo le abitudini alimentari. Comunque anche in tale ambito pare che non manchino le eccezioni e si narra, per esempio, di un leggendario Steve Ovett, mezzofondista inglese fra i più forti della storia dell’atletica, che pare che mangiasse semplicemente quel cavolo che gli girava per la testa. Io ero un fan di Steve Ovett e non so se è per quello ma ci credo pure anche per quel po’ che è dato sapere sulla sua filosofia di vita.

Al giorno d’oggi la tendenza è diversa, tutti fanno domande sull’alimentazione e si preoccupano di alterarla in modo significativo, anche soggetti che svolgono un’attività fisica piuttosto risibile, decisamente non molto consistente in volumi di carico.

Io continuo a sostenere che se non ci sono problemi di salute particolari e che se l’attività fisica è un attività per la salute, non esagerata, non c’è alcun motivo per alterare l’alimentazione in modo sostanziale e che comunque se queste variazioni ci sono possono rientrare in un discorso quantitativo e non qualitativo, avendo cura di adeguare leggermente le entrate alle maggiori uscite. Fin qui tutto lineare e forse anche condivisibile.

Accade che ci sia troppa gente che si guarda allo specchio, ma il problema non sarebbe nemmeno quello. Si guardano allo specchio con l’occhio della televisione. E allora voi direte “Non sei impazzito, questo è il solito articolo nel quale demonizzi la tv ed inviti la gente a pensare con la propria testa…”. Non del tutto perché adesso c’è il corona virus e allora quelli con qualche chiletto di più stanno aumentando in modo esponenziale in modo (per fortuna) superiore a quello dei malati di corona virus perché il corona virus se lo prendono in tanti ma non tutti mentre alla clausura forzata ci siamo costretti praticamente tutti, positivi, parenti dei positivi in quarantena e anche soggetti non in quarantena come il sottoscritto che sclera per così poco.  Allora il mio ammonimento è il solito: se avete flippe particolari invece di farvi condizionare dallo specchio consultate un dietologo per chiedere se avete davvero un problema o è solo una vostra fantasia, ma attenzione che adesso, complice la follia da corona virus, mi spingo un po’ più in là. Se il problema non c’è mai stato ed è emerso solo adesso probabilmente non è nemmeno un problema dietologico e non ha neanche senso consultare il dietologo. Molto semplicemente è da un  mese e mezzo che non vi muovete più correttamente, sono saltati i centri dell’appetito per colpa della carenza di attività fisica poi, visto che siete chiusi in casa, avete il frigo a portata di mano per troppo tempo e, visto che magari vi annoiate pure, avete preso l’abitudine di aprire un po’ troppo il frigo. Perché scrivo questo? Perché con l’alimentazione non si può giocare mentre con l’attività fisica si può e anzi si “deve” giocare (e qui mi prendo le critiche dei miei colleghi e se ne può discutere fin che volete). Insisto nel dire di non andare ad intraprendere una dieta per gioco. O fate finta di niente (e per conto mio non è una cattiva idea perché quando potremo muoverci liberamente questi problemi potranno essere risolti anche solo con il movimento) oppure se proprio volete mettervi a dieta non fate di testa vostra ma consultate prima un dietologo.

Dico, con riferimento all’alimentazione, l’esatto contrario di quello che dico sempre riguardo all’attività fisica. Attirando le critiche dei miei colleghi, con riferimento all’attività fisica scrivo sempre: “Cominciate a muovervi, subito e poi quando avete tempo e danaro consultate un esperto di attività motoria e andate a raccontargli cosa fate, fatevi passare ogni paura di sbagliare con il movimento, l’unica paura che dovete avere è quella di perdere ancora tempo per stare fermi finché non avete trovato uno che vi può consigliare”.

In tema di alimentazione, e penso anche di interpretare l’atteggiamento della maggior parte dei dietologi, dico: “Non lanciatevi in diete del cavolo delle quali magari non avete nessun bisogno, se proprio avete il tarlo della dieta non iniziatela fin tanto che non avete sentito un dietologo”.

Perché questa differenza di atteggiamento? Sembra quasi che la professione di esperto di attività motoria sia una “non professione” e lo sia autenticamente solo quella di dietologo se scrivi così…

Il fatto è che siamo nati per muoverci e non siamo nati per metterci a dieta. Muoversi è la cosa più normale di questo mondo e lo possiamo, lo “dobbiamo” fare, anche se non abbiamo i mezzi per consultare un esperto del movimento, mentre mettersi a dieta non è una cosa normale, è sempre potenzialmente pericoloso e richiede l’assistenza di un esperto. In quasi tutti i casi è più pericoloso mettersi a dieta improvvisando che non continuare a mangiare nel modo “normale” come si è fatto fino a quel momento. Anche qui può essere (soprattutto in tempi di corona virus) che uno abbia bisogno di mettersi a dieta ma non ha i mezzi per consultare un esperto. In tal caso vi consiglio di farvi aiutare dal vostro medico di base e magari, adesso, fin tanto che questi è bersagliato da istanze più urgenti, di tamponare con un po’ di attività fisica che con tanta buona volontà si può fare anche a casa. E’ chiaro che c’è il rischio di sbagliare anche con l’attività fisica ma lì basta ascoltare il proprio fisico per capire se siete sulla giusta strada mentre quando intraprendete una dieta è facile anche fare disastri senza accorgersene.

Insomma PTG impazzito da pure consigli dietologici ma se ci pensate bene somigliano ai soliti: partite dal considerare le vostre uscite che dipendono da quanto vi muovete e solo in un secondo tempo pensate alle entrate. Per variare le uscite non abbiate paura, basta muoversi di più, non abbiate paura di cominciare subito e poi, quando potrete consultare un esperto del movimento, se proprio ne sentirete il bisogno, avrete qualcosa da raccontargli. Variare le entrate in modo consistente invece non è un giochino raccomandabile e poi se andate da un dietologo in tempi successivi quando avete già fatto fesserie insostenibili non è che questo con la bacchetta magica possa sistemare tutto.

Si gioca con l’attività fisica e più si gioca e meglio è. Non si gioca con l’alimentazione anche se questo non dovrei scriverlo io.