PIU’ SPORT, MENO LAVORO

In uno degli spot più tristi della storia della tv tedesca, spot che è diventato tristemente famoso anche all’estero, si vedevano dei ragazzi che si rincoglionivano di tv con tanto di patatine alla mano e che praticamente perdevano tempo ad aspettare la manna dal cielo. Come didascalia a quelle immagini desolanti appariva una scritta che diceva che loro avevano salvato la nazione in quel modo, non facendo nulla ai tempi del Covid, stando a casa ad aspettare che passasse.

Non so quanti abbiano creduto a quello spot ma è comunque uno spot che non avrebbero dovuto mettere in onda se solo facevano tesoro di quanto accaduto in Italia poco tempo prima, quando le chiusure non hanno risolto nulla, anzi, ci hanno portato alle vette delle statistiche come numero di vittime. Stando a casa il Covid ci aggrediva ancora di più perché le difese immunitarie si abbassavano, era il modo migliore per trasmetterselo l’uno con l’altro e la stragrande maggioranza dei contagi avvenivano al chiuso e non all’aperto. Se proprio volevano limitare la libertà personale dei cittadini potevano farlo regolamentando al meglio l’accesso a posti pericolosi quali supermercati e le terribili farmacie dove, invece, bastava scrivere che ne avevi bisogno, si accedeva senza problemi. In un bel parco a respirare aria pura (pura davvero visto che le auto erano bloccate) invece no, perché così ti beccavi il Covid.

Quello spot è stato uno spot pesante, ha segnato un’ epoca, ed ha anche dimostrato che anche i precisi tedeschi a volte sbagliano. Ironia della sorte, questa volta prendendo proprio spunto dagli italiani che avevano commesso lo stesso errore poco tempo prima.

Il bello è che di queste cose non se ne può ancora parlare, è un argomento tabù, nessuno ammette i clamorosi errori che sono stati commessi, c’è ancora qualcuno che si impunta sul fatto che erano i migliori provvedimenti che si potevano prendere e, udite, udite, in Italia (lì siamo campioni del mondo…) si fanno i processi al contrario, per accusare chi ci ha chiuso in casa troppo poco, e non chi ci ha messo in galera per salvarci senza rendersi conto che così il virus viaggiava ancora meglio.

Ora il polpettone è un altro perché le vittime le sta facendo una cosa sulla quale è ancora più difficile salvarsi e non ti salvi nemmeno stando a casa. I cambiamenti climatici stanno facendo disastri dappertutto. E’ da più di duecento anni che li abbiamo innescati mettendoci a produrre di tutto e questo lo sanno anche i bambini piccoli anche se qualche adulto dice che è colpa delle scoregge delle mucche. Ci sono più mucche, scoreggiano di più e dunque il clima cambia. L’infinità di cose assolutamente inutili che produciamo quella non conta nulla, possiamo continuare a produrre come dei disperati perché se non produciamo non vendiamo e se non vendiamo non può aumentare la ricchezza, Siamo qui perché aumenti la ricchezza, non per vivere, anche se la Natura su questo non è d’accordo ed appare visibilmente infastidita dal fatto che noi produciamo troppo.

Più sport meno lavoro è uno slogan che non può stare in piedi, se fai troppo sport non hai più il tempo per produrre e l’economia va a rotoli. Prima fai i compiti e poi vai fuori a giocare, Prima il dovere poi il piacere.

Ma adesso il dovere è diventato un altro. Il dovere è produrre di meno perché altrimenti con questi ritmi il mondo va a rotoli. Il dovere è diventato non fare i compiti perché se fai i compiti avvalli l’atteggiamento di maestri che danno troppi compiti e dopo non c’è più tempo per giocare. Devi smetterla di fare troppi compiti non solo perché hai bisogno di giocare ma anche perché devi salvare gli altri bambini dall’atteggiamento idiota di insegnanti che credono che si possa salvare il mondo solo facendo sempre più compiti.

Non si salva il mondo facendo sempre più compiti, non si salva il mondo portando i processi produttivi all’esasperazione.

E’ arrivato il momento di fermarsi ma non come nell’idiota spot dei tedeschi per salvarsi dal Covid, rincoglionendosi a mangiare patatine davanti alla televisione, ma in modo più sano. Per esempio scappando dalla televisione e dalle patatine che ci propone e mettendoci a giocare all’aria aperta, questa volta non per salvarci dal Covid ma dai cambimenti climatici.

Dobbiamo lavorare di meno per produrre di meno ed è evidente che se produciamo di meno dobbiamo consumare anche di meno, altro che patatine davanti alla tv.

I provvedimenti per cambiare economia non li può suggerire nessuno, nemmeno la televisione, che su questo tipo di economia ci vive e che non si capisce che sorti possa avere in un’ economia più sana dove i consumi non sono più l’imperativo ma la cosa da limitare.

Non me lo vedo tanto uno spot della televisione che dice “Smettila con la televisione, esci fuori che il mondo è fuori, e basta con ste patatine che fanno male alla salute…”.

Dobbiamo utilizzare lo sport per riprenderci la vita, quella vita che il sistema dei consumi ci sta togliendo con orari di lavoro impossibili e pure rovinando l’ambiente. Anche al parco giuochi ognuno gioca a modo suo ma se un bambino fa una buca che devasta il parco giochi, le altre giostre e tutti gli altri spazi, a quel bambino bisogna dirgli che si dia una regolata. I bambini che si divertono a fare grandi opere devono essere controllati perché sono quelli che stanno devastando il pianeta più che le mucche con le loro scoregge.