PIGRIZIA ED INDICE DI MOVIMENTO

“Mi annoio già a muovermi cosa vuoi che stia lì ad elaborare un indice di movimento giornaliero per controllare l’attività fisica che faccio…”

Ecco, proprio di noia si tratta. Muoversi non è troppo “faticoso” come molti dichiarano e pensano, in realtà può essere semplicemente “noioso” se uno è talmente pigro da non trovare nemmeno la forza in sé di pensare a cosa fare per rendere l’attività fisica più entusiasmante e coinvolgente. Nel momento in cui uno all’attività fisica non vuole proprio nemmeno pensarci perché già si annoia a pensarci siamo messi veramente male. Molti hanno una terribile paura della fatica e sono convinti che pensandoci, razionalizzando, saranno costretti a smontare tutto il castello di scuse che tengono ancora in piedi per giustificare la sedentarietà e così si esporranno, per coerenza, a inenarrabili fatiche.

Ho scritto una specie di manualetto, pochi giorni fa, intitolato “Ginnastica per pigri”. Più che altro accenno all’attività fisica per pigri ma siccome il motivo di aggancio di questi manualetti è sempre la ginnastica, sono partito proprio dal punto di vista della ginnastica. Per non adeguarmi troppo al format del manualetto distribuito per tranquillizzare le coscienze ho scritto sì di ginnastica ma, invece di mettere le solite immagini che servono ai pigri per liquidare il manualetto per “inservibile” in due minuti, ho messo delle insidiosissime descrizioni senza immagini degli esercizi, una breve sequenza di semplici esercizi di ginnastica a corpo libero.

E’ lì che ho lanciato la sfida perché ho dichiarato subito al lettore che se non vuole prendermi in giro deve leggere, sconfiggere la noia della lettura e tentare di capire cosa c’è scritto senza guardare foto che possono dare sempre alibi di abbandono del progetto prima ancora di iniziarlo. Chi vede gli esercizi in foto vede sempre modelli molto performanti e quindi sentenzia “Io gli esercizi così non riesco a farli dunque sbaglio e pertanto è inutile che mi metta lì a perdere tempo o, peggio ancora a fare qualcosa di dannoso…”. Ho dichiarato guerra sentenziando che il modo migliore per fare gli esercizi è proprio quello che si inventa il lettore dopo aver letto quella breve descrizione. Non l’ho scritto mentendo, ne sono profondamente convinto, ma scrivendo così mi sono messo nella posizione scomodissima di quello che vuole farti muovere davvero.

Vi risparmio i contenuti del libretto che, tutto sommato, è un libretto abbastanza banale dove affermo che la maggior parte del movimento dovremmo farla all’aperto riscoprendo la possibilità di muoverci per le strade senza auto e che la ginnastica serve essenzialmente come coadiuvante per tenere efficiente la muscolatura in vista dei normali impegni di cammino necessari per spostarsi quotidianamente per le proprie faccende. Ma non vi risparmio l’uscita fastidiosissima per chi vuole continuare a muoversi troppo poco e fa finta di interessarsi di movimento comprando di tanto in tanto qualche manualetto da gettare là, come una cyclette in soffitta.

L’uscita fastidiosa è quella sulla creazione di un Indice di Movimento che smonti tutti gli alibi. Dico che bisogna elaborare un indice di movimento da redigere quotidianamente, propongo una scala da zero a quattro, dove in questa scala va dentro di tutto, anche le faccende domestiche, anche i metri di cammino fatti in ufficio fatti per andare a cercare una pratica.

Per sommi capi dico che il livello zero è quello di colui che praticamente si comporta come un malato, zero movimento, nemmeno due passi per andare dall’auto al posto di lavoro, nemmeno una rampa di scale, nemmeno delle camicie da stirare, nemmeno un corridoio un po’ lungo per spostarsi in ufficio da una stanza all’altra appunto. Il livello uno è quello di chi, tendenzialmente sedentario,  è costretto comunque a muoversi un pochino o perché non può parcheggiare proprio vicino al luogo di lavoro, o perché ha un lavoro che non è completamente sedentario o perché una seppur modesta attività fisica (qualche minuto di ginnastica) in qualche modo la mette dentro nella giornata. Il livello due è quello di chi non fa un lavoro sedentario o comunque questa attività fisica extra la mette dentro con una certa convinzione e pur non essendo esagerata non è per niente trascurabile (e su questo “per niente trascurabile” scrivo che bisogna valutare il soggetto perché mentre per un bambino 40 minuti al giorno di gioco sono ben poca cosa, per un adulto una camminatina di 40 minuti al giorno è già quella che ti salva da molte sorprese), il livello tre è quello di chi si muove decisamente perché ha un lavoro dinamico o comunque supplisce ad un lavoro sedentario con un’attività fisica ben organizzata e non semplicemente incastrata nei ritagli di tempo. Il livello quattro è quello dei professionisti dello sport o quello dei bambini come giocavano una volta (cioè quasi tutto il giorno senza prendersi la patente di “ipercinetici” come i bambini che provano normalmente a giocare tutto il giorno anche ai nostri tempi) oppure quello degli adulti repressi nell’attività motoria che appena hanno un attimo di tempo si scatenano in attività fisiche esasperate e sempre nuove perché sono affamati di movimento.

Io raccomando di segnalare questo indice di movimento giornaliero su un calendario ben in vista ed a portata di mano e questa cosa la raccomando pure quando l’indice è “zero”, anzi soprattutto quando è zero perché è proprio quello che vogliamo eliminare in una sana lotta per il controllo del movimento.

Capisco che la redazione di questo indice di movimento è un bell’incubo, è una grossa rottura di scatole ma è una mossa concreta ed efficace per inquadrare il tutto. Siamo disposti a fare mille calcoli di consumo calorico per elaborare diete sempre più improbabili, siamo pronti a calcolare il BMI (Body Mass Index) per vedere se siamo a posto con la taglia corporea perché non dovremmo romperci le scatole a valutare un Indice di Movimento che in termini di tempo ci può costare sì e no 30 secondi al giorno  scrivere su un calendario? La risposta forse è perché la redazione di quell’indice mette a nudo la nostra vera pigrizia che è di tipo mentale e la grossa fatica nell’elaborazione di quell’indice è proprio che ci costringe a pensare davvero all’attività motoria, invece di farci pensare al solito patetico “Dovrei iscrivermi in palestra” ti fa pensare concretamente: “Quanti scalini ho fatto oggi? Ho rinunciato ad aspettare l’ascensore? Sono riuscito a parcheggiare 100 metri prima senza fare tre giri dell’isolato per parcheggiare a 15 metri dall’ufficio?” Queste, che sembrano domande stupide, sono domande essenziali per muovere seppur di poco quello stramaledetto indice e fare in modo che un tragico 25 totale mensile diventi 30 e poi 35 fino a diventare un accettabile 60 (media indice due giornaliero) che dovrebbe essere di tutti quelli che vogliono usare davvero l’attività fisica per stare bene invece di continuare a rimandare a domani con inutili proclami.

Ho scritto un libretto fastidioso. Di veramente fastidioso c’è solo il capitolo nel quale suggerisco l’adozione dell’Indice di Movimento. Per voi che mi leggete qui sopra il fastidio è tutto descritto qui sopra, se siete interessati a muovervi in qualche modo ma non avete idee scrivetemi pure qui, per voi non è necessario leggere il libretto, ci sono centinaia di articoli qui sopra che possono spiegarvi il concetto di attività fisica vera e non di facciata molto più di quel libretto. Buon movimento.