MEGLIO IN BICI CHE IN AEREO

E’ chiaro che mi sto riferendo alle vacanze. Se uno per lavoro deve attraversare l’Oceano o mezza Europa evidentemente in bici ha qualche problema, ma quando trattiamo di vacanze, con la bicicletta e ancor più con quella elettrica si possono fare dei giri fantastici. Il vantaggio della bicicletta è che ti fa assaporare tutto il territorio metro dopo metro e da questo punto di vista sull’aereo, o anche semplicemente sull’auto utilizzata principalmente in autostrada, è un vantaggio incolmabile. Fare turismo vuol dire calarsi nelle realtà locali e vivere i luoghi in tutte le sfumature. Se invece abbiamo un concetto di turismo di tipo “collezionistico” dove fare turismo significa semplicemente vedere più luoghi famosi possibile andando esclusivamente nei posti riservati ai turisti e dove la realtà è decisamente artefatta a misura di turista (il gadget, la foto tipica etc, etc…) allora si può continuare ad usare l’aereo e l’autostrada perché l’importante è muoversi più in fretta possibile fra una località turistica e l’altra. Ma la fretta dovrebbe essere bandita come concetto dalle vacanze perché le vacanze sono state inventate per sconfiggere lo stress e non si sconfigge lo stress con la fretta.

Purtroppo, una condizione necessaria per poter godere le vacanze in bici è che vi siano i percorsi per poterci andare in sicurezza e da questo punto di vista la nostra povera Italia non ci offre molto. Con riferimento alla possibilità di poterla visitare in bici l’Italia è proprio abbastanza povera, qualcosa si sta facendo ma il concetto di poter girare il bel paese completamente in bicicletta non è per niente diffuso anche se manifestamente richiesto dai turisti stranieri. Ci troviamo nella situazione un po’ assurda che se vogliamo inventarci cicloturisti dobbiamo prima andare a farci una bella vacanza in bici all’estero, per esempio in Austria, in Germania o in Olanda. Fatta quella, con un po’ più di coraggio, siamo pronti anche per visitare il nostro splendido  paese ma se il cicloturista incomincia le sue esperienze proprio in Italia rischia si restare un po’ deluso. Non è solo un fatto di strutture, di piste ciclabili, è proprio un fatto culturale. Se siete fermi al concetto della spiaggia e del bagno di sole da otto ore forse non vi conviene prendere su la bici, con la bici non vi fermate otto ore nello stesso punto ed è una vacanza che, anche se ottima contro lo stress, è decisamente dinamica. E’ chiaro che bisogna avere voglia di muoversi, non è una vacanza per sedentari anche se come antidoto contro la sedentarietà io consiglierei proprio una bella vacanza in bici elettrica. La bici elettrica è quella splendida invenzione che rende le vacanze in bicicletta possibili per tutti, anche per chi ha seri problemi di resistenza per accumulare chilometri, quello che non riescono a fare le tue gambe lo fa l’elettricità. L’attività fisica è garantita perché comunque la bici elettrica non si muove se non gli dai il “messaggio” con le gambe, ma vi sono anche sufficienti garanzie di riuscire a non esagerare con il carico perché andando tranquilli, quasi tutte le bici elettriche attuali ti danno circa 70 chilometri di autonomia quasi “gratis”. Si tratta ovviamente di avere la calma del turista perché se uno se ne approfitta dell’elettricità per andare più forte di tutti gli altri è chiaro che dopo 40 o 50 chilometri resterà a piedi o meglio, senza energia elettrica e sarà pure esposto alla vendetta da parte di chi fino a quel momento ha faticato molto di più. La bici elettrica non è un mezzo per andare più forte degli altri, è un mezzo per avere un aiuto e risparmiare fatica nei tratti un po’ troppo faticosi o anche lungo tutto il percorso (ovviamente non in discesa…) ma avendo sempre la consapevolezza che siete su una bici e non su uno scooter.

Le famiglie fanno un po’ fatica ad organizzarsi con bambini e animali domestici ma questo è un tipico problema italiano perché laddove esistono le piste ciclabili questo non è assolutamente un problema e vi sono molteplici soluzioni per portarsi dietro tutto, anche i leggendari bagagli tipici delle famiglie italiane di fantozziana memoria. Il problema dei bagagli diventa un problema solo nelle piste “non piste” dove per la bici c’è uno spazio sì e no di 80 centimetri e tutto ciò che resta fuori è di intralcio alla circolazione. E’ per quello che vi consiglio, se volete avventurarvi nel fantastico mondo del cicloturismo, di cominciare con l’estero. Qualcuno può avere paura della lingua: “Mi trovo all’estero in bicicletta, con mille problemi, a parlarne in una lingua che non è la mia…”. State tranquilli che quando siete all’estero la lingua del ciclista la capiscono tutti, è in Italia che non la capiscono. Il problema vero piuttosto è un altro, come fare per riuscire ad uscire dall’Italia in bicicletta e quello non è un problema da poco perché il sistema migliore è il treno ma il treno in Italia giustamente è italiano e non fa molto i conti con chi vuole andare via in bicicletta. Da questo punto di vista i residenti al nord sono certamente avvantaggiati ed in qualche modo si riesce ad uscire dall’Italia senza prima essere travolti sulle strade italiane. Chi abita al sud deve inventarsi qualcosa e, se non si trovano i treni giusti, l’ipotesi di raggiungere il confine in auto o  addirittura di noleggiare le bici all’estero purtroppo non è del tutto da scartare. Certamente come cicloturisti non abbiamo queste grandi agevolazioni. La voglia di salire su un low cost è indubbiamente lecita, non è solo un fatto di pubblicità di tanti posti esotici da esplorare assolutamente anche se non conosciamo minimamente i dintorni e men che meno il resto dell’Europa.