MA LO SCI DI FONDO ESISTE?!?

Dicono che il peggior odio sia l’indifferenza. Allora forse lo sci di fondo è parecchio odiato. Mi spiego: si stanno spendendo fiumi di parole sulla disputa “sci si” oppure “sci no” che pare quasi che vogliano fare un referendum e sta diventando una questione nazionale. Penso che sia sufficiente che si riunisca un comitato tecnico, presumibilmente anche con qualche personaggio che conosce tutte le dinamiche degli sport invernali e poi possono tranquillamente decidere se sono più i pro o i contro di una certa decisione.

In questo dibattito lo sci di fondo è stato semplicemente ignorato quando la prima considerazione che mi è venuta da fare è stata proprio: “Se c’è qualche dubbio, e pare che ci sia, forse una decisione che salva capra e cavoli potrebbe proprio essere quella di tollerare lo sci di fondo nel quale eventuali assembramenti sono più facilmente evitabili che non lo sci di discesa dove l’assembramento è la norma ed evitarlo non è cosa molto semplice, soprattutto con riferimento all’utilizzazione degli impianti di risalita…”.

Non sto sostenendo che sia giusto salvare lo sci di fondo, sto solo ipotizzando che forse questa disciplina sportiva poteva venire incontro alle esigenze di “non assembramento” con le quali bisogna fare i conti in questo periodo. Qualcuno potrebbe dirmi che anche in una tranquilla sciata con gli sci di fondo può essere che un baldo giovane finisca in braccio ad una casalinga non troppo agile sui binari. Questa cosa tutto sommato può succedere anche in un supermercato su una scala mobile e sono convinto che la casalinga non dice certamente al baldo giovane “Insomma stia attento c’è il Covid!” Al limite se è spiritosa può dire “Stia attento c’è mio marito!” ma nella maggior parte dei casi reagirà in un modo che non c’entra niente né con il Covid né con il marito perché quando uno ti rovina addosso che sia al supermercato o su una pista da fondo vuol dire che è veramente poco accorto a meno che, appunto, non abbia particolari secondi fini.

Insomma l’educazione sulle piste da fondo è importante e lo è sempre stata già prima che ci fosse il Covid, non puoi passare ai 4o chilometri all’ora vicino ad un principiante che a malapena sta in piedi sugli sci perché è chiaro che come minimo lo spaventi, anche se passi a 4 metri.

Se poi il problema non è il gesto sportivo in sé per sé ma tutto ciò che ne consegue tipo l’affollamento del bar o del ristorante nei pressi della pista allora quello è un problema logistico che va affrontato con regole ben precise. Dal punto di vista delle gestione della pista di fondo è sufficiente che non ci siano folle esagerate su un anello di poco più di un chilometro. Questo può accadere solo se l’innevamento naturale è insufficiente e pertanto i gestori dell’impianto si danno da fare per gestire un breve anello con neve artificiale o comunque riportata. In quel caso è certamente opportuno vigilare sul numero degli utilizzatori di quell’anello e se la situazione non è sostenibile mettere un bel divieto punto e basta. Se invece le piste naturali sono aperte e si snodano sui classici 5-10 o 15 chilometri e oltre non occorre questa grande fantasia per capire quante possono essere le persone ammesse alla frequentazione di tali circuiti e comunque si può predisporre anche un regolamento in proposito con l’onere di far vendere solo un certo numero di biglietti alla biglietteria. E dove non ci sono biglietterie? Allora forse occorrerà un minimo di sorveglianza sulle piste, bisogna prevedere anche questo e ovviamente non si sa a chi spetta l’onere della sorveglianza. Sono cose nuove che vanno studiate anche dagli enti locali ma fra l’onere di dover risolvere tali questioni burocratiche e l’idea di ignorare completamente lo sci di fondo perché, indiscutibilmente in Italia lo sci alpino muove interessi superiori penso che il primo problema sia anche ragionevolmente affrontabile.

Non so se sia opportuno tollerare o meno la pratica dello sci di fondo in questo stramaledettissimo inverno 2020-2021 so solo che se almeno si accennasse vagamente al problema come fondista straccio ma di lungo corso mi sentirei un po’ meno ignorato. Così al momento, mi sento semplicemente trasparente che non è una sensazione terribile ma strana perché qui di trasparenti penso che siamo più di qualche milioncino, non proprio pochi. Devono dirci se troppi o se troppo inutili per l’economia.