L’ERRORE E’ VEDERE L’ERRORE DAPPERTUTTO

Si parla ancora molto di “correzione dell’errore” in teoria del movimento quando per conto mio il vero errore è valutare per scorretto un certo schema motorio che di scorretto non ha proprio nulla. Da questo punto di vista l’attività motoria può essere vista proprio con una certa filosofia e la mia è che l’unica attività motoria scorretta è quella che non si pratica.

Con riferimento ai vari errori in teoria del movimento io preferisco parlare di bagaglio motorio e così ci sono persone che sanno muoversi in molti modi e persone che sanno muoversi in pochi modi. Chi si sa muovere in molti modi diversi per conto mio ha un bagaglio motorio più ricco e da quel punto di vista ha anche meno possibilità di sbagliare perché ha più possibilità di variazione del movimento… oppure proprio per quello ha più possibilità di sbagliare perché proprio chi si muove di più ha pure più possibilità di cascare nell’errore. Insomma per dirla con una battuta che più che una battuta è un dato di fatto sulla mia carriera agonistica non lunghissima ma abbastanza densa di impegni agonistici, io sono orgoglioso di aver vinto un certo numero di gare e per fortuna non mi ricordo nemmeno quante sono anche senza Alzheimer (con l’Alzheimer… figuriamoci…!) ma sono ancora più orgoglioso di aver perso almeno una volta praticamente da tutti i rivali con i quali ho duellato a più riprese e che quella volta che ho perso da quei soggetti fosse più sbagliata di quella volta che li ho battuti non penso che sia proprio vero, anzi alla distanza mi tocca dire che è esatto proprio il contrario.

Questi soggetti che incontro per strada (per fortuna) ancora dopo quarant’anni sono lieti di ricordare quei tempi soprattutto in virtù delle volte che mi hanno battuto più che di quelle che le hanno prese e così posso permettermi di rimembrare allegramente quei momenti. Se avessi solo vinto e dunque, da un punto di vista sportivo, avessi fatto sempre solo ed esclusivamente “giusto”, forse si annoierebbero tutti a ricordare quei momenti. Non c’è un “errore”, c’è un movimento che può essere valutato per giusto o sbagliato a seconda dei gusti. Dal mio punto di vista l’unico errore è non muoversi.

Chiaro che questo tipo di filosofia implica ragionamenti di un certo tipo. E’ di oggi la notizia che pare che si voglia lasciare libera la produzione di auto a petrolio fino al 2035. Per conto mio questo è un grave errore ed un indice di mancanza di volontà di muoversi. Ci sono degli equilibri di mercato da tutelare. Quegli equilibri sono più importanti delle nostre necessità di movimento. E così fino al 2035 non ci muoviamo, facciamo finta di vivere perennemente il boom economico degli anni ’60 e non ci muoviamo e stiamo fermi agli anni ’60 anche se gli anni ’60 sono già passati da un bel po’ e ci sono urgenze che al tempo non c’erano.

Non ci sono errori nel movimento. Dal mio punto di vista l’unico errore è l’immobilismo, non capire che abbiamo bisogno di muoverci, abbiamo bisogno di evolverci e fare delle leggi per tenere sempre tutto uguale può essere il vero errore. Io spero che le nostre capacità di movimento ci consentano di superare certe leggi. Il petrolio potete spingerlo fino all’anno 3000 e scatenare anche tutte le guerre possibili ed immaginabili per tenere il suo prezzo su livelli più che interessanti. Ma spero anche che la gente sappia muoversi e allora in pochi anni si potrebbe scoprire che c’è anche qualcosa di più interessante dell’economia del petrolio.