LA TORRE DI BABELE

Siamo in un’ epoca dove si fa un po’ fatica a capirsi. Non è nemmeno che ci siano tanti linguaggi ma diciamo che sono miscelati abbastanza bene per fare una certa confusione.

In particolare nell’attività motoria questo caos si riesce a fare miscelando due sole lingue: l’italiano e l’inglese. Io direi che per semplificare un po’ le cose forse sarebbe opportuno usare l’inglese nei paesi dove l’inglese è la lingua corrente e l’italiano essenzialmente in Italia dove, più o meno, è la lingua maggiormente usata. Così come i paesi che adottano l’inglese infiltrano poco i loro discorsi sull’attività motoria con parole in italiano sarebbe opportuno anche che noi italiani non infiltrassimo la nostra lingua con termini in inglese e così, per esempio, i piegamenti sulle gambe si chiamano piegamenti sulle gambe punto e basta e la ginnastica di allungamento si chiama ginnastica di allungamento punto e basta. Talvolta il termine in italiano ha più lettere di quello in inglese ma pazienza, lettera più lettera meno non succede nulla se invece per colpa di un termine in inglese si creano equivoci nella comprensione allora il discorso non è altrettanto sottovalutabile.

In questa Torre di Babele, tuttavia, io mi lamento quasi più del caos creato da cose che dovrebbero sembrare abbastanza chiare. Diciamo pure che le poche certezze che ci sono, sono quelle che fanno più caos di tutte le altre.

Vediamo, in ordine sparso un po’ di queste cose che per conto mio creano caos e ci mettono in questa sorta di Torre di Babele.

  • – Hai bisogno di fare del “Cardio Fitness”… – Tutti abbiamo bisogno di fare del “Cardio Fitness”, nel senso che abbiamo bisogno di muoverci a piedi e, possibilmente, pure in bicicletta o comunque con attività che stimolano almeno un pochino il cuore. Se un soggetto non fa “Cardio fitness” prima o poi rischia di ammalarsi e, se è già ammalato rischia di peggiorare la sua situazione. Chiamandolo “Cardio fitness” invece che normale attività fisica quotidiana, sembra che vada fatto in palestra e non sia per tutti, invece va fatto preferibilmente all’aperto nella quotidianità dei nostri spostamenti ed è proprio per tutti, non solo per certi strani soggetti che “hanno bisogno del cardio fitness”. Dunque per fare chiarezza sarebbe il caso di lasciar perdere questa menata del cardio fitness e dire che dobbiamo muoverci tutti un po’ di più, alcuni in modo decisamente urgente perché non si muovono proprio per un cavolo e che questo movimento deve essere previsto per tutti i cittadini e non solo per chi va in palestra e pertanto si tratta di strutturare un nuovo tipo di mobilità urbana che faccia i conti con questa esigenza. Pare che essere chiari su questo tema implichi una presa di coscienza di una questione urgente e al tempo stesso spinosa che riguarda un po’ tutti gli amministratori delle nostre città. Se chiamare sta roba cardio fitness serve a spostarla in palestra per far capire ai cittadini che non c’è nessuna buona volontà nell’affrontarla con l’ urgenza che merita (anche perché, parallelamente, c’è anche un problema ambientale altrettanto urgente) allora vuol dire fare caos apposta per coprire un problema che ormai è abbastanza trasparente e non si può più coprire.
  • – “Devi fare un po’ di pesi…” – Penso che in Italia ci siano poche persone che “devono” sollevare dei pesi. Penso, per esempio ai portuali di Trieste, che ne farebbero volentieri a meno ma devono farlo per guadagnarsi la pagnotta. Ricordo quando protestavano contro il lasciapassare verde (anche qui problema di linguaggio: in italiano si chiama lasciapassare verde, forse si vergognavano a chiamarlo in italiano perché così si capisce subito che di verde non ha proprio nulla…) e che non potevano andare a lavorare se non avevano questo stramaledetto lasciapassare. Non sono certamente dei fannulloni i portuali di Trieste ma penso che se avessero detto loro “Fintanto che c’è questa situazione vi diamo lo stipendio anche se non andate a lavorare e dunque se non sollevate pesi” credo che nessuno avrebbe avuto qualcosa da obiettare. Sollevare pesi è pesante per definizione, un lavoro dove si sollevano pesi viene definito pesante e non si vede perché ci siano dei soggetti che per stare meglio devano sollevare dei pesi. Se mi dici che è perché vuoi fare il record del mondo (o anche condominiale, per carità) di lancio del peso allora posso capire che una piccola parte della preparazione possa anche essere dedicata alla preparazione con i pesi in palestra ma se vuoi fare una comune attività sportiva dove l’impiego della forza non sia la dote assolutamente prevalente puoi certamente evitare di sollevare alcun peso anche perché se hai dei deficit di forza li puoi benissimo colmare con degli ottimi esercizi di ginnastica a corpo libero.
  • -“Nell’attività fisica se non ti impegni non ottieni nulla, se hai poco tempo è inutile anche iniziare a far qualcosa”. – Questo è uno di quei dogmi che temo che sopravviveranno anche all’Apocalisse ed ai cambiamenti climatici. In mezzo ad un Torre di Babele dei significati e dei concetti sopravvive ben chiara l’idea che l’attività fisica è impegnativa, ci si deve impegnare, occorre molto tempo e se uno non ha tempo e volontà non vale nemmeno la pena mettersi lì a fare qualcosa. E’ questo il concetto più devastante nella lotta alla sedentarietà ai giorni nostri e qui occorrerebbe davvero una grande chiarezza in senso opposto. L’attività fisica è prima di tutto divertente, ne puoi fare quanta vuoi, anche poca è certamente meglio di nulla e la bufala dell’impegno necessario è quella che ha fatto i danni peggiori in questo ambito. Il fatto che qualche cittadino lamenti che non riesce a trovare nella sua giornata nemmeno uno straccio di tempo per fare poche cose vuol dire che da un certo punto di vista siamo ancora nel Medio Evo, il diritto ad un minimo di attività fisica è un diritto inalienabile, ce l’hanno pure i carcerati, devono averlo tutti i cittadini. Muoversi è quasi come mangiare, quasi come andare ad espletare i bisogni fisiologici. Fino a qualche decennio fa c’erano pure case con i servizi igienici fuori dall’appartamento ma da qualche parte c’erano. I carcerati con restrizioni assolute possono addirittura essere spiati fin che vanno in bagno ma non è che gli si dice di evitare di espletare i bisogni fisiologici. E così muoversi è un bisogno fisiologico, qualcuno può essere costretto a farlo in posti che non sono il top del lusso ma da qualche parte bisogna pure muoversi.
  • Ecco, da insegnante di educazione fisica, in questa Torre di Babele, mi accontenterei che almeno ci fosse chairezza su questo punto. L’attività fisica è una questione di salute, un diritto di tutti. Se prendiamo questa consapevolezza allora forse poi possiamo pure permetterci il lusso di giocare con i termini in inglese per descrivere delle cose che si possono benissimo descrivere in italiano ma se non partiamo da questo punto possiamo insistere con tutto il cardio fitness, tutti gli squat e tutto lo stretching possibile che non ne veniamo fuori. La Torre di Babele nasce purtoppo da alcuni limiti strutturali atavici della nostra cultura sull’attività motoria.