LA SCOPERTA DELL’ACQUA CALDA

Una buona parte degli articoli di questo sito sono permeati da una sorta di scoperta dell’acqua calda che a più riprese sottolinea come in effetti noi siamo più o meno tutti invischiati in un sistema politico economico che non vogliamo. Viviamo immersi nello stress anche se avremmo tutte le possibilità per condurre un’esistenza più rilassata e tranquilla.

Così anche la stramaledetta attività motoria, che tutti vorremmo praticare per aumentare il nostro livello di salute e di benessere psicofisico, è bistrattata e stritolata in un ritmo di vita che non la considera. Non c’è tempo per vivere, non c’è tempo nemmeno per praticare attività fisica. E’ già tanto che ci sia il tempo per andare al cesso, se fosse per l’impostazione di questa società in effetti avrebbero già dovuto chiudere i cessi da un po’ di tempo, al cesso non si produce e non si serve il sistema.

Viviamo in finte democrazie sostenute a colpi di pubblicità e siamo più o meno uguali in tutto il mondo anche se economicamente non siamo per niente uguali, tutt’altro. Diciamo semplicemente che in tutto il mondo le regole sono rigidamente determinate da chi detiene il potere economico anche se questa cosa non va per niente bene alla maggior parte della popolazione. E così ci teniamo le guerre anche se apparentemente nessuno le vuole, siamo immersi nella civiltà del petrolio anche se ormai dovrebbe aver ceduto il passo ad una società più sana chissà da quanto tempo, ci lamentiamo di come il dilagare del telefonino abbia guastato i rapporti interpersonali anche se continuiamo a consultare il telefonino come se fosse l’oracolo e senza questo non andiamo più nemmeno al cesso che è restato comunque quel luogo dove abbiamo la nostra finta libertà.

Nella mia utopia ipotizzo, ed è questa la mia clamorosa scoperta dell’acqua calda, che ci si possa ritagliare un’oasi di libertà anche nella pratica dell’attività fisica. Ovviamente il sistema della pubblicità che non è arrivato fino al cesso ma praticamente è arrivato pure lì perché comunque ci indica bene che carta igienica dobbiamo comprare, è piombato anche sull’attività motoria e così ci indica un tipo di attività motoria che sia funzionale al sistema. Così in palestra ci si deve andare in automobile ed in palestra si devono praticare attività che richiedano l’uso di fantomatiche macchine raccomandate da provvidenziali ed insostituibili istruttori che ci spiegano che non esiste altro modo per muoversi, divertirsi e stare in salute. Il tutto compresso in tempi che abbiano grande rispetto del sistema. In sintesi dobbiamo muoverci poche ore la settimana spendendo una cifra per questa attività fisica, che non ci salti per la testa che muoversi può essere anche gratis.

Se scopriamo che in realtà muoversi è gratis, e non ci deve essere alcun motivo per cui non deva esserlo, questa scoperta potrebbe essere anche più devastante di quella della libertà del cesso. Sono qui che stanno studiando come non farci andare più al cesso perché lì non siamo produttivi e noi vorremmo cercarci un’altra oasi di libertà ben più pericolosa.

Abbiamo bisogno di muoverci di più e di svincolarci dall’attività fisica proposta dal sistema, non è solo un’esigenza fisica per la nostra salute, perché muoversi abbastanza è fondamentale per la nostra salute, è un’ esigenza di vita legata al fatto che non possiamo più sostenere un sistema politico che non ci accetta come persone ma solo come consumatori.

Questa è indubbiamente una scoperta dell’acqua calda, ne siamo pressoché tutti consapevoli ma non riusciamo a trovare gli equilibri, le informazioni, le energie per svincolarci da questo sistema che ci opprime cronicamente con le sue contraddizioni. Più volte ho scritto che sarebbe sufficiente spegnere la televisione per cambiare tutto, o anche spegnere i telefonini e smettere di acquistare cose inutili ma questa cosa la scrivo io in modo strampalato e qualsiasi luminare di economista dice come tale atteggiamento su grande scala sarebbe ben peggio della terza guerra mondiale. Sarebbe una cosa che farebbe crollare i mercati e porterebbe allo sfascio tutto il sistema economico.

Dunque chi vuole muoversi davvero deve restare nell’ombra, accettare di fare il soggetto eccentrico e capire se nella sua giornata può trovare lo spazio per fare quello che non fanno gli altri. Il rischio è di essere investito se si muove in bicicletta, di provocarsi sani conflitti sociali se pratica uno sport a tutto tondo ed anche accettando questi conflitti a volte l’impresa è comunque impossibile perché per un adulto si tratta di portare via troppo tempo alla professione o ad altre cose essenziali e per uno studente si tratta di rischiare di farsi bocciare, cosa che al giorno d’oggi è quasi più grave che perdere il posto di lavoro.

Insomma ci muoviamo troppo poco ma essenzialmente non gliene frega niente a nessuno. Fondamentalmente non è nelle tutele sindacali. I medici continuano a ripeterci che in uno stile di vita sano ci vuole meno divano e più attività fisica ma la società non è predisposta per questo cambio di stile.

Tutti abbiamo scoperto quest’acqua calda, però non sappiamo da che parte cominciare per servirci di questa scoperta.