IL TEMPO, IL RE DEI LIMITI

Limiti ne abbiamo di tutti i tipi, io direi che il tempo sia il loro re. Il tempo è quel limite che ci fa dire che tutto sommato anche il danaro, il più colossale dei limiti artificiali costruiti dall’uomo, sia un limite abbastanza ridicolo, quasi insignificante. Nessun giovane di vent’anni farebbe cambio con un novantenne per quanto questo trabocchi di danaro e, per fortuna non è ancora stato inventato quel danaro che ti permette di trasformare un novantenne in un giovane di vent’anni.

Il tempo è il nostro limite sovrano. Si può discuterne, qualcuno dice che è lo spazio, la forza (non casuale la mania dei pesi negli ultimi decenni della storia dell’attività motoria), la velocità (e allora le manie di rapidità di spostamento, dall’aereo personale, alla TAV alle autovetture che aumentano gli incidenti perché il mito della velocità è duro a morire) ma insomma siamo tutti d’accordo sul fatto che il tempo sia un limite notevolissimo che poi sia il re o meno quella è una mia tesi bislacca.

A volte, per dimostrare quanto sia potente il tempo, cito un esempio preso dallo sport. Visto che molti sostengono l’importanza del più forte dei limiti artificiali, il danaro, io contesto l’ipotesi portando in campo il banale esempio del centometrista. Al centometrista, se è un atleta che sa correre discretamente, basta un secondo o poco più. Se è un atleta della domenica forse di secondi gliene occorrono una manciata, ma certamente non più di dieci. Per fare cosa? Per diventare straricco e distruggere in un momento il mito del limite del danaro. Partiamo dal buon atleta. questo corre i 100 metri in 10″6 e si diverte, gli fa bene alla salute ed ha bisogno di un sacco di tempo per allenarsi e fa a cazzotti con il suo mestiere o anche con il suo corso di studi. Vorrebbe tanto più tempo per allenarsi, per poter correre in 10″4 o anche 10″3 e si sentirebbe un Dio in terra a riuscire a raggiungere quei traguardi. In realtà lui avrebbe bisogno di un secondo. Un solo secondo. Se per un secondo riuscisse a comandare il Tempo, cosa che non è mai riuscita a nessun essere umano (e forse c’è da augurarsi che non riesca proprio mai perché in quel caso la bomba atomica diventerebbe solo un inutile giocattolo per bambini stupidi), in un attimo avrebbe risolto i suoi problemi economici. Se invece di correre in 10″6 corre in 9″6 trova tutto il tempo e tutto il danaro che vuole per allenarsi senza limiti. Non è detto che la sua carriera atletica diventi fantastica, per certi versi è più bello fare l’atleta da 10″6 nell’intimità di un gioco magnifico che non 9″6 sotto i riflettori di tutto il mondo ed in un vortice che a quel punto è tutto tranne che un gioco. In ogni caso un solo secondo ti sposta tutti i limiti di danaro e di possibilità organizzativa della tua vita. Ed ho citato lo sport, ma ci sono questioni ben distanti dallo sport dove anche solo un decimo di secondo ma anche molto meno cambiano tutto. In un equilibrio economico ad armi dove tutto è segreto militare, la sola capacità di spostare il Tempo di un millesimo di secondo diventerebbe l’arma militare segreta che turba gli equilibri politici ed economici di tutto il pianeta. Per cui, è inutile che ci diciamo balle, il Tempo ha una potenza che è superiore a quella di tutto il danaro stampato in tutto il mondo e di tutto quello che si sogneranno di stampare ancora per schiavizzare ancora un bel po’ di personaggi al servizio dei ricchi.

Ho scritto di un solo secondo pare inutile a questo punto scrivere di quantitativi di tempo ben superiore ma mi va di tediare il lettore con un altro esempio per far capire quanto sia utile ragionare in termini di tempo nella nostra esistenza più che in termini di danaro.

Il tempo è comunque limitato, passa per tutti, ricchi e poveri. Il danaro non è limitato, o meglio lo è, eccome per i poveri ma non lo è per i ricchi che grazie al potere politico se ne stampano quanto vogliono. In un circuito perverso i ricchi accumulano danaro, con quello acquistano il potere politico e con quello finiscono per stampare tutto il danaro che vogliono per continuare ad alimentare il potere politico. Alla fine sono proprio i ricchi a decidere quanto danaro stampare per mantenere il loro potere politico che per certi versi conta più di quello economico. Insomma per dirla in una parola fanno quello che vogliono e se per potere economico o potere politico (che sono legati a doppia mandata) non l’hanno capito nemmeno loro, ma l’importante è comandare. Il loro vero limite è il Tempo. Ed è per quello che io anche da un punto di vista razionale mi definisco credente. Il, giorno che ci sarà qualcuno capace di manipolare il Tempo probabilmente da un punto di vista istintivo, della Fede vera, sarò ancora un credente ma da un punto di vista razionale probabilmente andrò in crisi mistica. Pensare che ci possa un essere umano che altera il tempo grazie a suoi poteri particolari mi disorienta. Non ci voglio credere, penso e spero di crepare ben prima quando si può liberamente pensare che il tempo sia orchestrato esclusivamente dal Padreterno.

Ebbene, dopo questa stucchevole ed estenuante premessa piombo come un falco sulla mia seconda osservazione. Per un giovane di 18 anni il tempo non è una cosa molto preziosa, lo è molto di più. Un anno a novant’anni che vuoi che sia, c’è gente che non si augura nemmeno di viverlo, ma a 18 anni è un bene superprezioso.

Un anno sono 8760 ore, non sono proprio tante. Chi mi legge ha già capito dove voglio arrivare. Se la scuola te ne porta via 2000 (e fra una storia e l’altra purtroppo te ne porta via molte di più…) e per mangiare e dormire te ne vanno via ancora di più, quante te ne restano per vivere? Sottolineo per vivere i 18 anni che sono uno degli anni più importanti della nostra esistenza, non i 90 o i 95…

E allora quando contesto i programmi ministeriali della scuola attuale che sono troppo soffocanti capite da dove parto? Perché il giovane deve rinunciare a 18 anni a 1000-1500 ore di sana attività fisica per la sua salute e per vivere senza stress per trovare il tempo per i programmi ministeriali di cinquant’anni fa che nella sua vita futura non serviranno quasi ad un cavolo? Perché da un punto di vista economico se non perdi l’anno scolastico ne avrai quasi sicuramente un beneficio nel senso che riuscirai quasi sicuramente a collocarti prima nel mondo del lavoro.

E allora siamo a barattare il Tempo con il danaro (e danaro è scritto con la “d” minuscola non a caso perché, per quanto importante io non lo ritengo un valore Sacro) già da molto giovani quando forse le vere priorità ci sfuggono e non abbiamo l’esperienza per valutarle bene.

Fin che vivi i 18 anni fai fatica a capire che vengono una volta sola, è quando ne avrai molti di più che capirai che quelle 8760 ore erano troppo importanti per giocarle su una promozione fintamente necessaria.

Purtroppo siamo noi vecchi a non fare nulla per aprire gli occhi ai giovani e al contrario ad insistere nel proverbiale: “Studia altrimenti ti bocciano”. Perché da sempre chi studia obbediente è nel giusto mentre chi si ribella ad una scuola arcaica, inutile, soffocante e che serve solo ai professori (quanto?) ma non agli studenti é uno stupido contestatore, va represso e che si studi la storia così capisce che il ’68 è stata una gigantesca bufala che non ha prodotto nulla di buona sulla scuola.

E’ proprio perché il ’68 è naufragato in un nulla di fatto che ci sarebbe bisogno di una generazione di giovani in grado di prendere in mano la scuola e ricostruirla sulle esigenze dei giovani e non su quelle degli adulti che, per definizione, sono decisamente refrattari ai grandi mutamenti.

Il Tempo fa quello che vuole e noi possiamo anche far finta di essere sempre quelli di mezzo secolo fa con le scelte più conservatrici possibili che tanto il Tempo avanza ugualmente, inesorabilmente.

Al Tempo del telefonino che blocca l’informazione e ci ingessa tutti quanti non gliene frega nulla. Lui va avanti lo stesso. Ed è questo che c’è da sperare che capiscano i nostri giovani, nonostante il telefonino.