I PERCHE’ DI UNA DIFFUSIONE ELITARIA

Il mio sito è caratterizzato da due cose: la prima è che assolutamente privo di pubblicità e la seconda cosa è direttamente collegata a questa: è pure poco diffuso in rete nonostante che tratti argomenti ad ampio respiro.

Il collegamento delle due cose, innegabile, può essere visto in modi diversi chiedendosi se è nato prima l’uovo o la gallina. Non ha pubblicità perché è poco visitato oppure è poco visitato perché non ha pubblicità? La mia risposta è che la seconda questione è più determinante anche se può sembrare strano. Se volessi, uno straccio di pubblicità potrei averlo anch’io, ce l’hanno tutti, cani e porci, anch’io con un po’ di buona volontà potrei andare a caccia dello sponsor del settore che mi da quattro palanche a patto che possa tornare utile in qualche modo alla sua attività, al suo prodotto.

Quast’ultima precisazione è insidiosissima e spiega tutto: a patto che possa tornare utile in qualche modo al suo prodotto.

Allora alla base di tutto ciò c’è che io, per scelta editoriale, ho deciso di appoggiare un tipo di attività motoria che non fa comodo proprio a nessuno se non a chi la fa.

La ripetuta critica che mi è giunta da più parti di fare politica qui sopra, critica per certi versi anche fondata, perché quando pubblicizzi una società liberata dalla schiavitù dell’auto indichi una ben precisa scelta politica, si dissolve nel momento in cui io, per candida ammissione, affermo che l’unica linea politica (assolutamente fuori dalla logica dei partiti) che appoggio è quella del movimento della decrescita felice che è un movimento ecologistica che auspica una riduzione dei consumi a tutti livelli per favorire la creazione di una società dove si produce di meno, si consuma di meno, c’è meno ricchezza ma si vive meglio contrastando l’inquinamento disastroso del pianeta e dando valore alle cose che contano nella vita più che agli oggetti.

Io pubblicizzo il movimento contro il consumismo ed in tal senso dico che una passeggiata in mezzo alla natura è il miglior antidoto contro lo shopping compulsivo che è uno dei mali del nostro tempo.

Una sorta di consumismo esiste anche all’interno dell’attività motoria ed è per quello che vengono proposte attività costose a sostiuire attività che non costano niente e che molte volte sono pure meglio delle attività che costano tanto.

C’è forse qualcuno che pubblicizza il fatto che nel momento in cui inizi ad allenarti con i pesi (allenamento assolutamente inutile per il 99% della popolazione, secondo il sottoscritto) ti metti in un vicolo cieco dal quale non potrai più uscire fin che campi perché il muscolo trattato con i pesi tende a flaccidità nel momento in cui smetti di usare i pesi?.

C’è un sistema per evitare questo inconveniente: sostituire alle esercitazioni con i pesi quelle molto più fisiologiche e salutari a corpo libero. C’è che gli istruttori effettivamente preparati sul corpo libero sono gran pochi e per chi si fa pagare l’attività motoria è molto più conveniente mettere a disposizione delle macchine delle quali non potrai più fare a meno che non un istruttore preparato che in poche lezioni ti insegna a gestire quella ginnastica che potrai fare per tutta la vita senza nessun peso e senza nessuno che ti faccia la famigerata “scheda” ma solo ascoltando il tuo corpo (cosa che nessuno insegna più a fare) e mettendo a frutto tutto ciò che hai imparato.

Il consumismo fa certamente a botte con un certo tipo di ginnastica che tende a deriderlo e la questione più grossa è proprio quella che fa dire ai miei detrattori che mi occupo troppo di politica che riguarda l’attività più semplice e salutare che ci sia: il cammino. Camminiamo troppo poco, non solo noi italiani, ma in tutto il mondo, perché usiamo troppo l”automobile invece dei mezzi pubblici, se fossimo costretti ad usare i mezzi pubblici vivremmo meglio e cammineremmo certamente di più. E’ chiaro che uno stato che ti costringe ad usare il mezzo pubblico deve investire grandi risorse su questo altrimenti ti prende in giro. Il servizio di trasporto pubblico lo puoi usare se esiste ed è efficiente altrimenti sei costretto ad usare l’auto anche se sei perfettamente sano e potresti camminare senza problemi.

E’ decisamente eccentrica e considerata “politica” ,la mia osservazione sul fatto che in una società evoluta in auto dovrebbero andarci solo i disabili e le persone con deficit motori importanti e che dunque la circolazione a questi soggetti dovrebbe essere permessa (e non vietata per far spazio a chi usa le strade per farne un autodromo…) con severe norme di controllo della velocità per non mettere a repentaglio la sicurezza degli altri utenti della strada.

E’ chiaro che se ragioni così c’è un intero comparto industriale di un’ importanza colossale che reclama il disastro commerciale. Purtroppo i tempi cambiano e si può far finta di niente o accettare i cambiamenti tentando di renderli meno traumatici possibile. Ci sarebbero costi sociali incalcolabili perché gli addetti al settore dovrebbero essere sostenuti e non messi in mezzo alla strada e allora quando chiamiamo transizione ecologica quella cosa finta che non esiste attualmente e che serve ai politici solo per far finta di occuparsi di ecologia la vera transizione ecologica sarebbe quuella fase forse purtroppo anche abbastanza lunga durante la quale tutta la popolazione deve farsi carico di sostenere le necessità di chi proveniendo dal mondo tenuto in piedi dalla vecchia organizzazione dei trasporti si trova ad aver a che fare con il nuovo mondo. A livello industriale non si possono certamente sostituire milioni di autoveicoli con alcune centinaia di migliaia di autobus o alcune metropolitane. Chi resta senza lavoro deve essere tutelato ed è questa la rogna che non si vuole affrontare o che si vuole far finta di non essere in grado di affrontare per tenere tutto com’è.

Queste cose le pensano in tanti ma pochi le scrivono in primo luogo perché nessuno ti paga per scriverle e poi perché ci hanno indottinato sul fatto che una società senza automobile non è possibile, Non si torna indietro e sarebbe un disastro economico. Invece quando una cosa non funziona più cambiarla è il metodo per evolversi, non per tornare indietro e la solidarietà sociale ti insegna ad occuparti di chi da questa nuova cosa può patire un danno.

La società senza auto è il futuro, possiamo inventarci che il futuro è l’elettrico, ma quando ci saremo resi conto che è assurdo spostare un mezzo da 1000 chilogrammi per spostare noi stessi, il futuro non potrà essere bloccato ulteriormente. E’ chiaro che ci sono delle resistenze più che comprensibili, la pubblicità è una di queste e pertanto chi scrive queste cose ancora nel 2022 viene considerato un pazzo utopista. Certamente questo è un sito elitario. Niente pubblicità. Vi consiglio addirittura la ginnastica a corpo libero piuttosto che quella con le macchine. A corpo libero fate tutti i movimenti che volete, con le macchine fate solo quelli che vi consentono di fare le macchine, che non sono poi molti. a meno che non pensate di adottare centomila macchine…

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