GENIALITA’ DEL CICLOBUS

A Segrate si sono inventati un mezzo di trasporto avveniristico, è il ciclobus con il quale fanno andare a scuola i bambini, praticamente il primo scuola bus a pedali d’Italia. La trovata è semplicemente geniale ed è addirittura un passo più in là della casetta avanzata disegnata per i ciclisti agli incroci. Con il ciclobus lo spazio te lo prendi anche se non è disegnato per terra perché ti vedono tutti e nessuno ti può passare sopra come si fa comunemente con i ciclisti che hanno la cattiva idea di avere gli stessi diritti degli automobilisti. E’ chiaro che il ciclobus non ci salverà dal problema dell’inquinamento: non sono le sei o sette automobili risparmiate grazie al ciclobus che salvano l’aria di Milano e provincia ma l’idea del ciclobus è una di quelle idee che non possono passare inosservate ed hanno un effetto mediatico di vasta portata, il ciclobus riesce a fare una pubblicità allo spostamento a pedali come 1000 biciclette messe assieme non riescono a fare e se mille ciclisti messi sotto ad uno ad uno sono una brutta cosa ma insomma in una città con tante auto sono cose che possono succedere, l’idea che qualche automobilista vada  sbattere contro il ciclobus non sfiora nemmeno  la più perversa delle menti e provoca indignazione anche nei più accaniti sostenitori del mezzo privilegiato nel secolo scorso che qualcuno si ostina a voler privilegiare anche nel terzo millennio alla faccia dell’inquinamento devastante.

Il ciclobus è un inno alla modernità, all’idea che si può andare a scuola anche senza bruciare petrolio. Fra l’altro fa anche bene alla salute perché su questo mezzo pedalano praticamente tutti i bambini e pertanto oltre che disintossicante e salutare è pure divertente. Se non fosse che ho qualche annetto di troppo con il ciclobus vorrei tornare a scuola anch’io solo che come scolaro sarei potenzialmente scomodo e non ci starei, per esempio, a farmi quattro ore con la finestra aperta perché qualcuno ha interpretato in modo un po’ maldestro le disposizioni contro il covid.

Quella delle finestre aperte con il freddo è stata una delle dimostrazioni lampanti della mancanza di elasticità della scuola italiana. Così come ci si impantana di fronte a programmi ministeriali che a volte rendono l’insegnamento un vero e proprio percorso ad ostacoli (l’imposizione di una marea di verifiche tanto per dirne una…) ci si è persi dietro ad un’indicazione che aveva l’obiettivo di tenere le aule con l’aria più salubre possibile nelle scuole potenzialmente infestate dal virus. Risultato: migliaia di ragazzini si sono presi il comune raffreddore e non potendo distinguere fra questo, evidentemente provocato anche da un arieggiamento sconsiderato, dai sintomi del corona virus sono andati ad intasare i servizi di effettuazione del tampone che forse dovevano servire altri cittadini. Meglio pensare al ciclobus anche se pure questo mezzo ci fa pensare che la scuola ha perso un ennesima occasione per far valere i suoi diritti nella società. Le presunte corsie ciclabili che dovevano invadere l’Italia dovevano servire soprattutto agli studenti per poter consentire loro di andare a scuola in sicurezza. Avete visto quanto vengono usate? Credete che la scusa per non usarle sia che i ragazzi che dovrebbero usarle hanno paura di prendere freddo? Gli stessi ragazzi che stanno fermi quattro ore con le finestre sempre aperte senza fiatare perché hanno paura di osservare che questa è una disposizione cretina secondo voi hanno paura di pedalare per venti o trenta minuti all’aperto? Il problema è che queste corsie sono semplicemente pericolose e nessuno si fida ad usarle.

Ho visto, in qualche città che ha avuto il coraggio di adottarla, la “casetta avanzata” per i ciclisti. E’ una bomba, altro che corsie ciclabili ignorate da tutti. Dove si sono sognati di segnare le casette avanzate c’è una vera e propria rivoluzione del traffico. Per conto mio non dureranno e verranno dimenticate anche dove hanno avuto il coraggio di segnarle ma se dovessero diffondersi saranno la vera rivoluzione del traffico. Con la casetta avanzata l’automobilista attende che il ciclista liberi l’incrocio, precedenza al ciclista. E’ come se ad ogni semaforo gli automobilisti si trovassero davanti un ciclobus (che penso che ne esista uno   solo in tutta Italia: quello di Segrate), hai questi dannati ciclisti davanti e non puoi nemmeno passarci sopra per asfaltarli perché il codice della strada prevede che si possano disporre a ventaglio e possano occupare tutta quella carreggiata che tu, automobilista, hai pagato con le tue tasse (non i ciclisti che notoriamente non pagano le tasse…). Insomma con un po’ di buona volontà un traffico a misura di ciclista e di pedone si potrebbe inventarlo in tutte le città. Probabilmente non è previsto dalle norme anticovid perché il dibattito attuale è ancora se la mascherina vada tenuta su quando il pedone più vicino è a 200 metri di distanza o se in tale frangente si possa calare la mascherina per prendere un po’ d’aria. Poi vai in un fast food e vedi che di un minino di regole dettate dal buon senso se ne strafregano tutti. Ma il fast food è di origine americana e notoriamente gli americani il corona virus lo combattono con le iniezioni di disinfettante endovena. Torno a dire che il ciclobus è un’invenzione geniale, nel mio mondo questa è la notizia importante, spero che il mio mondo non si fermi a Segrate, altrimenti potrei trasferirmi a Segrate.