Domanda sulla televisione

“Mi sembri ipercritico nei confronti della televisione. In un articolo ti ci scagli decisamente contro attribuendole effetti devastanti, in altri non perdi occasione per criticarla, sei proprio sicuro che la tv sia uno dei mali del nostro tempo? Non pensi, invece che, per esempio, per gli anziani può essere un valido passatempo?”

Peggio della televisione, a mio parere, c’è il telecomando. E’ cambiato il modo di guardare la tv da quando è arrivata l’era del telecomando. Un tempo la tv aveva addirittura una funzione culturale, ma erano i tempi dell’analfabetismo, quei tempi sono un po’ passati e mi pare che la funzione culturale della televisione sia stata smarrita del tutto.
Non è bello criticare sempre tutto, mi spiace, quando critico aspramente la televisione, offendere chi ci lavora dentro con onestà e dedizione. Purtroppo è il modo di guardare la televisione che è sbagliato in Italia, forse negli Stati Uniti è ancora peggio, non so se in qualche paese esista una cultura della televisione responsabile, della tv come strumento e non come vizio. Da noi si è sviluppata una vera e propria dipendenza da tv.

Woody Allen in una delle sue uscite più famose dice che “…il cinema si ispira alla vita. Peccato che la vita si ispiri alla televisione…”. E’ una battuta ma non travisa molto la Realtà.

Una televisione più sana probabilmente sarebbe più gratificante anche per chi ci lavora dentro, al momento non so quante possibilità ci siano che questo importante mezzo possa riacquistare una vera funzione sociale.

Tu mi dici che per le persone anziane può essere un utile passatempo. Io sono pessimista, ho paura che anche le persone anziane possano perdere, per colpa dell’eccesso di ore passate davanti alla tv, delle ottime occasioni di socializzazione e di movimento. Anche la persona in sedia a rotelle può avere delle sue capacità di movimento e comunque deve essere incentivata a socializzare nonostante questo grave handicap. Nei casi dove le capacità di movimento sono proprio ridotte, dovrebbero essere i parenti di quelle persone ad occuparsi delle possibilità di socializzazione di questi soggetti e confidare nella compagnia della tv è un atteggiamento veramente deprecabile. Ad un certo punto è l’anziano a chiudersi in sé stesso affermando il famoso: “Tanto mi passo via con la televisione”. Se è vero che un po’ di televisione può essere utile in queste situazioni è anche vero che l’eccesso è dannoso sempre, per tutte le persone, anche per gli anziani che hanno bisogno di vivere più che di sopravvivere.

Prima accennavo ai disastri del telecomando. E’ stato quello a rovinare la televisione, oltre trent’anni fa, più o meno ai tempi dell’arrivo della tv commerciale. Siamo passati in breve da due-tre canali allo sterminio di canali di tutti i tipi ed il telecomando è diventato il re degli aggeggi infernali. Quando non c’era il telecomando per cambiare canale bisognava proprio alzare il sedere dalla poltrona ed andare a premere un bottone sulla tv. Si compieva un gesto atletico, nell’esecuzione di quel grande gesto atletico si ossigenava per un attimo il cervello ed in un attimo glorioso si passava da “Adesso cambio canale…” al fantastico “E poi no, la spengo proprio, perché ne ho già guardata abbastanza!”

La tv commerciale ha portato inevitabilmente ad uno scadimento della qualità dei programmi perché l’importante essenzialmente era creare dei contenitori per veicolare la pubblicità più che fornire un’informazione realmente utile per i cittadini. La tv di Stato invece di mantenere la sua posizione di privilegio, si è allineata diventando anch’essa tv commerciale e si è scatenata la corsa agli ascolti. Non è importante che la tv sia di qualità è importante che abbia molti telespettatori. Questo fenomeno sociale è stato di una portata talmente rilevante che qualche sociologo afferma che al giorno d’oggi più che cittadini siamo “telespettatori” e siamo trattati come tali.

Sembrerò grottesco nell’insistere con queste critiche al limite del ridicolo però anch’io, nella mia professione, mi scontro con questo tipo di cultura in più circostanze.
D’estate organizzo delle camminate serali in alcuni quartieri della mia città. Sono camminate che hanno lo scopo di far uscire di casa un po’ di persone per farle camminare e anche per socializzare fra soggetti dello stesso quartiere che già si conoscono. Ebbene il mio nemico numero uno in questo genere di iniziativa è proprio la televisione. Molti non vengono perché hanno il programma televisivo da vedere. Se riesco a battere la tv vuol dire che sono riuscito a creare un vero momento di aggregazione sociale. Potrà essere gratificante per me sapere che a volte riesco a battere questo concorrente così potente ma mi deprime l’idea che una semplice camminata in una serata climaticamente gradevole non sia “automaticamente” meglio di una serata davanti alla tv.
In altri ambiti la televisione è disastrosa, per esempio quando ti insegna che l’attività fisica è faticosa ed insopportabile ed è uno degli aspetti tragici della persona che deve mettersi in forma.
La televisione non critica mai se stessa e non si autodenuncia come vizio pericoloso. Ti dice che fumare fa male e giustamente ti invita a smettere, ti dice che anche l’alcool è una grossa piaga sociale e ti invita a controllare l’abuso di alcolici, può arrivare anche a dirti di non esagerare con l’attività fisica e se un campione stramazza a terra può addirittura insegnarti che lo sport è pericoloso, ma non ti dice che un bicchiere di vino è certamente meno pericoloso di quattro ore di televisione, che la sana attività fisica praticata quotidianamente può essere tanto più sana quanto riesce anche ad allontanarti dalla tv e che il campione che stramazza al suolo c’entra ben poco con la tua sana attività fisica perché il tuo problema è non farti stendere sulle strisce pedonali più che sopravvivere allo sport. Ne muoiono molti di più sulle strisce pedonali che sui campi sportivi, ma questo non fa notizia e se travisare l’informazione è un sistema per fare ascolti ben venga l’informazione distorta.

Ripeto, ho una profonda stima per chi lavora alacremente, onestamente e con dedizione nella televisione, ne ho gran poca per chi la comanda, perché ritengo, e questo è un parere assolutamente opinabile e criticabilissimo, che questa tv faccia più danni che servizio.