COSA FA L’ATTIVITA’ FISICA

Ho paura di dover passare il resto dei miei giorni a spiegare come può far dimagrire una grande quantità di attività fisica. In realtà non penso che l’attività fisica sia stata inventata dal Padreterno per dimagrire. Certamente (ve lo confesso deludendo qualcuno) quando io ho iniziato a studiare gli effetti dell’attività fisica sull’organismo (a tredici anni quando frequentavo ancora la scuola media e non anni più tardi quando mi sono iscritto all’Istituto Superiore di Educazione Fisica) non l’ho fatto con l’ambizione di prepararmi ad affrontare una quantità smisurata di domande sul presunto dimagrimento indotto da un certo tipo di attività fisica.

Studiavo l’attività fisica perché mi entusiasmava la materia e mi entusiasmavano gli adattamenti che l’attività fisica poteva (può…) indurre sul nostro complessissimo organismo. Quando studiavo Pavlov (quello dei riflessi condizionati), a quattordici, quindici anni lo ritenevo un po’ riduttivo e anche se lo ritenevo indispensabile per capirci qualcosa sull’argomento, ritenevo che il punto di vista di Pavlov fosse semplicemente un punto di vista di un’aspetto molto circoscritto del tema dell’attività fisica. Al giorno d’oggi ritengo che Pavlov (che tutto sommato si studia meno di un tempo) sia mediamente molto più in alto di tutti i discorsi che si fanno attorno all’attività motoria. Milioni di persone vogliono dimagrire, e non ci domandiamo perché vogliono dimagrire. Come insegnanti di educazione fisica non ci stiamo domandando perché l’attività fisica sta rischiando di trasformarsi in quella cosa che “serve per dimagrire”.

Forse una cosa molto banale che posso fare è scrivere uno stupido articoletto su “cosa fa l’attività motoria” perché è quello che dobbiamo sapere se vogliamo avere la speranza di ricominciare a trattare la materia per ciò che merita e non per quanto è in grado di produrre in termini di dimagramento.

Perché scrivo questo stupido articoletto? Perché mi sento come il gestore di un’enoteca nella quale entrano solo avventori che sono interessati ad ubriacarsi e del vino non gliene frega proprio nulla. L’ubriacatura è l’effetto collaterale sgradevole del bere vino non è l’obiettivo finale e succede solo se ne bevi troppo. Il dimagrimento è solo un effetto collaterale dell’attività fisica, qualcuno non lo ritiene sgradevole, ma comunque si verifica solo quando tendiamo a fare un po’ troppa attività fisica.

Accade che chiedano consigli per fare “troppa attività fisica” soggetti ai quali l’attività fisica non interessa proprio nulla. Come può ubriacarsi uno al quale non piace il vino?

Per questo sono costretto a dire sinteticamente cosa fa l’attività fisica, perché il quadro globale della materia sta sfuggendo a tutti, insegnanti compresi.

 

Allora l’attività fisica, nella consapevolezza di dire come sempre attorno a quest’argomento nel quale non esistono certezze un tot. di inesattezze, ma nella necessità di confinare il tema dimagrimento nell’ambito marginale che deve occupare, produce ciò:

 

1°) Una serie di adattamenti di tipo nervoso ed organico grazie ai quali un gesto motorio può essere compiuto in modo sempre più preciso ed efficace.

2°) Una serie di adattamenti di tipo nervoso ed organico grazie ai quali un gesto motorio può essere compiuto in modo sempre più “economico”, meno energeticamente dispendioso ed impegnativo a livello nervoso.

3°) Non da ultimo una serie di adattamenti di tipo organico (e pare anche di tipo nervoso) che contribuiscono a migliorare lo stato generale di salute del soggetto che svolge attività fisica.

Su questo terzo aspetto è intervenuta anche la comunità scientifica e, capitanata dei medici che hanno condotto una marea di studi, ha tentato un po’ di codificare l’attività fisica riducendola allo stato di scienza ma per fortuna non ci è riuscita perchè l’attività fisica è rimasta comunque un’arte.

4°) Aspetto correlato e solo apparentemente molto meno importante degli altri tre, l’attività fisica è quella cosa che esercitata in grande quantità puo’ indurre un dimagrimento se va a stimolare delle modificazioni organiche che possono appunto essere innescate da grandi quantità di movimento.

Su questo quarto punto si è scatenato il mondo, altro che medici e scienziati. Questo quarto aspetto che è un correlato, o lo chiamerei un “effetto collaterale” dell’attività fisica, viene visto al giorno d’oggi come di gran lunga il discorso più importante da fare attorno all’attività fisica.

 

Allora io mi trovo condannato a discutere in modo poco entusiasmante solo dell’aspetto  meno importante della materia che tratto e questo a volte è un po’ deprimente e mi domando perché non ho avuto in dono le doti per fare il pittore che è davvero considerato un artista e non uno scienziato anche nel 2017.

Poi mi rincuoro pensando che anche se sono tenuto a rispondere educatamente a tutte le persone che mi interpellano perché se hanno fiducia in me meritano comunque come minimo una risposta gentile, non sono certamente obbligato ad insistere quando espongo le mie osservazioni sulla materia solo ed esclusivamente sull’aspetto del dimagramento.

Ecco allora le ultime righe sono scritte solo per me stesso perché non gliene frega niente a nessuno  ma comunque io ritengo che l’attività fisica dovrebbe essere quella materia che noi insegnanti ci preoccupiamo di sviscerare a fondo per fare in modo che sia sempre più coinvolgente ed entusiasmante, che tutti la possano praticare perché è divertente e  non c’è alcun motivo per rinunciarci, e che tutti possano capire che oltre a migliorare le nostre capacità fisiche e le nostre capacità di produrre gesti di buona qualità e che costano sempre meno fatica è anche molto importante per la salute come sancito anche dalla comunità scientifica che è pure quella che continua ad ignorare che mediamente ci muoviamo troppo poco. Alla faccia delle diete e di quelli che dovrebbero ubriacarsi di attività fisica perché vogliono dimagrire. Ma non hanno trovato una comunità che abbia rispetto per l’attività fisica.