Commento a “Attività motoria e pubblicità”

“… critichi l’attuale sistema della pubblicità che è quello che inevitabilmente funziona nell’economia di mercato, criticare è facile ma se non esistono strade alternative è anche piuttosto inutile. Noi siamo immersi in questo tipo di economia e non ci si può lamentare se il sistema della pubblicità possa portare a dei difetti di informazione. In questo sistema l’obiettivo non è la qualità dell’informazione bensì la qualità dei flussi di mercato e delle transazioni economiche, se quella non è elevata si blocca tutto e tutti i discorsi teorici per un miglior funzionamento dell’impianto sociale cadono. Anche l’attività motoria non fa eccezione e pertanto è fortemente condizionata dal sistema della pubblicità e quindi da televisione, mezzi di comunicazione di massa e tutto ciò che può aiutare a spingere il mercato in una certa direzione. Un utopistico mondo dell’attività motoria che funzioni meglio di questo è tutto da inventare e, probabilmente, in questo tipo di sistema economico, è del tutto improponibile.”

Allora, facendo il verso alla pubblicità, cito nientepopodimenoche un famoso spot pubblicitario di forse mezzo secolo fa o poco meno dove un omino che mi pare che pubblicizzasse un detersivo (è passato un po’ e non vorrei sbagliare…) diceva. “Non esistono cose impossibili…!” e ovviamente a dimostrazione di ciò ti faceva vedere i miracoli che combinava il prodotto che pubblicizzava lui che mi pare proprio che fosse un detersivo.

Ora un mondo dove l’attività motoria non è gestita esclusivamente da privati e fortemente condizionata dal sistema economico attualmente non esiste ma per conto mio non è un’utopia e spiego brevemente perchè pur partendo da distante.

In questo periodo i “No vax” (parto proprio da distante) occupano le pagine di tutti i giornali per un problema che teoricamente dovrebbe essere inesistente. I “No vax” sono la chiara testimonianza dell’efficienza del nostro sistema sanitario. Il nostro sistema sanitario è talmente efficiente che per alcuni è addirittura soffocante, invadente, opprimente e andrebbe frenato nei suoi slanci di efficienza verso la popolazione comune. In sistemi sanitari inefficienti (in Africa, tanto per dire) i “No vax” non esistono per il semplice motivo che il problema non si pone. Il vaccino non è nemmeno disponibile, non c’è proprio nulla da contestare non te lo fanno nemmeno se piangi perchè proprio non c’è.

Ora questa aberrazione dove un sistema è talmente organizzato che crea addirittura una reazione di fuga nella popolazione (forse basterebbe semplicemente dire che le dosi scarseggiano invece di proporre fantomatiche regole coercitive per invogliare la popolazione a vaccinarsi) la porto in campo per ipotizzare un’altra cosa che ha a che fare con la salute ma dove il nostro atteggiamento è molto simile a quello dei paesi africani ed è il mondo, praticamente inesistente, dell’attività motoria di prevenzione. Di quell’attività fisica che dovrebbe servire a tutti i cittadini di ogni età e ceto sociale per restare in salute. Questa attività, per fortuna non dappertutto sul nostro territorio, ma purtroppo in molte situazioni, non te la offrono gratis nemmeno se piangi ed il giorno che orde di manifestanti sfileranno per le città con cartelli con scritto: “No attività fisica” io mi ubriacherò perché vorrà dire che il sistema di fruizione dell’attività motoria nel nostro territorio ha raggiunto l’efficienza del nostro sistema sanitario.

Così come ci sono i manifestanti che inneggiano ad una presunta dittatura sanitaria perché qui fra un po’ se non ti vaccini ti tolgono pure il diritto di voto, io vorrei che esistesse una dittatura dell’attività fisica dove se non dimostri che svolgi almeno un po’ di attività fisica ti tolgono addirittura il diritto all’assistenza sanitaria (che, guarda a caso, è la stessa cosa che certi personaggi un po’eccentrici hanno proposto proprio per chi non si vaccina tanto per continuare nell’esempio).

In ogni caso senza arrivare a questi estremi, che poi divento famoso come i contestatissimi virologi ai quali tagliano le gomme dell’automobile, come esiste l’assistenza sanitaria gratuita e disponibile per tutti sarebbe bello che, con adeguate politiche sociali, si arrivasse anche all’attività motoria gratis per tutti.

Quando predico in modo ossessionante l’utilità della realizzazione di una efficiente rete di piste ciclabili su tutto il territorio nazionale ma non solo per i turisti, anche per chi deve andare a lavorare e usa la bici tutti i giorni, non faccio che proporre la più razionale e logica mossa politica per la diffusione dell’attività motoria di massa.

E’ chiaro che sono mosse di forte impatto politico e pure economicamente onerose, ma se la salute pubblica è importante è opportuno iniziare a ragionare anche in quel senso. “Ma il nostro sistema economico non spinge in quella direzione…” Ho capito, ma non si può attendere che cambi il sistema economico per proporre scelte di mobilità urbana che oltre che essere dettate dall’emergenza ambientale (altra questione che non può attendere un nuovo sistema economico…) hanno decisamente a che fare con la salute dei cittadini.