CHI GLIELO SPIEGA AI DIRIGENTI SCOLASTICI?

Ci risiamo. Inizia la scuola e gente che parcheggia sulle corsie ciclabili, SUV parcheggiati fin su per i muri per avvicinarsi più possibile al portone d’ingresso della scuola per prendere il pargolo che, poverino, ha uno zaino che pesa 12 chilogrammi e non si può farlo camminare nemmeno per 100 metri. Purtroppo la storia dello zaino da 12 chilogrammi è terribilmente vera (se non sono 12 sono 11 o 10) ed è la scusa ufficiale per i genitori per continuare a parcheggiare e transitare in posti dove non è assolutamente opportuno farlo soprattutto durante l’orario di entrata ed uscita dei ragazzini a scuola.

Questa scusa dello zaino troppo pesante deve essere assolutamente smontata e per smontarla non occorrono nuove leggi perché basta far rispettare quella che c’è già, molto severa e categorica. Il peso massimo dello zaino è determinato in base alla struttura del ragazzo,  non ci sono possibilità di equivoco e la possibilità che un  ragazzo possa acquisire una scoliosi o meno anche se non ne è geneticamente predisposto non è una disputa che deve tormentare i sonni dei dirigenti scolastici, quella legge lì è una legge che va fatta rispettare a prescindere da strane speculazioni di carattere filosofico (qualcuno sostiene che se uno non è predisposto alla scoliosi non se la prende nemmeno se trascina avanti e indietro da scuola carichi sconsiderati, questa cosa non ci interessa).

Perché mi impunto sul rispetto di quella famigerata legge del 1999 tanto derisa quanto ignorata? Perché a cascata, tale rispetto potrebbe portarci fino alla realizzazione di quella cosa che i francesi vogliono fare nelle strade di accesso delle scuole di Parigi che, se tutto funzionasse a dovere, da noi sarebbe già una splendida realtà da una ventina d’anni.

Con lo zaino leggero (come prescrive la legge appunto) vai a scuola a piedi o in bicicletta. Se ti accompagna tuo papà ti lascia a 100 metri da scuola perché siccome hai lo zaino leggero puoi benissimo farti l’ultimo pezzo a piedi. Davanti a scuola come ogni scuola che si rispetti c’è uno splendido divieto di transito durante gli orari di entrata ed uscita. Possono transitare, a passo d’uomo (5 chilometri l’ora), con la dovuta cautela, solo chi porta allievi in condizioni di disabilità (anche temporanea con opportuno certificato) ed eventuali pulmini scolastici. A quel punto la strada della scuola è una vera e propria palestra a cielo aperto dove si può pure (con il dovuto buon senso senza mettersi a sudare come dannati…) giocare a calcio e/o a pallavolo, oltre ovviamente a chiacchierare serenamente ben distanziati senza fastidi di macchine che rombano attorno.

La realtà attuale della maggior parte delle scuole italiane dove non vi è il controllo dei vigili (dove c’è il controllo ovviamente la musica è diversa) è di auto che ti passano a mezzo metro ai 40 chilometri all’ora alla faccia del divieto di transito in pieno orario di entrata ed uscita. Se qualcuno crede che 40 chilometri all’ora non siano nulla e non sia il caso di drammatizzare per questo, provi ad andare contro ad un auto ai 40 chilometri all’ora e dopo mi dirà se con le auto che passano ai 40 si può chiacchierare tranquilli come nel salotto di casa propria.

La rivoluzione dei pedoni che chiedono il rispetto dei loro diritti passa proprio dal rispetto della legge sul peso degli zaini. Pare un po’ come la storiella della farfalla che sbatte le ali a Pechino e provoca un terremoto chissà dove. Questo è comunque un terremoto ma un terremoto del quale non bisogna aver paura perché oltre tutto è anche una grande mossa di educazione al rispetto dell’ambiente. Speriamo che sia la volta buona che ci si muove concretamente utilizzando le leggi che già ci sono.