CERCASI DISPERATAMENTE GARE DI ATLETICA “QUALSIASI” IN LUGLIO ED AGOSTO

L’atletica, almeno a livello italiano, ha ancora da imparare molto dal grande calcio.

La stagione dell’atletica è quella estiva. Durante l’inverno si disputano le gare indoor che, anche se hanno un grande seguito, non sono le più importanti, poi ci sono le corse campestri che per i corridori di lunghe distanze hanno anche un ruolo significativo ma sono solo nella stagione invernale, poi ci sono le corse su strada che, anche per motivi di business, sono ormai in tutti i periodi dell’anno.

Da questo punto di vista anche l’Italia non fa eccezione e ti puoi trovare benissimo a luglio o ad agosto la corsa su strada abbinata alla festa del patrono o alla sagra di chissà che cosa dove assieme ad atleti di alto livello possono partecipare anche gli altri purché abbiano il coraggio di sfidare il crescente caldo delle estati italiane.

Il caldo nell’estate italiana è certamente un fatto importante e non sono assolutamente io a negare come i drammatici cambiamenti climatici lo facciano diventare sempre più importante e decisivo per ogni nostra attività.

Mi pare giusto sottolineare che per quanto riguarda le corse più lunghe del programma dell’atletica su pista, già ai miei tempi si era un po’ avari nell’organizzare gare sui 5.000 e 10.000 metri nei mesi di luglio ed agosto, a meno che non fosse per le cosiddette gare “istituzionali” quali campionati assoluti e campionati di società, nelle altre gare solitamente nel periodo più caldo si aveva l’abitudine di inserire la consueta anche se non olimpica distanza dei 3000 metri per far gareggiare gli specialisti del mezzofondo prolungato. Già allora non era raro trovarsi la seratina italiana umida da quasi trenta gradi e anche se la gara più lunga era in programma a fine manifestazione, magari, alle dieci di sera, anche per i corridori di lunghe distanze i 3000 erano più che sufficienti per mettere in moto i loro “diesel”.

Per quanto riguarda salti, lanci e distanze brevi nessuno si è mai sognato di dire che ci fosse troppo caldo. Quello che però per tradizione e ancora adesso continua a mancare è un programma di gare “qualsiasi” non dico estremamente fitto ma almeno dignitoso per far gareggiare anche in questi mesi atleti che non prendono parte ai campionati europei o ai mondiali o alle Olimpiadi. Insomma i cosiddetti atleti normali, quelli che non hanno nemmeno la fortuna di poter prendere parte ai campionati italiani perché anche la partecipazione a questi richiede dei minimi di non facile conseguimento.

Qualcuno dice che gare di atletica organizzate per atleti non estremamente performanti nei mesi di luglio ed agosto non possono avere una grande partecipazione perché la maggior parte di quegli atleti, sapendo di non essere impegnata in manifestazioni importanti, decide di programmare le ferie per quel periodo come la maggior parte degli italiani ma questa per conto mio è una scusa che non sta in piedi perché ammesso e non concesso che durante la vacanza un atleta non vuole assolutamente fare nessuna gara (ma non è così, è proprio perché sei in vacanza con la mente sgombra da stress di lavoro che una garetta te la fai volentieri) non c’è quasi nessuno che se ne sta in vacanza due mesi e pertanto chi non gareggia a luglio potrà gareggiare in agosto e viceversa.

Il fatto è che è un cane che si morde la coda. Non si organizzano gare perché si ha paura che vengano pochi atleti (eppure nelle corse su strada dove il caldo si sente eccome perché talvolta sono anche 7-8 chilometri se non più lunghe, di gente ce n’è anche d’estate) e così nessuno si pone il problema di chiedere le gare e di poter gareggiare nel periodo più tranquillo dell’anno e decisamente idoneo per l’ottenimento di buoni risultati, soprattutto per salti, lanci e corse brevi.

Per conto mio occorre un salto culturale e senza prendermela con l’atletica di alto livello che è giusto che organizzi le sue gare più importanti nel momento migliore, bisogna smetterla di pensare che esiste una fascia di atleti che le gare in luglio se le guarda solo in televisione.

La stagione dell’atletica è l’estate per tutti, poi ci sono degli atleti che devono certamente andare in forma in luglio ed agosto perché è lì che ci sono gli appuntamenti più importanti ed un’ altra fascia di atleti che può permettersi il lusso di andare in forma quando cavolo gli fa comodo, anche in giugno o in settembre. In ogni caso in uno sport evoluto deve esserci la possibilità di gareggiare nel momento più propizio per tutti.

E’ come se il grande calcio sospendesse le partite a febbraio e marzo perché è li che si decidono i campionati più importanti e allora gli atleti di medio livello è bene che si guardino questi per televisione sospendendo la loro attività.

Si trova il tempo per guardare i campioni anche durante la propria attività e si trovano pure i giudici disponibili a collaborare nelle gare senza campioni, non sono certamente tutti impegnati ai mondiali o alle Olimpiadi, si tratta semplicemente di muoversi dal gretto provincialismo secondo il quale, con le fabbriche chiuse si chiude pure lo sport dei comuni mortali. Se la fabbriche sono chiuse di sport se ne fa ancora di più e se c’è caldo si corrono i 3000 metri invece dei 10.000, bisogna semplicemente superare la cultura della televisione, cosa che mi pare di aver scritto un tantino di volte sui miei articoli, forse qualche centinaio…