CAUSE DI SEDENTARIETA’: GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA TELEVISIONE

A volte mi perdo in un pressapochismo desolante e a chi mi chiede quale sia il miglior consiglio che riesco a dare in tema di attività motoria rispondo: “Spegni la televisione!”

Anni di esperienza mi hanno disilluso sul fatto che il consiglio tecnico possa essere determinante per cambiare le abitudini motorie di un sedentario. Purtroppo il consiglio “principe”, il consiglio più importante, è proprio un consiglio che di tecnico ha gran poco e sul quale l’esperienza professionale maturata nel corso degli anni sembra non incidere per niente. Invece è proprio l’esperienza professionale a suggerire che se ci perdiamo sul dettaglio tecnico di un piede non appoggiato proprio perfettamente nella camminata o nella corsa stiamo prendendo in giro il nostro “allievo”. La scelta importante non è come appoggiare il piede ma come utilizzare il tempo libero che si ha. Se si sceglie di usare il tempo libero in un certo modo, il piede sarà appoggiato in modo più che accettabile in breve tempo, anche senza che nessuno ci spieghi come bisogna fare. Se invece si continua ad impiegare il tempo libero in altro modo a nulla varrà saper appoggiare benissimo il piede. E’ proprio il caso di dire che vale più la pratica della grammatica e non è grazie ad informazioni tecniche che riesco a sconvolgere le abitudini motorie di chi si muove troppo poco. Chi si muove troppo poco non si muove troppo poco perché appoggia male il piede ma per tutt’altri motivi. Se mi limito a dare indicazioni su come appoggiare meglio quel piede non ho risolto nulla perché il problema è altrove.

Per cui, atterrando, nel momento in cui io ho toccato un tasto dolente tipo quello dell’eccesso di ore passate davanti alla televisione, metto il dito nella piaga ma vado giusto nel cuore del problema.

C’è una correlazione impressionante fra numero di ore passate davanti alla televisione e la sedentarietà. Si può certamente affermare come la televisione sia una delle più grosse cause di sedentarietà. Chi si muove molto difficilmente è un accanito “consumatore” di televisione (non ne ha il tempo) mentre chi la guarda molto  quasi sempre è in deficit di attività motoria. Sedentari non si nasce, lo si diventa per colpa della televisione. E ciò può accadere a tutte le età perché la televisione fa danni anche fra i più giovani, anzi, ultimamente “soprattutto” fra i più giovani, alla faccia di chi continua a credere che sia soprattutto il passatempo degli anziani. Al contrario, pare quasi che gli anziani siano vaccinati contro la televisione e molte volte riescono a gestirla meglio dei giovani. Un anziano è difficile che diventi sedentario per colpa della televisione, può restarlo se lo è sempre stato, ma non lo diventa.

Il danno causato dalla televisione è duplice. Da un lato c’è un danno “diretto”, facilmente intuibile, che è quello dovuto al fatto che nella maggior parte dei casi, (salvo qualche lungimirante che pedala sulla cyclette) per guardarla si sta maldestramente stravaccati in poltrona. Il telecomando ci evita addirittura quello splendido gesto di tempi ormai arcaici che era l’eroico “staccare il sedere dalla poltrona” per vedere se dall’altra parte (“dall’altra parte” perché, a quei tempi,  i canali erano semplicemente due…) c’era qualcosa di meglio.

Il secondo danno che è quello di tipo “indiretto” è ancora più subdolo e devastante. E’ la cultura della televisione ad essere terribilmente istigatrice alla sedentarietà. I contenuti di pubblicità e programmi sono un inno alla sedentarietà. Basta che vediamo come ci viene presentata l’attività motoria per televisione. L’attività motoria, secondo la televisione, è quella cosa che ci fa sempre sudare terribilmente, noiosa da morire, che si può fare praticamente solo in palestra e che il soggetto della pubblicità o del telefilm non vede l’ora di finire perché ha certamente qualcosa di più importante e divertente da fare.

Addirittura si pubblicizzano i prodotti dietetici inneggiando al fatto che se uno li consuma può finalmente dire basta alle inutili fatiche fatte in palestra per tenersi in forma.

Se poi parliamo di sport, quello televisivo sarà anche altamente spettacolare ma non è certamente quello che ci avvicina di più alla pratica sportiva.  A volte vedere campioni impegnati in imprese che solo i  professionisti possono tentare di sostenere ci può portare ad un senso di distacco, ad immaginare che è meglio che il nostro ruolo resti confinato a quello di “spettatori” dello sport più che di protagonisti. Al contrario lo sport vero ha assoluto bisogno di protagonisti dilettanti di tutte le età più che di professionisti e, anche se non auspicabile a livello televisivo, è molto meglio una nazione con alcuni milioni di sportivi  di tutti i livelli anche se ha pochi campioni “vincenti” nelle manifestazioni di vertice che non una nazione che vince in TV ma nella pratica di base ha grandi lacune in  molti sport.

E’ triste dirlo ma se ci aspettiamo che dalla televisione possa arrivare un contributo alla diffusione della cultura dell’attività motoria per la salute ci illudiamo per nulla. Al momento la televisione è solo il grande nemico del movimento ed il primo grande gesto atletico di grosso rilievo che dobbiamo imparare è quello che ci consente di spegnerla.