ANCORA SULLE RESTRIZIONI COVID E SUL BUON SENSO

Ci siamo ancora dentro, non ce n’era dubbio, e vi saranno ancora restrizioni molto gravi alcune delle quali devono essere studiate molto bene e valutate nella soluzione applicativa se non vogliamo fare ulteriori danni.

Intanto permettetemi un’uscita delle mie: la terza ondata potremo ricordarla come l’ondata del telefonino. Li avete visti i giovani con il telefonino? Guardate che non sto parlando dei diciottenni, parlo dei bambini, i bambini che una volta avevano i pantaloncini corti e giocavano tutto il giorno, quelli che adesso vestono griffati e giocano con il telefonino. Occorre uno scienziato per capire che si sono trasmessi il virus grazie all’uso compulsivo e patologico (patologico sempre, indipendentemente dal fatto che sia pure l’attrezzo che gli ha fatto portare a casa il virus…) dello stramaledetto telefonino? La colpa è stata del telefonino non della scuola, o meglio della scuola che ha consentito che questi potessero contagiarsi con il telefonino.

Adesso grazie al telefonino, che nella nostra civiltà sta portando pochi benefici ed una marea di danni (incontrollati perché il business è business…), dovremo subire nuove restrizioni perché le scuole saranno chiuse (visto che è lì il luogo dove si gioca meglio e con tanti soggetti diversi con il telefonino…) e ci saranno pure restrizioni sulle attività all’aperto e lì mi tocca davvero mettermi a fare lo scienziato del buon senso.

Faccio lo scienziato del buon senso quando spero (devo ancora studiarla bene perché, come al solito è pure difficile capire nel dettaglio quali sono le nuove restrizioni e ciò dimostra che non c’entra con il colore politico di chi impartisce le direttive, da quel punto di vista non è cambiato nulla…) che non ci si perda in follie applicative di alcune norme in senso troppo rigido in relazione alla pratica dell’importantissima attività fisica all’aperto. L’anno scorso ad un certo punto bisognava pure contare i passi che facevi dalla porta di casa perché oltre un certo numero di passi eri in multa. Prima domanda: la sanno questi scienziati che il virus si trasmette molto meglio al chiuso che all’aperto? Lo sanno che all’aperto se usi le precauzioni dovute ed hai l’attenzione di scansare con ampio rispetto chi come te ha avuto l’idea di uscire di casa è quasi impossibile contrarre il virus? Lo sanno che chi esce di casa contrae il virus perché va al supermercato, perché va in banca, perché va a lavorare, perché va all’ospedale o a far carburante per l’auto ma non perché va a camminare in aperta campagna lasciando cinque metri di zona di rispetto ogniqualvolta incrocia un altro essere umano?

Allora sarebbe il caso di dire che, nel rispetto del fatto che ogni luogo al chiuso fuori di casa è comunque potenzialmente pericoloso, non è allontanandosi di casa trecento metri anziché duecento che si aumentano le possibilità di essere infettati o di infettare qualcun altro. A patto che non si vada a leggere appassionatamente il telefonino di qualcun altro, a stretto contatto di guancia col proprietario come è avvenuto in modo indecente con i bambini nella terza ondata.

Queste cose sembrano dettagli di pignoleria esasperata ma non lo sono perché poi va a finire che fioccano le multe (e pure salate) per chi viene scoperto, come lo scorso anno in questo periodo, che camminava in un luogo isolato a 300 metri di casa. Molto spesso il luogo più pericoloso è proprio la porta di casa dove si rischia di incrociare qualcuno poi, quando si cammina è buona norma andare nel luogo più deserto possibile e nell’orario meno frequentato possibile e da questo punto di vista mi verrebbe da gettarmi in un’ altra questione spinosissima nel senso che se uno ha paura anche della propria ombra e si sente un soggetto molto a rischio covid potrebbe pure avere l’idea di andare a camminare a mezzanotte o alle quattro del mattino, ma su quello soprassediamo perché in effetti andando alla mattina presto non si trova caos e alla mattina presto è ancora consentito. Ciò che è certo è che se il luogo sicuro (anche da automobili perché non dimentichiamo che molti italiani purtroppo abitano in vie dove comanda ancora l’automobile e se non stai attento ti travolgono alla faccia della zona rossa perché trovano sempre il tempo per sfrecciare a 50 chilometri all’ora in pieno centro abitato, visto che le zone 30 sono ancora una rarità per pochi intimi) è a 300 metri da casa o a 400 non c’è alcun motivo razionale per cui un qualsiasi cittadino deva stazionare entro i duecento metri di raggio d’azione dalla sua casa come se fosse un vero e proprio recluso agli arresti domiciliari. A quel punto dotiamolo di braccialetto così siamo più precisi per poterlo sanzionare meglio.

Mi auguro che su queste cose si rifletta perché la salute è più importante dell’economia e come si bloccano le attività produttive è pure importante bloccare i regolamenti idioti che ci impediscono di esercitare l’importantissima attività fisica per la profilassi sanitaria. Penso che chiunque si sia reso conto che stare troppo in casa indebolisce le difese immunitarie, anche se forse i luminari della televisione continueranno a dirci che più si sta a casa e più fa bene alla salute. Magari pure davanti alla televisione e con il sacchetto gigante di patatine per poter guardare tutti ma proprio tutti i programmi, pure i più idioti.