A NATALE SIAMO TUTTI PIU’ BUONI

Sarebbe il caso che lo fosse anche PTG che troppo spesso spara a zero su cose e personaggi che hanno la sola colpa di vivere il tempo in cui siamo.

E allora, con grande sforzo, provo ad essere più buono e comprensivo verso chi tendo a criticare ad oltranza con critiche che più che critiche costruttive sembrano vere e proprie accuse.

La scuola.

La scuola la critico perché per conto mio è la vera speranza dell’umanità. Non della sola Italia, dell’umanità intera. Ho troppo rispetto per la scuola per non criticarla praticamente tutti i giorni della mia esistenza e sulla mia lapide potrebbe pure esserci scritto: “Ha lottato e perso contro questo tipo di scuola…”.

Critico sempre fortemente la scuola perché penso che sia sufficiente passare dalla scuola “conservativa”, quella della poesia a memoria, alla scuola innovativa, quella che sviluppa lo spirito critico del ragazzo per rivoltare questa società come un calzino.

Per conto mio l’unica scuola che funziona é quella primaria (anche se pure lì danno troppi compiti…) dove ti insegnano i buoni principi. Poi, per un gran numero di anni, ti insegnano che tutto ciò che avevi imparato alla scuola primaria erano solo frottole. Un adolescente che prova a crescere applicando i principi che ha appreso nella scuola primaria viene definito ritardato mentale e se non si adegua rischia di rimediare un tot. di bocciature.

Purtroppo sono le scuole superiori e le università in genere che vanno bocciate perché si adeguano ad una società sbagliata e ad un mondo del lavoro che non funziona senza portare concretamente qualcosa di nuovo per sanare gli squilibri patologici del pianeta.

Allora, per essere buoni con la scuola, bisogna sottolineare il fatto che possa essere la vera speranza dell’umanità e pertanto non va chiusa ma solo migliorata. Abbiamo bisogna della scuola, anche se non di questa, dobbiamo amarla e non trascurarla.

L’attuale organizzazione dell’attività motoria.

Critico sempre anche l’attuale impostazione dell’attività motoria per tutti i cittadini incentrata sul business e non sulle vere esigenze della popolazione (anche in tal caso, mica solo in Italia…). E pure qui bisogna essere buoni con tutti quelli che si occupano di attività motoria perché, anche se talvolta sono resi miopi dalla ossessiva ricerca del tornaconto, operano comunque in un campo che ha direttamente a che fare con la salute della popolazione. Lì si tratta semplicemente di rendersi conto che la qualità alla fine paga e pertanto chi investe sulle competenze più che sulle macchine da palestra alla fine ha buon gioco perché la macchine sono limitate ed ignoranti mentre il professionista se ha un attimo di elasticità può aiutare un numero spropositato di allievi a servirsi in modo ottimale dell’attività motoria, altro che uso indiscriminato di pesi e macchine da palestra che nella maggior parte dei casi servono a poco o niente.

Dobbiamo essere buoni anche lì, incentivare i professionisti del movimento a metterci del loro e a provare nuove strade anche se gli imprenditori del fitness indicano una sola strada che ha motivazioni tutt’altro che salutistiche.

Industria automobilistica, televisioni e altri grandi potentati che premono per il “non cambiamento”.

Molte volte mi scaglio contro industria automobilistica e televisioni che leggo come simboli della refrattarietà al cambiamento. L’industria automobilistica vive sul fatto che nella sola Italia ci sono 40 milioni di auto che circolano, le televisioni vivono sul sistema della pubblicità che è quello che ci stermina continuando a farci lavorare troppo per acquistare cose inutili e che inquinano in modo esagerato il pianeta.

Hanno tutti paura ad evolversi perché un cambiamento di stile porterebbe indubbiamente ad uno sconquasso del modo di vivere.

Bisogna essere buoni anche con loro, ammettere che, se cambiano, hanno ancora motivo di esistere. Una casa produttrice di auto francese, avrebbe già prodotto l’auto del futuro, inquina poco o niente ma ha un piccolo problema, che questo mezzo del futuro, che costa pure abbastanza poco, pesa circa mezza tonnellata ed immerso in un traffico di mostri che pesano molto spesso vicino alle due tonnellate è semplicemente pericoloso. Non solo, ma come mezzo del futuro è pure lento perché il futuro non è nella corsa alla velocità ma al rallentamento degli spostamenti per lavorare di meno e vivere con meno stress. Non ci si muove più in fretta per produrre di più, ci si sposta più piano per pensare di più. Attualmente l’opzione della lentezza per migliorare il mondo non è molto considerata e pertanto con questo mezzo piuttosto leggero tendono proprio a passarti sopra.

Pertanto più che demonizzare le case automobilistiche si tratta di premiarle quando mostrano una volontà innovativa. Si tratta semplicemente di immaginare un traffico più a misura d’uomo che non di società schiacciasassi.

Anche la televisione per certi versi deve essere valutata con attenzione più che messa al bando perché ha un potenziale comunicativo, soprattutto verso gli anziani, ancora molto forte e un nuovo modo di pensare potrebbe essere spinto anche grazie ad essa. E’ chiaro che una televisione onesta più che fare pubblicità a se stessa fa pubblicità a corretti stili di vita ma non per questo deve chiudere i battenti, forse deve semplicemente rivedere il rapporto con gli inserzionisti che attualmente risponde solo a logiche di mercato e non certamente di qualità del servizio.

Gli oligarchi che controllano tutti questi sistemi.

Infine bisognerebbe essere buoni anche con le oligarchie dominanti, quelle poche migliaia di persone che gestendo il potere economico controllano la politica e tutte quelle mosse strategiche che producono gli orientamenti delle abitudini di vita. Sono i grandi burattinai verso i quali si fa fatica ad essere buoni perché si ha la continua sensazione che decidano sempre con il dollaro in testa.

Si fa fatica a capirli ma obiettivamente vivono in un mondo dove si va dal pezzente che sopravvive con un dollaro al giorno (lo sapete tutti, non fate finta di non saperlo…) al nababbo che ha a disposizione anche più di un milione al giorno e non sa proprio come spenderlo (e questi sono più di quanti crediate e messi insieme fanno una potenza economica da urlo) è chiaro che in un contesto simile ogni innovazione traumatica del sistema sociale sia vista con timore perché i milioni e milioni di persone che vivono in clamorose ristrettezze economiche non ci stanno mica molto a lavorare per mantenere i lussi inutili dei nababbi. E’ un mondo per certi versi molto irrazionale alla faccia del progresso tecnologico e dove l’informazione autentica viaggia come nell’età della pietra se non peggio perché si usa la tecnologia proprio per bloccarla.

E’ difficile voler bene ai grandi burattinai anche a Natale e si potrebbe augurare loro semplicemente di capire che non si portano i loro infiniti patrimoni nella tomba e pertanto sarebbe opportuno che pensassero un po’ di più nella loro esistenza anche a chi crepa di fame invece che ad aumentare ulteriormente i loro già esagerati patrimoni. E’ un discorso di Fede e allora si tratta di augurare a tutti un po’ di Fede nelle proprie possibilità per migliorare il mondo. Abbiamo gran Fede sul fatto che ciò sia negli intenti di chi non sta per niente bene, dobbiamo aver Fede che ciò possa entrare nel pensiero (per illuminazione Divina) anche di chi nel cambiamento non ci vede proprio nulla di buono.