UNO O DUE ALLENAMENTI AL GIORNO: DILEMMA NON SOLO DA PROFESSIONISTI

Premesso che io ritengo una qualsiasi attività sportiva che richiede un allenamento al giorno almeno fino ai 30-35 anni come la cosa più salutare che ci possa essere. Premesso che in un paese civile tutti i cittadini dovrebbero avere il tempo libero a disposizione per farsi questo sacrosanto allenamento quotidiano, una disputa può sorgere sull’opportunità di provare ad inserire in modo sistematico nella propria preparazione sportiva i due allenamenti al giorno cosa che non è certamente da tutti, implica delle difficoltà organizzative di tipo “esistenziale” ma non è come si possa credere un dilemma che riguarda solo gli atleti professionisti ben pagati e che non hanno null’altro da fare nella vita oltre alla loro attività sportiva.

Faccio un passo indietro sulla problematica dell’allenamento quotidiano per introdurre le mie idee sul doppio allenamento giornaliero. L’allenamento quotidiano può essere comunque un problema organizzativo, purtroppo non tutti riescono a trovare il tempo tutti i giorni per farci stare l’allenamento e si accontentano di allenarsi a giorni alterni o anche meno. Io ritengo che una volta risolti i problemi di tipo organizzativo, almeno fino all’età di 30-35 anni, che è quella del massimo rendimento sportivo, l’adozione dell’allenamento quotidiano sia una pratica certamente salutare e che non dovrebbe richiedere assolutamente nessun ausilio farmacologico per essere condotta. Al contrario la pratica sportiva svolta con un allenamento quotidiano può proprio servire a contenere l’uso di farmaci e così quei 27 miliardi di euro all’anno che gli italiani spendono in farmaci (molti dei quali assolutamente inutili anzi a volte addirittura dannosi per la salute a medio e lungo termine) potrebbero essere considerevolmente ridotti. Se una pratica sportiva condotta con un allenamento al giorno porta a consumare più farmaci di quelli che uno consumerebbe senza praticare sport vuol dire che c’è certamente un problema nella formulazione dell’allenamento che va rivisitato non contemplando come possibile l’adozione di un ausilio farmacologico per supportare quella preparazione bensì studiando quelli che sono i carichi di preparazione  realmente sostenibili senza usare farmaci.

Quando si va a parlare di due allenamenti al giorno il discorso cambia sia che si tratti di atleti professionisti, sia che si tratti di atleti dilettanti molto impegnati che magari stanno tentando l’entrata nel mondo dello sport professionistico, sia che si tratti di atleti che sanno che professionisti non lo diventeranno proprio  mai ma vogliono comunque dare fondo alle loro energie per vedere dove possono arrivare.

Qui ci sarebbe un ulteriore discorso da fare nel senso che il professionista strapagato a volte mette in preventivo anche il fatto che la sua attività sportiva potrebbe non essere il massimo per la salute, resiste un po’ di anni e poi cambierà completamente stile per mettersi a fare sport davvero per la salute e non per lo spettacolo.

Non volendo trattare quel tipo di problematica che implica discorsi molto complessi uno fra tutti la disputa sul fatto che sia giusto o meno che il campione possa essere considerato un mezzo gladiatore che serve solo allo spettacolo, vorrei soffermarmi solo su quella categoria di atleti che non condizionati da rimborsi spese e premi da capogiro possono programmare la loro attività sportiva in modo razionale senza dover rendere conto a nessuno. Questa categoria di atleti se interessata al doppio allenamento giornaliero lo fa con il preciso scopo di aumentare il rendimento sportivo. Nessuno in realtà sente la necessità fisiologica di fare due allenamenti al giorno, si tratta semplicemente di capire se questa abitudine possa davvero essere utile e produttiva per migliorare il rendimento sportivo.

Allora da un punto di vista fisiologico diciamo che questa abitudine non è sempre utile, è molto facile che possa essere utile per atleti che hanno un lavoro sedentario o per studenti universitari (difficilmente lo studente di scuola superiore riesce a trovare i tempi per collocare i due allenamenti al giorno se non esclusivamente nel periodo estivo) quasi mai è una scelta possibile per soggetti che fanno un lavoro non sedentario, comunque improponibile per soggetti che pur facendo un lavoro sedentario hanno orari di lavoro molto impegnativi o comunque una professione altamente stressante.

Alla fine questa opzione resta un lusso per pochi: studenti dell’università, lavoratori di professioni che concedono molto tempo libero e non molto stressanti, ciononostante, anche in presenza di tali condizioni, non è detto che la doppia seduta giornaliera sia sempre conveniente, non lo è quando crea un sovraccarico che va a turbare certi equilibri bioumorali dell’atleta. A questo punto mi si dice che io sono un tecnico dei tempi della pietra e che per quello non c’è problema che tanto con i farmaci si fa tutto, ed è proprio lì che il tecnico dei tempi della pietra emette la sua sentenza non al passo con i tempi quanto sconcertante. “A MIO PARERE (e sottolineo “a mio parere…”) HA SENSO PROVARE AD ALLENARSI DUE VOLTE AL GIORNO SOLO SE QUESTO REGIME DI ALLENAMENTO E’ SOSTENIBILE SENZA ALCUN AUSILIO FARMACOLOGICO, IN CASO CONTRARIO, ANCHE SE CON I FARMACI POSSIAMO SUPPORTARE UNA PREPARAZIONE SIMILE CHE DARA’ CERTAMENTE BUONI RISULTATI, NON E’ ETICAMENTE E PROBABILMENTE NEMMENO FISIOLOGICAMENTE OPPORTUNO GETTARSI IN QUELL’ AVVENTURA”.

E, praticamente, con questa mia affermazione fuori dai tempi do ragione al mitico De Coubertin che diceva che l’importante non è vincere ma partecipare. A chi mi obietta che per partecipare alle Olimpiadi moderne può occorrere anche un tempo attorno a 10″10-10″15 sui 100 (in certe nazioni pure meglio…) altrimenti ti lasciano a casa, rispondo che non ci sono mica solo le Olimpiadi ma ci sono anche i campionati di condominio dove talvolta l’aspetto agonistico non è meno accentuato e sincero.

E’ chiaro che tutti questi bei discorsi teorici e animati da sano salutismo non fanno i conti con le dinamiche economiche che gravitano attorno allo sport e pertanto se un atleta difficilmente si sottoporrà allo stress dei due allenamenti al giorno per preparare i campionati di condominio, soprattutto se vede che senza farmaci non ce la fa, altrettanto non è detto per chi prepara le Olimpiadi. Allora si può tranquillamente dire che lo sport dove non ci sono grandi premi fa sempre bene alla salute e può farlo anche se uno si allena due volte al giorno perché può esistere una ristretta elitè di atleti che riescono ad allenarsi due volte al giorno senza andare in sovraccarico (anch’io in gioventù l’ho fatto per qualche anno senza problemi poi, quando mi sono reso conto che non ce la facevo più ed ero di fronte al bivio se usare farmaci o se allenarmi di meno ho deciso di far finta di niente, così mi sono fatto male ed ho troncato la carriera agonistica anzitempo. Qualcuno dice che adesso corro ancora perché ho smesso qualche anno prima di quello che potevo smettere, è pure possibile e allora sono contento di aver smesso un po’ prima così mi è rimasta la voglia di correre ancora…), quando invece i due allenamenti al giorno diventano condizione necessaria per stare al passo con gli altri allora non è detto che questo tipo di sport faccia bene alla salute. In ogni caso, grande vantaggio dello sport è che quando ti fa del male proprio te ne accorgi senza ombra di dubbio mentre la sedentarietà è molto più subdola e ti fa del male giorno dopo giorno senza che tu te ne accorga.

Piuttosto di fare i sedentari provate pure i due allenamenti al giorno, ve ne accorgete subito se fanno per voi o no. E quando non fanno per voi non c’è da andare dal medico a dirglielo: rassegnatevi a fare “solo” un allenamento al giorno…