PTG ED I BUONI PROPOSITI

Capodanno è il giorno dei buoni propositi e anche PTG si interroga su cosa sia opportuno fare in modo che il 2016 possa rotolare meglio del 2015.

Intanto questo “rotolare” è già emblematico. Gli anni non dovrebbero “rotolare”, se gli anni “rotolano” vuol dire che c’è qualcosa che non quadra perché gli anni dovrebbero trascorrere felicemente più che “rotolare”.

Gli anni “rotolano” nella civiltà dello stress dove il tempo ci è sottratto da mille cose che ci peggiorano la qualità della vita e di tempo per noi ne resta gran poco.

Il tempo per noi… allora  se il restante è tempo per gli altri andremo tutti in Paradiso perché alla fine siamo tutti senza tempo per noi… vuol dire che impieghiamo una gran quantità di tempo per gli altri.

Magari, in Paradiso ci andremo ugualmente perché siamo riusciti a sopportare la civiltà dello stress senza reagire come il grande Michael Douglas nel film “Un giorno di ordinaria follia”, però sarebbe più bello andarci perché il tempo sottratto a noi stessi è andato davvero a beneficio degli altri più che di un sistema di burocrazia estremizzata che non giova a nessuno.

Come PTG mi piacerebbe essere un po’ più incisivo nella mia opera di divulgazione dell’attività motoria. Purtroppo faccio i conti anch’io con il tempo libero. Allora, se fossi un po’ più “organizzato” potrei fare in modo che questo mio tempo libero potesse avere dei presupposti per essere dilatato ulteriormente.

In Italia esiste un  trucchetto che è quello che tiene su tutto il volontariato e che praticamente sostiene lo sport italiano che, alla base, si sostiene essenzialmente per tutte queste forme di volontariato operate da un’infinità di personaggi, siano essi tecnici, dirigenti e/o accompagnatori: è la disciplina dei rimborsi spese.

Se io trovassi dei rimborsi spese per questa attività potrei certamente praticarla con più incisività, con più efficacia. Ma allora entra in campo il discorso degli sponsor e dell’incubo del “prodotto da vendere”. Io sto vendendo un prodotto che è gratis e questo è il limite ed il grande potenziale dell’attività motoria.

L’attività motoria di massa può essere proposta solo da un ente pubblico perché a livello di privati è possibile “vendere” qualcosa che ha un discreto costo per un certo numero di persone piuttosto che distribuire gratis un qualcosa che potenzialmente è diretto a tutti i cittadini.

Il personal trainer gratuito può solo che essere una figura pubblica perché non pubblicizza nient’altro se non che l’attività motoria per tutti che deve essere gratis e pertanto non può far produrre reddito a chi la distribuisce.

I miei buoni propositi per il 2016 sono fare in modo che questa opera di divulgazione, seppur a carattere volontario, possa sopravvivere pur mantenendo i contorni del servizio di volontariato. Un personal trainer gratuito che si fa pagare dall’utente rinnegherebbe sé stesso ed il concetto di gratuità dell’ attività motoria.

Sarà mio compito coinvolgere qualche sponsor per trovare più tempo libero, oppure sopravvivere anche senza sponsor o essere almeno rimborsato parzialmente come viene giustamente rimborsato chiunque opera nel campo della prevenzione che è uno dei settori più importanti e più trascurati del nostro Sistema Sanitario Nazionale. Questi sono discorsi che a chi usufruisce del servizio non interessano, però forse è anche importante far capire in che Paese viviamo e far capire che, se qualcuno non ci pensa per strane congiunzioni astrali, l’attività motoria proposta ai cittadini può essere solo quella che, oltre che a far bene a chi la pratica, fa bene anche agli interessi economici di chi la sostiene. Non sarò mai a pubblicizzarvi cose inutili per continuare questo servizio ma sappiate che posso sopravvivere solo nel momento in cui dimostro che lo sport fa bene allo Stato oltre che al mercato. Tale dimostrazione non è molto difficile ma bisogna pure trovare chi la considera. Buon Anno a tutti.