PREVENZIONE DEI PROBLEMI DEL TRATTO CERVICALE

Per la prevenzione dei problemi del tratto cervicale (a questi problemi, grazie al computer, vanno incontro prima o poi il 50% circa degli italiani) non si tratta di buttare giù nessuna pastiglietta ma basta fare anche in carico piuttosto esiguo due esercizi che si fa prima a farli che a scriverli.

Sono movimenti lenti che non devono essere assolutamente forzati nella loro ampiezza e vanno fatti al ritmo di circa 8″ l’uno. Quanti? Non molti , difficile dire il numero preciso, possono essere da 8 a 15 a seconda delle situazioni, di meno la muscolatura non si rilassa, di più difficilmente serve a qualcosa. I due movimenti da fare con le spalle rilassate (inutile irrigidirle per tenerle dritte se in questa posizione non ci stanno naturalmente) seduti su una normalissima sedia sono quelli del sì e del no. Ovviamente quando fate il movimento del sì non reclinate indietro la testa altrimenti sembra quasi un sì polemico che è quasi un mezzo no. No, questo è un sì sincero e pertanto la testa non è reclinata all’indietro anche perché ciò vi esporrebbe al rischio di compressione radicolare nella parte posteriore del collo. Questi esercizi possono essere fatti a livello preventivo un paio di volte alla settimana (non meno). Qualcuno li fa a giorni alterni e può andare proprio benone, qualcuno li fa tutti i giorni e dunque vuol dire che ha una discreta fifa di incappare in inconvenienti del tratto cervicale magari perché è un soggetto a rischio o chissà cosa, ho conosciuto gente che era costretta a farli due volte al giorno altrimenti accusava subito irrigidimenti strani del tratto cervicale ma quei soggetti è bene precisare che erano dei casi patologici per fortuna piuttosto rari.

Mi si accusa spesso di non fare esempi specifici concreti, questo ne è uno illustrato come fa il bravo maestro con i bambini, io sono convinto che se la gente si rende conto dell’importanza dell’attività fisica per prevenire molti problemi non ha bisogno di venire a spiare su www.personaltrainergratuito.it gli esercizi descritti alla lettera. Semmai questo è proprio un fulgido esempio di come per capire di che esercizio abbiamo bisogno per contrastare un determinato problema non occorra poi una gran fantasia né tanto meno aver frequentato le scuole alte (anche se alla scuola per geometri, prima di frequentare l’ISEF, io devo ammettere che ero al terzo piano e non a caso uno splendido giorno di primavera un mio aeroplanino riuscì a superare la linea di mezzeria dell’ampio stradone sul quale si affacciava l’aula di tecnologia…).

L’attività fisica è soprattutto un fatto di buona volontà, so benissimo che c’è gente che lavora otto ore al giorno al computer, che ha notevoli problemi di contrazione della muscolatura del tratto cervicale e che questi esercizi che portano via tre minuti proprio non li fa perché si annoia anche se la legge prevede pause di otto minuti ogni ora. In questo caso la legge è fin troppo permissiva: per salvare il tratto cervicale bastano molto meno di otto minuti all’ora, ne bastano tre a giorni alterni e dunque gli altri minuti possono benissimo essere dedicati a tutt’altre cose, per esempio pure al caffè che è mediamente molto più rispettato degli esercizi per il tratto cervicale come pausa per ovviare agli stress da computer. Forse di tratta solo di passare dal caffè lungo a quello ristretto, in ogni caso trovare questi stramaledetti tre minuti non è impossibile.